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Suzuki Hayabusa GP Edition, un tributo alla MotoGP

Carlo Pettinato il 03/11/2022 in Moto & Scooter
Suzuki Hayabusa GP Edition, un tributo alla MotoGP
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Suzuki Italia presenta l’edizione speciale della maxi sportiva, livrea da corsa e terminali Akrapoviç

Pensi alla velocità e pensi a lei, da più di vent’anni. La Suzuki Hayabusa, presentata nel 1999 e considerata a lungo la moto più veloce al mondo, è ormai quasi un marchio a sé stante, poco importa che sia Suzuki, l’importante è che sia Hayabusa. Nome che indica in Giappone il falco pellegrino, manco a dirlo l’animale più veloce al mondo.

La storia di Hayabusa comincia appunto nel 1999: 1.300 cc, 163 cavalli e 130 nm di coppia per sfiorare il fatidico muro dei 300 km/h. Si evolve nel 2007, per abbatterlo il muro. +40 cc, un’aggiunta di una trentina di cavalli e di circa 25 nm di coppia. Una ricetta che non cambia nella sostanza ma che si aggiorna poco per volta per restare al passo con i tempi. L’ultimo step della sua evoluzione arriva nel 2021, per rispettare la nuova normativa sulle emissioni Euro 5.

La storia della Hayabusa continua per il 2023 Suzuki Italia presenta una versione speciale della maxi sportiva di Hammamatsu, la Hayabusa GP Edition. GP come Gran Premio e come MotoGP. Questa GP Edition in effetti non è altro che un tributo alle GSX-RR di Joan Mir e Alex Rins. GSX-RR che, come ben sappiamo, sono prossime alla pensione, con la sola gara di Valencia a separarle dall’esposizione in qualche museo.

Suzuki a fine stagione 2022 si ritirerà dalla MotoGP e la filiale italiana ha ideato questa edizione speciale che suona un po’ come canto del cigno, per ora, dei colori da corsa azzurro metallizzato e argento. In effetti la GP Edition si distingue subito dalle Hayabusa base per la livrea, che replica quelle delle due moto ufficiali, colorazione in realtà risalente alle prime Suzuki da corsa degli anni ‘60.

Sarà disponibile in due varianti: una con dettagli giallo fluo a riprendere i colori del campione del mondo 2020, l’altra con dettagli rossi in omaggio a Rins. Dal punto di vista tecnico una sola, ma importante, novità. I terminali di scarico sono due Akrapoviç in titanio, naturalmente omologati.

La scheda tecnica, in ogni caso, resta invariata: motore a quattro cilindri in linea da 1.340 cc capace di sviluppare una potenza massima di 140 kW (190 cv) a 9.700 giri e una coppia massima di 150 Nm a 7.000 giri. Più che il picco, è da notare come la Hayabusa esprima valori di coppia più alti di qualsiasi altra moto sportiva fino a 6.000 giri. Il tutto, per una velocità massima che oggi è autolimitata a 299 km/h.

A livello ciclistico la Hayabusa si affida ad un telaio e a un forcellone in alluminio abbinati a sospensioni KYB completamente regolabili. Il pacchetto elettronico Hayabusa comprende una piattaforma inerziale a sei assi e il sistema Suzuki Drive Mode Selector Alpha, grazie a cui il pilota può scegliere fra tre modalità di guida pre-impostate e altre tre personalizzabili. Ciascuna modalità varia automaticamente la logica di funzionamento di cinque sistemi, dai nomi singolari: traction control “Aprisereno” (10 livelli + off), mappe motore “Gestiscilapotenza” (3 livelli), quickshifter bidirezionale “Cambiarapido”, anti impennata “Giùlaruota”, launch control “Partiarazzo” e altri ancora. Hayabusa GP Edition ha un prezzo di lancio di 23.690 €, contro i 19.690 della versione standard.

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