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info: https://www.dueruote.it/news/moto-scooter/2013/03/20/bmw-r-1200-gs-finalmente.html
Moto & Scooter

BMW R 1200 GS: finalmente!

di Andrea Padovani
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Dopo un'attesa che è sembrata infinita, finalmente abbiamo messo le mani sull'endurona tedesca, una delle novità più importanti del 2013. Il nuovo motore a "liquido" fa faville, l'elettronica funziona alla meraviglia e la praticità rimane al top. Tutti gli obiettivi sono stati centrati e per le rivali si fa davvero dura... Disponibile a partire da 15.650 euro, optional (imprescindibili) esclusi...

BMW R 1200 GS: finalmente!
BMW R 1200 GS: finalmente!
Il passato è fatto di record di vendite, di mete lontane, di viaggi e sparate nel misto. Di solidità e di un carisma che ha sconfinato dall'ambito prettamente pratico per abbracciare quello fascinoso dei locali alla moda. Stiamo parlando della BMW R 1200 GS, una pietra miliare nel mondo delle due ruote.

Il passato è d'obbligo visto che il presente ha i contorni di una moto che si propone di colmare le (piccole) lacune delle precedente versione e di fare faville sotto tutti i punti di vista. La R 1200 GS 2013 è tutta nuova, fin nel più piccolo bullone: il Boxer rimane così come la cilindrata è immutata, ma i cilindri sono raffreddati (anche) a liquido e le teste sono rotate di 90°.
Il telaio composto da due semi strutture lascia il posto a un traliccio unico, cui sono abbinate sospensioni che riprendono lo schema tecnico delle precedenti (Paralever e Telelever) ma hanno quote differenti. Ampio spazio all'elettronica e alla sicurezza con l'introduzione del ride-by-wire (E-Gas) e cinque modalità di guida (Rain, Road, Dynamic, Enduro ed Enduro Pro) cui corrispondono tre livelli di risposta del motore alle aperture del gas (morbida, ottimale, diretta), tre setting dell'ABS, quattro dell'ASC (il controllo di trazione) e cinque tarature delle sospensioni (gestite elettronicamente dalla centralina mediante motorini elettrici, in poche lettere l'ESA). Una moto a prova di stupido, insomma…

La BMW R 1200 GS rimane una moto che da sempre nasce per viaggiare. L'endurona bavarese non delude le aspettative: la sella non solo è regolabile in altezza, ma anche nell'inclinazione. In più, la porzione destinata al passeggero può essere spostata in avanti e indietro (su due posizioni) per favorire il feeling di guida in coppia. La posizione che si assume a bordo è molto simile a quella della vecchia GS: ottima e rilassante per qualsiasi statura o esigenza.

