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MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 30/06/2020 in Moto & Scooter
MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio
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La terza generazione della Brutale non è solo più leggera e potente: cambia radicalmente per raggiungere un equilibrio finora sconosciuto alle MV e ampliare la platea dei suoi estimatori

E' la Brutale 1000 RR la prima MV Agusta della nuova gestione Sardarov a vedere la luce. Fa da cerniera tra due momenti storici per il marchio, e come sempre avviene in questi casi potrebbe essere sia il canto del cigno di un’epoca che una dichiarazione d’intenti per la prossima.

Ha sicuramente in sé molti elementi di novità, perché pur essendo MV fino al midollo, quindi passionale nella linea e nell’attenzione ai dettagli, fa anche un passo in direzione della razionalità, anzi due: uno industriale e uno filosofico. Industriale perché è figlia di un processo di sviluppo più integrato e con soluzioni meno artigianali; filosofico perché punta ad offrire un prodotto che sia brutale (con la minuscola) a comando, ma anche docile nella maggior parte delle situazioni.
 

MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio

Con 208 CV di potenza per 186 chili di peso, la nuova sportiva della Casa varesina è un'autentica bomba

VALVOLE RADIALI E BIELLE IN TITANIO

Al di là dei soliti numeri da hyper (208 CV a 13.450 giri/min) e delle appendici aerodinamiche, l’aspetto più importante della Brutale è questo, che dovrebbe inaspettatamente avvicinarla a un’altra moto dalle due anime, la Ducati Streetfighter V4S.

La Brutale 1000 RR perde le caratteristiche più spinte della Serie Oro, come i cerchi in carbonio la viteria in titanio e il tracciamento GPS integrato, ma ne conserva il serbatoio, con le appendici aerodinamiche e il codino, il faro con luci cornering. Il peso si attesta comunque sull’ottimo valore di 186 kg a secco.

Il motore a valvole radiali e bielle in titanio ha nuovi assi a camme, con fasatura rivista in aspirazione e scarico, un sistema di lubrificazione semi-secco con “splitter” e una fluidodinamica rivista a partire dall’air-box; agli iniettori Mitsubishi sotto farfalla si aggiungono secondi iniettori di sommità, in questo caso Magneti Marelli. Lo scarico 4-1-4 con valvola intermedia è realizzato da Arrow.

MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio

Il telaio è un traliccio in acciaio con piastre, le sovrastrutture sono state studiate per assecondare l’aerodinamica della moto, che raggiunge velocità superiori ai 300 km/h.

Evoluta anche l’elettronica, , con una nuova centralina, gestione RbW e una piattaforma inerziale a 6 assi. Oltre alle mappe, al quickshift, al cruise control e al traction control cornering (mentre l'ABS è tradizionale), c’è l’inedito Front Lift Control che rispetto al classico anti-wheelie, consente alla ruota anteriore di sollevarsi per garantire la massima accelerazione, gestendo l’equilibrio dinamico della moto. Lo stesso avviene con il Launch Control: MV Agusta prova quindi non solo a recuperare il gap con la concorrenza, ma a portarsi avanti con soluzioni particolarmente raffinate.

Il display TFT da 5”ha una interfaccia rivista e permette la connessione Bluetooth a smartphone per gestire le chiamate in ingresso, i messaggi e la musica; ma l’App MV Ride App integra in un solo ambiente tutti gli aspetti più moderni: dalla navigazione alle funzionalità social e fino alla personalizzazione dei settaggi della moto.

MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio

Basata sulla Serie Oro, la MV Agusta Brutale 1000 RR è una superbike replica naked con motore 4 cilindri dalle prestazioni mostruose

LA CICLISTICA È TUTTA NUOVA

Tutta nuova la ciclistica: il telaio resta misto con piastre in alluminio e traliccio in acciaio, ma cambiano le geometrie e la posizione in sella. Da brava SBK svestita, la Brutale 1000 RR ha due semimanubri e profili alari posti per caricare l'avantreno. La moto resta ultracompatta, con interasse di 1.415 mm (per confronto la Streetfighter V4S ha 1.488 mm), e avancorsa di 97 mm.

Lato sospensioni, non potevano mancare le Öhlins con forcella NIX con trattamento superficiale TIN e mono fissato al monobraccio con link configurabile per variare l'altezza del retrotreno; si tratta della versione EC, quindi regolabili da pulsante ma non semiattive (quindi prive di algoritmi di gestione automatica), mentre è semiattivo l'ammortizzatore di sterzo, sempre Öhlins. Freni al top con pinze Brembo Stylema e dischi flottanti da 320 mm di diametro anteriori, disco posteriore da 220 mm.

In questa terza generazione della naked varesina c'è davvero tantissima carne al fuoco: ben più di quanto i numeri e la componentistica possono dire

C'è insomma tantissima carne al fuoco, ben più di quanto i numeri e la componentistica possono dire. C'è un approccio radicalmente nuovo alla progettazione e al prodotto, figlio di un processo di integrazione tra i reparti aziendali partito nel 2015 e giunto finalmente a maturazione oggi.

Metteremo alla prova la nuova MV Agusta Brutale 1000 RR fra pochissimi giorni, non perdetevi la nostra imminente comparativa hypernaked!

MV Agusta Brutale 1000 RR: un nuovo inizio
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  • RustyMC
    Daccordo su tutto! Solo un appunto: più di 200cv per 300kmh, componentistica ai massimi livelli, tanta elettronica e rifiniture ineccepibili, profilo alare...ma senza carenatura? Insomma...una moto Sbk svestita per l'uso quotidiano. Ovvero una figata pazzesca! Ci vogliono solo i soldi per comprarla e tanto tempo libero per usarla! 😀
  • madivi
    Orribile! La cura al dettaglio c'è, ma l'insieme semra aflitto da elefantiasi!

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