Abbandonati gli allestimenti "dakariani" degli Anni 90, le moderne maxienduro si sono fatte largo nel mercato grazie alla loro versatilità, calmierando le ambizioni off-road in favore di un utilizzo realmente a 360°, soprattutto turistico. E visto che da anni ormai si segna il predominio di questa categoria di moto, Continental ha pensato bene di aggiornare il proprio parco pneumatici, presentando il nuovo TKC 70, un tassellato non estremo buono per l'asfalto e lo sterrato. Questo pneumatico nasce da sulla base dell'esperienza maturata negli ultimi trent'anni con il più off-road TKC 80, perfezionata dalle tecnologie di costruzione radiale impiegate sul modello sport touring ContiTrailAttack 2. Il risultato è quello di un design semplice e muscoloso, con una tassellatura che promette di poter affrontare ben oltre le semplici strade bianche. Il posteriore, poi, unisce all'ampia scanalatura sulle spalle una rassicurante sezione centrale liscia, a dimostrazione dell'attenzione rivolta dai tecnici verso l'asfalto, con la ricerca del comfort e della stabilità sul veloce, caratteristica imprescindibile per le moderne crossover.

Il test si è svolto in Galles, terra dove la pioggia è di casa per gran parte dell'anno, ma in compenso con spazi verdi e vallate sterminate. Le moto a disposizione sono i pezzi forti proposti dal settore: BMW R 1200 GS, Yamaha XT1200Z SuperTénéré, Suzuki V-Strom 1000 e 650, Triumph Tiger 1200 Explorer, KTM 1190 Adventure e Honda Crosstourer. Su strada abbiamo percorso circa 150 km, saltando da una sella all'altra per meglio conoscere l'adattabilità del Continental TKC 70 sui differenti modelli. Il feedback trasmesso in tema di maneggevolezza è istantaneo, così come la rapidità con cui il pneumatico entra in temperatura, che consente di apprezzarne la rassicurante impronta a terra già dopo poche curve. La struttura radiale a zero gradi, la stessa dei pneumatici stradali, gioca un ruolo fondamentale, assicurando nel contempo quella elevata stabilità sul veloce che è sinonimo di sicurezza e precisione di guida. L'immediatezza con la quale si apprezza l'handling dei nuovi Continental TKC 70 trova come unico "limite" proprio nell'elevata rapidità di esecuzione dei comandi, tanto che in sella alle moto con escursione della forcella maggiore (Yamaha XT1200Z in testa), nella prima fase di discesa in piega si ha la sensazione di un anteriore che tende a "chiudere" velocemente. Caratteristica, comunque, cui ci si abitua piuttosto in fretta, potendo così sfruttarne appieno su strada le caratteristiche quasi da sport tourer (come sottolineato dalle sigle "V" relativa all'indice di velocità, pari a 240 km/h, e M+S, che lo qualifica come invernale) grazie anche alla carcassa semi-dual compound, che prevede l'impiego di un singolo componente realizzato tramite un processo di vulcanizzazione differente per la zona centrale e quelle laterali, al fine di avere durata chilometrica e aderenza in curva, senza lo "scalino" dato, invece, dalla giunzione dei due differenti materiali. Senza dimenticare, che come i Contitrail Attack 2, anche i TKC 70 hanno mescole dal contenuto di silicio e olii catalizzatori superiori in modo da offrire tanto grip anche sui fondi viscidi, come testimoniato dal raro intervento dei sistemi ABS.

Dall'asfalto allo sterrato, la sostanza non cambia: disinseriti l'antibloccaggio e il controllo di trazione, ci siamo sbizzarriti sui sentieri ghiaiosi. Ovviamente tanto i Continental TKC 70 quanto le moto in prova non nascono con ambizioni da enduro estremo, ma il poter contare su una "presa" sempre efficace e rassicurante, mette al riparo da perdite di aderenza rapide e poco prevedibili. Il posteriore, in particolare, offre un mordente per certi versi inaspettato, che trasmette un feeling e una sicurezza davvero elevati anche con la moto di traverso.