La volete? Preparate il portafoglio. La GS non costa poco, in più occorre preventivare anche una bella somma per gli irrinunciabili optional. Senza questo il Boxer tedesco è come una bellissima opera d'arte, ma incompiuta…
Prestazioni rilevate sulla nostra pista di Vairano (PV)
Il commento del centro prove Le differenze a livello di dati rilevati tra i quattro riding mode della nuova "GS" sono contenute, dell'ordine di 1-2 decimi. Questo significa che in presenza della massima apertura del gas – condizione nel quale si svolge la prova di accelerazione - la potenza erogata dalla centralina è sostanzialmente la stessa e cambia solo il modo di erogare la potenza ai regimi intermedi.
I dati pubblicati della R 1200 GS 2013 si riferiscono alla mappa idealmente più prestante, la Dynamic: in accelerazione però risulta più proficua la Road, grazie a un'erogazione appena meno appuntita e più facile da gestire: questa infatti chiama in causa il TC il minimo indispensabile lasciando più libero il motore di distendersi. Più interessante segnalare che rispetto alla GS '12 (che è stata provata con il terminale Akrapovic) il guadagno è sensibile: -2 decimi sui 400 m (mappa Road), -7 sui 1000, -4 nella prova sorpasso e quasi 10 km/h in più ai 1500 m. Ultimo accenno al peso: la vecchia versione pesa 6 kg in meno!
Vecchio e nuovo a confronto: le linee tese della R 1200 GS 2013 hanno fatto invecchiare in un attimo quelle la vecchia versione.
Scarico a destra e monobraccio a sinistra: il feeling visivo regfalato dal Boxer però rimane...
Il "becco" rimane quale segno distintivo della famiglia GS.
BMW R 1200 GS 2013, il test
BMW R 1200 GS 2013, il test
BMW R 1200 GS 2013, il test
Frontalmente spicca il gruppo ottico a Led della nuova versione, rigorosamente asimmetrico come da tradizione.
Il nuovo disegno del telelever, con il suo "braccio ad A" più stretto e più leggero, si propone di incrementare il feedback che arriva dall'anteriore.
La sospensioni posteriore sfrutta il nuovo Evo Paralever, spostato sulla sionistra: la lunghezza del monobraccio è maggiore a vantaggio della trazione. Questo ha comportato anche una maggiore luce a terra.
La gomma anteriore passa da 110/80-19 a 120/70-19, montata su un cerchio da 3,0" (anziché 2,5"): la sezione è maggiore a tutto vantaggio del feeling di guida e della tenuta di strada.
Anche il pneumatico posteriore cresce nelle dimensioni: da 150/70-17 passa a 170/60-17, con un incremento della superficie d'appoggio.
Il parabrezza è stato rivisto nell'ampiezza e nella forma per migliorare la protezione e ridurre le turbolenze.
Il plexiglass è regolabile nell'altezza e nell'incidenza mediante un pratico sistema a vite: anche in movimento, basta agire sul pratico pomello.
La leva della frizione è regolabile su 4 posizioni, come quella del freno anteriore. Si noti il braccialetto del "multi-controller" che permette di gestire il BMW Motorrad Navigator IV.
Nuove le pinze monoblocco ad attacco radiale realizzate dalla Brembo: invariato il diametro dei dischi. L'ABS è di serie e la sua taratura varia con il Riding Mode impostato.
Sotto le carenature frontali si nascondono i due radiatori del liquido di raffreddamento. questi incorniciano il monoammortizzatore del Telelever, gestito elettronicamente dalla centralina e dall'ESA.
Anche l'ammortizzatore posteriore è regolato da motorini passo passo a loro volta gestiti dalla centralina e dall'ESA in funzione della modalità di guida selezionata e dal carico presente sulla moto, anch'esso preimpostato dal pilota.
Davvero appagante il ponte di comando: la strumentazione è davvero completa e leggibile. Le informazioni sono gestibili mediante un pulsante posto sul blocchetto di sinistra. Per i riding mode invece occorre premere un apposito deviatore posto a destra e quindi confermare l'operazione azionando la frizione.
BMW R 1200 GS 2013, il test
La sella non solo è regolabile in altezza, ma anche nell’inclinazione. La porzione destinata al passeggero può essere spostata in avanti e indietro (su due posizioni) per favorire il feeling di guida in coppia. Sotto quest'ultima si nasconde una sorta di piano di carico: non è però chiuso completamente come in passato.
Il disegno del nuovo motore ha comportato un importante accentramento delle masse, una maggiore facilità degli interventi di manutenzione e un notevole incremento della rigidità strutturale. Questa deriva anche dal nuovo telaio a traliccio che sostituisce le due semi strutture della versione precedente. Guardando le foto della moto spogliata dalle carene si nota come i telaisti siano riusciti a realizzare un collegamento pressoché diretto tra il perno del forcellone e l'asse di sterzo, a tutto vantaggio del massimo del feeling di guida e della capacità della moto di trasmettere al pilota quello che sta accadendo sotto le ruote.
