Compattissime, originalissime, avanti nello stile e nelle dotazioni: così Husqvarna aveva immaginato le sue prime moto 100% stradali qualche anno fa, presentandole come concept e lanciandole in versione definitiva a partire dal 2018. A cinque anni di distanza e dopo aver riscosso un discreto successo, la Vitpilen e la Svartpilen si rinnovano a fondo, attingendo anche stavolta dalla base tecnica della KTM Duke di ultima generazione ma conservando un aspetto assolutamente distintivo.

Stile unico, dotazioni premium

Il colpo d’occhio non cambia, con le plastiche che raccordano la cover del serbatoio e i fianchetti, il codino corto e il faro tondo; ma è ora più simile alle defunte (ma bellissime) 701, con un andamento più snello e allungato e una verniciatura più curata, con gli adesivi sotto trasparente. Per ribattere alle sempre più numerose proposte (soprattutto cinesi e giapponesi) di questa categoria, le dotazioni diventano ancora più premium, con un DRL circolare sul faro anteriore, un cruscotto TFT da 5” con connettività a smartphone, la gestione ride-by-wire con mappe motore, controllo di trazione e il quickshifter bidirezionale di serie.

Svartpilen e Vitpilen 2024: più grandi e più confortevoli

C’è anche un importante cambiamento ergonomico, perché il nuovo telaio, sempre a traliccio in acciaio ma diverso nel disegno, determina un interasse maggiore (da 1.357 mm a 1.368 mm): le moto sono in generale più lunghe e abitabili, con una sella scesa da 835 mm a 820 mm e un cavallo più stretto per risultare più accessibili a tutti – in questo aiutate dal peso comunque contenutissimo: si va dai 147,5 kg della Vitpilen 125 ai 159 kg della Svartpilen 401, cui aggiungere la benzina nel serbatoio da 13 litri, che cresce di molto rispetto al precedente da 9,5 litri. Il telaietto è ora imbullonato e non più saldato.

Vitpilen e Svartpilen: più abitabili, sempre sveltissime

A parte l’interasse le geometrie non variano, ma i cambiamenti importanti non finiscono qui: la più sportiva Vitpilen abbandona infatti gli scomodi semimanubri in favore di un manubrio corto e dritto in stile roadster, che non toglierà sveltezza e precisione alla guida impegnata ma regala una posizione di guida più confortevole con i polsi meno caricati. Cambia poi su entrambi i modelli l’offset delle piastre forcella, sempre forgiate ma diverse nella forma. Lato comfort, la Svartpilen riceve un piccolo deflettore sopra il faro.

La ciclistica conta su sospensioni WP APEX, con più escursione (da 142 mm a 150 mm per tutti i modelli) e che sulle due 401 sono regolabili, volutamente, su sole 5 posizioni: ciascuna corrisponde a 5 dei classici click, per aiutare i meno esperti a “sentire” meglio l’effetto delle regolazioni; sulle 125 invece si può intervenire solo sul precarico del mono. Quest’ultimo dispone ora di una molla progressiva ed è montato disassato, fissato direttamente al forcellone sul lato destro in modo da lasciare più spazio allo sviluppo dello scarico con silenziatore sotto al motore, che ha perso 2 kg rispetto alla precedente generazione nonostante l’arrivo della omologazione Euro5+.

Ancora più stabili e precise

La nuova configurazione del traliccio ha consentito di aumentare notevolmente la rigidezza torsionale mantenendo invariata quella flessionale, in modo da migliorare la precisione in curva senza penalizzare il comfort. Per il resto la differenza tra i due modelli sta tutta nelle colorazioni, nelle selle (separate sulla Svartpilen, unica per la Vitpilen ma intercambiabili), nel manubrio (più alto e largo per la Svartpilen) e nelle ruote: in lega a 6 razze con disegno aerodinamico per la Vitpilen, che calza Michelin Power 6, e a raggi per la Svartpilen che conferma le Pirelli Scorpion STR. Le misure sono di 110/70-17 e 150/60-17 per entrambe le versioni ed entrambe le cilindrate. I freni sono ByBre, con nuove pinze e nuove pompe.

Sensibile, come ci si poteva aspettare, il passo avanti in termini elettronici: la gestione motore RBW ha portato come detto due riding mode (Street e Rain) che cambiano la mappa motore e il livello del traction control; quest’ultimo è cornering, così come l’ABS che offre anche la modalità Supermoto. Queste caratteristiche sono decisamente un unicum non solo tra le 125, ma anche tra le 400 e contribuiscono a rendere le Vitpilen e Svartpilen compiutamente premium, come fa il pannello TFT da 5” che prende il posto del precedente LCD tondo e offre la connettività a smartphone con la navigazione TBT+ integrata tramite l’App Ride Husqvarna. Ridisegnati i blocchetti elettrici, sempre retroilluminati ma più compatti. Non manca una presa USB-C.

Motori: debutta la piattaforma LC4c

Abbiamo lasciato per ultimi i motori, che sono però uno degli elementi più importanti delle nuove Vitpilen e Svartpilen: non tanto per la potenza, codice nei due casi (15 CV per le 125 e 45 CV per le 401) quanto per il fatto che si tratta di una nuova generazione, siglata LC4c (la c sta per “compatta” come sul bicilindrico parallelo LC8c). Il 125 diventa monoalbero, con una testa più piccola e leggera; il 401 resta bialbero ma anche lui riceve una testa più compatta. Su entrambe le piattaforme abbiamo nuovi assi a camme con alzata superiore delle valvole e nuovi cilindri rivestiti al plasma anziché al Nicasil.

Lato alimentazione, cambiano gli iniettori e l’airbox è più grande grazie al disassamento del mono. Il corpo farfallato è fornito da Dellorto. La frizione antisaltellamento è stata ridisegnata e alleggerita e il cambio a 6 rapporti con quickshifter di serie è stato rivisto nel tamburo e nelle forchette per ammorbidire gli innesti. Importante il lavoro sugli aspetti manutentivi: il precedente 401 aveva infatti ottime prestazioni ma manifestava una certa tendenza a surriscaldarsi, specialmente se “spremuto”: grazie a una nuova posizione del termostato e a una revisione dell’accoppiamento tra cilindro e coperchio valvole, questo problema dovrebbe essere ora risolto. Per tutte le cilindrate abbiamo cambio di olio e filtri ogni 10.000 km e controllo valvole e candela ogni 20.000 km.

Fascino da vendere… a un prezzo salato

Una rivisitazione che insomma non ha trascurato nemmeno un aspetto della Svartpilen e della Vitpilen. Ci aspettiamo che a beneficiarne sia soprattutto quest’ultima, fascinosa ma scomoda nella prima generazione e che dovrebbe aver trovato un maggior equilibrio, come sembra confermare il fatto che verrà proposta anche nella cilindrata 125 finora riservata alla Svartpilen.

Venendo ai prezzi, la Vitpilen 125 ha un listino di 5.630 euro, mentre la Vitpilen 401 costa 6.680 euro. I prezzi delle 125 invece sono di 5.739 euro per la Svartpilen 125 e 6.780 euro per la Svartpilen 401.

In attesa di scoprire se anche le defunte 701 troveranno una nuova incarnazione, magari 901 a due cilindri, con questi due modelli raffinati e anticonformisti Husqvarna ribadisce la propria identità e il proprio posizionamento, lanciando la sfida ai sempre più numerosi costruttori presenti in questi due segmenti di cilindrata.