Negli anni Novanta, l’epoca d’oro della Superbike, le moto da battere erano le Ducati e le Kawasaki. Honda (padiglione 11 stand O48) decise di riprendersi il titolo che aveva vinto nelle prime due edizioni, e costruì la RVF750 RC45, una moto che nasceva con un solo scopo: vincere.

La storia pare ripetersi ora che nel Mondiale SBK Kawasaki e Ducati sembrano fare un altro sport, e Honda è assente da troppo tempo dai vertici. Ma dal 2020 le cose minacciano di cambiare, con l’arrivo della nuova CBR1000RR-R Fireblade 2020 costruita appositamente per restituire competitività ai piloti dell’Ala dorata, a partire dal neo acquisto Alvaro Bautista.

Se la attuale Fireblade era una moto che manteneva una certa propensione stradale, la nuova RR-R è stata progettata senza compromessi per la pista. Il motore a quattro cilindri in linea sfrutta le tecnologie a basso attrito e le camere di combustione della RC213V-S, con cui condivide anche le misure di alesaggio e corsa (che passano da 76 x 55 mm a 81 x 48,5 mm); è inoltre dotato di bielle in titanio ultraleggere, pistoni in alluminio forgiato e una originale distribuzione mista catena-ingranaggi. Nonostante si fosse tanto vociferato di un motore a V, la Fireblade resta… una Fireblade, quindi con motore 4 in linea e configurazione “screamer” (a scoppi regolari), che garantisce comunque la bellezza di 217,5 CV (160 kW) a 14.500 giri/min.

Il nuovo telaio in alluminio con struttura a diamante è associato a un forcellone più lungo, strutturalmente uguale a quello della RC213V-S e infulcrato sul carter motore: l’interasse cresce da 1.405 a 1.460 mm, a vantaggio della stabilità. La ciclistica è supportata da una piattaforma inerziale IMU (Inertial Measurement Unit) a 6 assi, un ammortizzatore di sterzo elettronico HESD (Honda Electronic Steering Damper) a 3 livelli, e sospensioni elettroniche Öhlins Smart Electronic Control (S-EC) con la nuovissima forcella pressurizzata NPX. Arrivano il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control) in versione “pronto gara” e il launch control per le partenze da fermo si aggiunge ai parametri regolabili di potenza, freno motore e antimpennamento. Di serie anche il quickshifter bidirezionale.

L’impianto frenante vanta le ultimissime pinze Brembo Stylema su dischi da 330 mm e ABS con modalità pista. La carenatura e la posizione di guida sono focalizzate senza compromessi sul rendimento aerodinamico, come dimostrano l’ampio cupolino e le alette di derivazione MotoGP integrate sui fianchi per generare deportanza. La strumentazione è un completissimo display TFT a colori da 5” e la Honda Smart Key ne rende pratico l’uso, anche in circuito. La versione base rinuncia alle sospensioni elettroniche Öhlins, alle pinze Stylema e al quickshifter di serie, restando comunque un pacchetto di altissimo livello.

La RC45 non vinse subito il titolo, ma nel 1997 John Kocinski la portò sulla vetta del mondo. Riuscirà la nuova Fireblade a fare lo stesso?

HONDA CBR1000RR-R FIREBLADE SP

Alla Fireblade standard si affianca - come al solito - la più pompata versione SP. La Honda CBR1000RR-R Fireblade SP differisce dalla Firelbade base per il peso (un chilo in meno) per la presenza delle sospensioni elettroniche Öhlins, delle pinze freno Brembo Stylema con pompa della stessa marca e del quickshifter di serie.