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Su Dueruote di Maggio la maxi comparativa crossover!

il 14/04/2016 in Moto & Scooter

Dieci moto, altrettanti tester di varia estrazione ed esperienza. Un percorso di 8 chilometri e mezzo con una sezione fuoristrada e un rettilineo di 2.000 metri. Sette ore di guida ininterrotte. Così Dueruote ha messo alla prova le più importanti tuttoterreno del 2016 di Aprilia, BMW, Ducati, Honda, Kawasaki, KTM, MV Agusta, Suzuki e Yamaha su ogni tipo di percorso. Com'è andata? Trovate tutto sul numero di maggio di Dueruote, in questi giorni in edicola

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Il primo problema da affrontare davanti a moto di questo tipo è come etichettarle. Maxi enduro? Tourer "adventure"? Tuttoterreno? Una risposta unica non esiste, perché la categoria delle on-off non ha confini certi: i limiti di questo territorio sfumano in una miriade di interpretazioni concettuali, in ben precise scelte tecniche e filosofiche.

Qui nasce un secondo problema: è possibile mettere a confronto mezzi tanto diversi su un banco di prova unico senza avvantaggiare o penalizzare pesantemente un modello anziché un altro? Proprio su questa domanda la redazione di Dueruote si è arenata in una animata discussione. Come strutturare una comparativa tra le protagoniste del segmento? Quali moto scegliere? Un bel casino davvero… Ma la soluzione era sotto i nostri occhi: la pista ASC di Vairano di Vidigulfo.
Per questa comparativa abbiamo deciso di sfruttare ogni centimetro del nostro impianto mettendo a punto un percorso ad anello ripetibile che ricreasse tutte le situazioni che si incontrano nel classico giro domenicale… e non solo quelle! Non una gara a chi arriva primo, ma una prova di regolarità in cui dieci tester di diversa estrazione ed esperienza si sono alternati sulle dieci moto per quasi sette ore filate. Il percorso prevede tre macro aree: handling, rettilineo di velocità (quasi due chilometri!) e sezione off-road.

Questo il parco giochi in cui abbiamo fatto divertire le dieci protagoniste della prova: tre le italiane schierate, l’Aprilia Caponord 1200 Rally, la MV Agusta Turismo Veloce 800 e la nuovissima Ducati Multistrada 1200 Enduro.
Nutrita anche la squadra giapponese capitanata dalla specialistica Honda CRF1000L Africa Twin e composta dalla Kawasaki Versys 1000, dalla Suzuki V-Strom 1000 e dalla Yamaha Super Ténéré.
Ma nella lista figurano anche la BMW R 1200 GS, la KTM 1050 Adventure e la Triumph Tiger Explorer XCa. Com’e andata? Lo scoprirete comprando il numero di maggio di Dueruote disponibile subito nella Digital Edition (clicca qui!) e in tutte le edicole! Buona lettura!

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Alcuni lettori ci hanno scritto chiedendoci chiarimenti sulla comparativa, ecco la risposta alle loro domande. In una comparativa così lunga e corposa, in cui le informazioni da trasmettere al lettore sono moltissime, non sempre si ha lo spazio per trattare tutto come si vorrebbe e si dovrebbe. Nell’economia complessiva dell’articolo, qualcosa deve necessariamente essere sacrificato: normalmente questo accade con le moto meno nuove, quelle magari oggetto di precedenti approfondimenti. Come nel caso della BMW R 1200 GS, che per il 2016 rimane tecnicamente uguale al modello precedente, ampiamente provato sulle pagine di Dueruote.
Sacrificando un po’ la boxer tedesca, abbiamo quindi deciso di dare più spazio alle novità “vere”: la Ducati Multistrada Enduro, la Honda Africa Twin e la Triumph Tiger Explorer. Non ce ne vogliano gli amanti del marchio tedesco.
Entrando nel merito del comportamento dinamico della tedesca in fuoristrada, invece, va segnalato il funzionamento particolare del Telelever che pur copiando le malformazioni del fondo con una certa efficacia, restituisce nelle pecche più pronunciate qualche fastidioso colpo secco. In più, in off-road, l’avantreno della GS non offre quel feeling che restituiscono invece le moto con forcella tradizionale. La BMW però compensa con un bilanciamento ciclistico eccellente – da ricondurre all’architettura particolare del motore - che permette di gestire la moto anche nelle situazioni più critiche: a questo si aggiunge la buona trazione offerta su tutti i tipi di fondo garantita dal propulsore caratterizzato da una spinta corposa, ma sempre perfettamente gestibile, ai bassi regimi.
Andrea Padovani
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