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Yamaha XV950 e XV950R: look minimalista

di Andrea Padovani
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Arrivano sul mercato le nuove cruiser Yamaha, battezzate XV950 e XV950R. Disponibili rispettivamente a 8.590 e 9.390 euro, strizzano l'occhio alle bobber del secolo scorso e offrono un look minimalista ma appagante. Promosse anche nella guida

Yamaha XV950 e XV950R: look minimalista
Yamaha XV950 e XV950R: look minimalista
La nuova cruiser Yamaha si chiama XV950 ed è disponibile in due versioni: base ed "R". La base meccanica e ciclistica è identica, e si distinguono solo per le colorazioni e alcuni dettagli dell'allestimento. L'ispirazione delle XV950 arriva dal look delle più essenziali bobber: poche e misurate sovrastrutture, elementi compatti e semplici e colorazioni sobrie. Il motore è un bicilindrico a V di 60° rigorosamente raffreddato ad aria ed alimentato da un sistema di iniezione elettronica: è privo di albero di bilanciamento, è montato rigidamente sul telaio e il silenziatore è tozzo, tutto ciò solo per enfatizzare la tipica pulsazione dei twin
Il telaio è un semplice doppia culla privo di telaietto posteriore asportabile: sempre al retrotreno si noti la coppia di ammortizzatori dalla ridotta escursione per mantenere bassa la silhouette. Qui troviamo la prima differenza tra la versione base ed R: quest'ultima infatti monta appariscenti elementi con serbatoio del gas separato al posto di quelli tradizionali. In più, sempre la R è dotata dell'ABS di serie (per la base è optional), di un rivestimento dedicato per la sella e di colorazioni speciali, denominate Matt Grey e Camo Green entrambe con banda nera centrale.
Le XV950 sono delle cruiser facili e divertenti, in grado di appagare anche quando si affronta un tratto misto. La posizione di guida è abbastanza comoda e gli unici appunti vanno al manubrio poco proteso verso il pilota e all'air box voluminoso che interferisce non poco con la gamba destra.

Per il resto si gode: innanzitutto dell'estetica e del fascino di questo tipo di moto, poi per la grande agilità ad ogni andatura e su ogni tipo di percorso. Da questo punto di vista stupisce perché pur essendo limitata da pedane basse che limitano gli angoli di piega, offre un handling che permette di divertirsi e che si abbina a una buona stabilità in piega. Occhio però alle sconnessioni del fondo vista la ridotta escursione degli ammortizzatori… Il motore invece si rivela molto fluido e corposo ad ogni regime e permette di mantenere un buon passo con un contenuto ricorso al cambio. Ottima anche la trasmissione, scevra da difetti.

L'impianto frenante è in linea con le prestazioni tranquille di questa moto: all'avantreno troviamo un disco singolo non troppo potente che necessita di un carico sulla leva elevato per lavorare a dovere. In questo senso si rivela indispensabile il contributo di quello posteriore, sempre modulabile e aggressivo quando basta per garantire spazi di arresto contenuti.
Yamaha XV950 e XV950R, il test
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