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Ariel Ace: anarchy in the UK

di Christian Cavaciuti il 26/06/2014 in Moto & Scooter

L'antico marchio britannico Ariel, risorto a fine anni Novanta per la produzione di auto estreme, lancia una moto basata sulla stessa filosofia

Ariel Ace: anarchy in the UK
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Se in Italia i nomi anche gloriosi continuano a scomparire, in Inghilterra è invece il momento dei grandi rientri sulla ribalta. E così dopo Triumph, Norton, Matchless, Brough Superior tocca ora alla Ariel lanciare sul mercato una nuova proposta a oltre quarant'anni dall'ultima, la Arrow 200, una motoleggera con ampi parabrezza e protezioni laterali simile alla Moto Guzzi Galletto.

La storia del produttore britannico è in effetti lunga e ricca di idee originali. Partita nel 1870 con la produzione di biciclette con ruota anteriore da 50", deve il suo nome proprio all'invenzione della ruota a raggi, che permise di realizzare un veicolo estremamente leggero (Ariele era il nome dello spirito dell'aria in una celebre commedia di Shakespeare). La prima moto, del 1902, introduce l'accensione a magnete, altra notevole innovazione per l'epoca; ma nonostante le brillanti intuizioni e l'avvicendarsi di progettisti di genio come Val Page ed Edward Turner, la Casa ebbe sempre vita travagliata e costanti problemi finanziari.

Nel 1951 fu acquistata, insieme con Triumph, dalla BSA e negli anni successivi produsse anche automobili, ma negli anni Sessanta si limitò a qualche piccola 2T e al progetto di un tre ruote basculante, che non venne mai prodotto ma fu venduto alla Honda, che ne derivò il Canopy. L'ultima dimostrazione di una vitalità tecnica che aveva portato addirittura, negli anni Cinquanta, a sviluppare sotto la direzione di Val Page una quattro cilindri in linea di 700 cc con motore orizzontale inclinato sul lato sinistro, cambio longitudinale e albero cardanico: uno schema che solo 30 anni più tardi vide la luce - riscuotendo enorme successo - sulla BMW Serie K.

Nel 1999 il nome Ariel, rimasto libero, è stato ripreso da una nuova azienda specializzata nella produzione di auto sportive ultraleggere a ruote scoperte, le Atom, spesso basate su motori motociclistici (come il 1.300 cc Suzuki della Hayabusa) piuttosto popolari in Inghilterra e comunque conosciute anche da noi per il rapporto peso/potenza da record, che giustifica l'adozione del nome Ariel.

La factory di Crewkerne ha ora deciso di tornare alle origini lanciando una moto, la Ace, basata su un telaio a traliccio in alluminio concettualmente simile a quello usato per le Atom e sul motore da 173 CV della Honda VFR1200F. Pur lontana dagli estremi prestazionali della Atom, la Ace sarà nello spirito della Casa in termini di tiratura, limitatissima (100-150 esemplari l'anno) e personalizzazione: l'acquirente potrà scegliere la componentistica e le sovrastrutture per dar vita a una supersportiva oppure a una power cruiser a seconda delle sue preferenze. Prezzo di conseguenza variabile, ma piuttosto elevato: si stima che le Ace partiranno da 25.000 euro.

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