Moto & Scooter
Concept elettriche Yamaha a Tokyo
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Al Salone di Tokyo la Yamaha è molto attiva sul fronte della mobilità alternativa, con ben quattro proposte di veicoli elettrici
Le Case giapponesi non hanno esaurito la loro spinta a Milano, anzi. Yamaha, forse la più attiva a EICMA 2013 con il Tricity e la serie di forte personalità MT, al Salone di Tokyo ribadisce la propria intenzione di spingere sull'acceleratore delle emozioni con una serie di modelli completamente diversi fra loro ma accomunati, appunto, da uno spirito improntato a sportività e divertimento.
Evidente l'attenzione alle future moto elettriche. Yamaha ha già in produzione il commuter minimal EC-01, ma evidentemente la spinta che arriva soprattutto dagli USA e ora anche dall'Europa (con il BMW C-evolution) verso questo tipo di motorizzazione ha spinto gli ingegneri giapponesi a prendere la cosa molto sul serio.
Lo dimostrano i due concept PES1 (Passion Electric Street Sport 1) e PED1, (Passion Electric Dirt Sport 1), ancora acerbi ma che denotano uno studio molto approfondito. Sono infatti basati su una piattaforma modulare che condivide la batteria portante-telaio, a cui è fissato direttamente il forcellone, e il motore elettrico collocato sotto di questa.
Il PES1 ha poi un forcellone monolitico con ammortizzatore collocato inferiormente, in una posizione certamente originale, mentre il PED1 ha un forcellone più semplice e leggero, mono in posizione tradizionale e forcella dalla lunga escursione. Entrambi sono molto leggeri: meno di 100 kg il PES1, 85 il PED1. Interessante quindi l'idea di base modulare (la stessa seguita da BMW che ha addirittura il modulo batterie condiviso dalle sue auto e scooter elettrici), anche se la estrema leggerezza dei due modelli lascia presagire un'autonomia piuttosto limitata (in media per ogni kg di batteria a ioni di litio si può stivare energia sufficiente a percorrere 2-3 km).
La stessa idea di modularità è alla base degli altri due modelli elettrici presentati a Tokyo, lo scooter eVino e la minibike eKids, una evoluzione a emissioni zero della popolare PW 50. L'idea è interessante e i prototipi ben fatti, tanto da far immaginare una possibile messa in produzione non lontana nel tempo. I due PES, invece, sembrano più delle concept vere e proprie, che testimoniano dell'attenzione della Casa dei tre diapason per la mobilità elettrica ma non anticipano (per ora) nessuna rivoluzione imminente. E quella "Passion" nel nome la dice lunga sulle potenzialità che Yamaha vede nelle due ruote elettriche.
Video: la Pes1 è già in pista
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