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Bultàco Rapitàn: giallo elettrico

di Christian Cavaciuti il 20/05/2014 in Moto & Scooter

Dalla Spagna, ma con un pizzico di Austria, torna il glorioso Marchio Bultàco, con una interessante naked elettrica chiamata Rapitàn e ricca di soluzioni originali

Bultàco Rapitàn: giallo elettrico
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Chi vuole essere fedele alla propria storia, può fare due cose. La più semplice è cercare di riproporla uguale, cristallizzata, anche a distanza di anni. La più vera, però, è quella di mantenerla viva, comportandosi come si sarebbe comportato allora.

Questa è un po' la strada che hanno seguito i nuovi proprietari del marchio spagnolo: non un remake alla Norton Commando, ma un oggetto che vive nel mondo di oggi. Quando la Bultaco nacque, nel 1958, l'Europa era il mondo dei piccoli 2T da fuoristrada, e la Bultaco entrò con successo in quel settore, mietendo vittorie nel Trial (5 titoli dal 1975 al 1979) e anche nella velocità (4 allori nella classe 50 tra il 1976 e il 1981, due con Angel Nieto e due con Ricardo Tormo).

Oggi però quel mondo è finito, e non avrebbe senso ripresentarsi con una moto del genere. Ne avrebbe forse una naked 4T di media cilindrata o una maxienduro, due segmenti in cui però la Bultàco non ha storia. Tanto vale allora scegliere un mondo emergente come quello delle moto elettriche, devono essersi detti i proprietari. Soprattutto dal momento che il nuovo presidente, l'austriaco Gerald Pöllmann, viene da Magna Steyr che in fatto di sistemi elettrici per l'automotive ha una certa esperienza.

Pöllmann, che ha studiato anche in Spagna maturando evidentemente un legame affettivo con il Paese, ha quindi deciso di acquistare e rilanciare il marchio (in precedenza detenuto dalla francese Sherco) puntando sull'alta tecnologia: al cuore c'è infatti un centro di ricerca e sviluppo sito nel Parco tecnologico dell'Università Carlos III, a Madrid. Tutti spagnoli gli altri soci: Juan Manuel Vinòs, Amministratore Delegato; Jorge Bonilla, Segretario Generale; Josè Germàn Pérez, Direttore R&D e Raùl Pérez, Capo della prototipazione.

La nuova Bultàco nasce così attorno al progetto originato da una engineering nata come startup nel 2010 all'interno del Parco Tecnologico. Dopo qualche anno di sviluppo, e con indosso il glorioso marchio col pollice all'insù, vedono ora la luce la Rapitàn e la Rapitàn Sport, tue prototipi in avanzata fase di sviluppo, e che potrebbero andare in vendita già nel 2014 (probabilmente dopo un passaggio a EICMA...).

Con una linea interessante ma non particolarmente originale (ricorda un po' la Kawasaki Versys), la Rapitàn punta però su un package innovativo, con batteria sotto al motore per tenere basso il baricentro, ampio vano al posto del serbatoio e sospensione anteriore tipo Hossack (come sulle BMW della serie K), mentre la posteriore è di tipo cantilever, senza link ma con ammortizzatore montato molto inclinato per avere ugualmente progressione. Il telaio è di tipo a traliccio, e il chassis della batteria concorre alla rigidezza complessiva.

Interessante anche il sistema di gestione dell'energia, con recupero in frenata affidato sia alla batteria a ioni di litio che a piccoli e veloci supercondensatori. Il motore, realizzato in propio, ha 40 kW di picco e 125 Nm di coppia massima. L'autonomia dichiarata è di 200 km nel ciclo urbano, 110 km in autostrada e 140 km nel ciclo combinato, e per la ricarica servono tra 3,5 e 5 ore (1 ora con carica rapida). La velocità massima, 145 km/h, colloca la Rapitàn tra le "medie" all'interno del panorama elettrico; in compenso il peso è contenuto in soli 189 kg. Dalla stessa base è stata ricavata la motardona Rapitàn Sport, questa sì in omaggio alle radici off-road del Marchio.

Dopo la presentazione ufficiale avvenuta sabato scorso a Londra, aspettiamo ora notizie riguardo la messa in produzione della Rapitàn.

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