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Storie di moto: un bidone in salotto

Testo e foto di Cristiano Morello il 22/12/2015 in Moto & Scooter

Recuperare vecchie latte in alluminio e trasformarle in oggetti d'arredo. Ecco la missione di "Vibrazioni Art Design", che da qualche tempo ha iniziato anche a realizzare carrozzerie per moto. Ecco un significativo esempio

Storie di moto: un bidone in salotto
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C’è chi li riempie di quello che serve, chi li suona in spettacoli di percussioni e chi, invece, li picchia, accartoccia, piega, taglia e salda per realizzarci tutto quello che gli viene in mente. E così un vecchio bidone può diventare la carrozzeria di una moto... come la Honda CB 750 Super Sport del 1979 di questo servizio, che dopo la trasformazione viene ribattezzata "¾ Litro", nome che si rifà alla cilindrata da 736 cc del famoso quattro cilindri in linea della CB. I colpevoli che hanno realizzato questa special sono Alberto Dassasso e Roberto Zanobini, in arte Vibrazioni Art Design, con sede a Massalombarda (RA).
Tutto inizia nel 2007, quando Alberto inizia a recuperare e riciclare i vecchi barili di lamiera utilizzati dall'industria petrolchimica (ma anche alimentare) per creare oggetti e mobili di design come sedie, poltrone, lampadari, comodini e cucine. Tre anni fa Alberto incontra Riccardo, suo ex compagno di studi all'Istituto Superiore per il Design. I due diventano soci e l'attività cresce a dismisura. Ma c'è un qualcos'altro che li lega. Le due ruote. Ed è così che, in una fredda notte di novembre di due anni fa, i due decidono di recuperare la vecchia moto di Alberto dalla legnaia, una Cagiva SX 350 degli Anni Ottanta. Nasce quindi la prima special del duo Vibrazioni Art Design, con la caratteristica che alcune sue parti (come il serbatoio) sono costruite riciclando bidoni.

Da quel primo esperimento alla "¾ Litro" di questo servizio il passo è breve. A colpire in questa special è lo stile con forte ispirazione alle moto sportive degli Anni 70, con qualche elemento cafe racer, e con alcune contaminazioni moderne come i tecnologici faretti. E poi... e poi c'è quella scritta Pennzoil, marchio di lubrificanti americano che su di noi esercita un indiscutibile fascino. Naturalmente le scritte e i colori sono quelli originali dei bidoni riciclati! Un po' come succede con le borse svizzere della Freitag, che mantengono le scritte dei teloni gommati da camion. Dovete sapere che sul sito della Vibrazioni Art Design ci sono le foto dei barili disponibili, così che il committente possa scegliere. Insomma, questa Honda avrebbe potuto rinascere anche con una livrea Gulf o Castrol. Tutto dipende dal bidone di partenza.

La parte estetica è quella che più colpisce, ma sotto le lamiere battute a mano si nasconde altrettanto lavoro. Che oltretutto, va detto, rispetta i canoni di quelli che erano le preparazioni degli Anni 70. Quindi al telaio della CB (accorciato nella zona del telaietto reggisella) è stato abbinato un forcellone di una Bimota sua contemporanea. Gli ammortizzatori sono due elementi a gas della Bitubo. Sono state mantenute le ruote originali Comstar. La forcella è stata accorciata e, naturalmente, aggiornata con nuovi componenti interni. Pure il motore (smontato e rimontato pezzo per pezzo) presenta una preparazione "seventies": immancabile lo scarico quattro in uno come ai tempi, ma con la licenza poetica del terminale nel codino tipo MotoGP. Anche l'elemento filtrante che spunta dalla fiancatina è una citazione ai cornetti dell'epoca. Altro che bidoni, questa moto è un capolavoro!

Scopri la "¾ Litro", guarda la gallery, clicca qui!

 

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Honda CB 750 Super Sport
La Honda CB 750 Super Sport può essere considerata l'ultima evoluzione della famosa CB 750 Four. Lanciata nel 1975, era riconoscibile per lo scarico "quattro in uno", il forcellone leggermente più lungo che donava maggiore stabilità, il freno a disco posteriore e una diversa carrozzeria. nella foto sopra, uno dei primi esemplari con ruote a raggi. La CB 750 Super Sport da cui è derivata la special di questo servizio è invece del 1979, una delle ultime prodotte, e si riconosce per le ruote scomponibili a razze, denominate Comstar.
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