Il motore, pur rimanendo il classico e inconfondibile boxer BMW, è tutto nuovo: le misure di alesaggio e corsa non cambiano (idem la cilindrata), ma ora il raffreddamento è passato da aria/olio ad aria/liquido con l’introduzione di due piccoli radiatori (si sfrutta il principio del “raffreddamento puntuale” con gli elementi più sollecitati termicamente raffreddati a liquido, gli altri ad aria, sfruttando il flusso derivante dal movimento). Le teste sono state inoltre ruotate di 90° con l’alimentazione nella parte alta e lo scarico in basso: questo ha permesso di destinare un albero a camme all’aspirazione e l’altro allo scarico, a differenza di quello che accadeva in passato in cui queste funzioni erano combinate in ogni singolo asse. Cambio e frizione sono stati riuniti in un carter unico: in più, quest’ultima è ora multidisco in bagno d’olio ed è dotata di sistema antisaltellamento.
La nuova Gs 1200MY 2013 utilizza un'elettronica che gode dell'esperienza maturata sui principali modelli della casa dell'Elica. Una nuova tecnologia denominata CAN-bus offre il vantaggio di ridurre il cablaggio rispetto ai sistemi tradizionali e una centralina digitale BMW-X si occupa della gestione del motore e di trasmettere tutti i principali dati agli apparecchi di diagnosi. Rimaniamo stupiti ma ci sorge una domanda. Da motociclisti della "prima ora" abbiamo sempre detto che "quello che non c'è non si può rompere", mentre qui ci troviamo di fronte ad una quantità di sistemi elettronici veramente impressionante. Dato che uno degli obbiettivi del team di progettisti che si è occupato della "nascita" della nuova Gs era quello di poter costruire una moto che fosse anche in grado di affrontare viaggi in condizione critiche, ci siamo immaginati piantati in mezzo ad una pista con il comando elettronico del gas (e-gas) fuori uso. Difficile prendere i tedeschi in castagna.. Esiste una modalità, nascosta in fondo a chissà quale centralina, detta recovery, che in caso di un qualsiasi malfunzionamento, porta il regime del motore a ca 3000giri fissi, per permettere al pilota di arrivare, con calma, a destinazione. Ne sanno una più del diavolo!
Avviando il motore si riscopre una sonorità decisa ma familiare, il Boxer è più fluido, specie ai bassi regimi. L’unico vero difetto di questa moto è la frizione. A fronte di uno sforzo estremamente contenuto per il disinnesto, evidenza una modulabilità davvero scarsa. Meno male che su strada questo limite si avverte solo nelle partenze: nella guida, infatti, il cambio quasi non necessita di assistenza. Sempre che venga chiamato in causa poi…
Quello che stupisce del Boxer BMW è la maggior regolarità di funzionamento che si unisce a un’erogazione corposa fin dai bassi. Si avverte meno la “castagna” che arrivava ai 3000 giri e che ha fatto la fortuna delle GS, ma solo perché la spinta è uguale se non superiore al passato. L’estrema linearità la sminuisce. Per dare un’idea di quanto giri tondo questo Boxer, basti pensare che in sesta può scendere fin quasi a 2.000 giri e riprendere successivamente senza problemi. Addirittura non si nota più nemmeno quel tipico “scalciare” sottocoppia. Dai 3.000 ai 5.000 giri circa, poi, la GS è un vero toro: solo intorno ai 5500 giri si “siede” un attimo per poi riprendere la spinta fino a 8.000. Arrivare al limitatore posto a 9.000 insomma non conviene.
Il Boxer è una bomba e l’elettronica permette di usarlo senza il minimo patema d’animo: passando dalla modalità Rain, alla Road e quindi alla Dynamic, si percepisce il cambiamento di carattere della moto e tutto quello che ciò comporta nella guida. In Rain, la risposta del motore è estremamente morbida e il controllo di trazione si rivela piuttosto invasivo: il bello è che in presenza di perdite di aderenza non si avvertono più quei fastidiosi tagli tipici del vecchio sistema. Ora l’intervento dell’ASC è molto più morbido e non fastidioso per la guida: solo sulle sconnessioni marcate, sulle giunture o sui piccoli dossi, l’elettronica taglia l’alimentazione con decisione. Per il resto lavora sulle valvole a farfalla o sull’anticipo. Senza contare poi che l’ASC funge involontariamente anche da anti-weeling: ritrovarsi su una ruota sola con la GS è tutt’altro che difficile!
BMW R 1200 GS 2013, il test
Anche su strada si sente: il feeling rimane quello della già ottima GS della passata stagione, solo che qui il limite è stato ulteriormente innalzato. Stabile in frenata (assecondata da un impianto potente, modulabile e da un ABS correttamente tarato), precisa come un bisturi in piega, sicura tanto sul lento quanto sul veloce, l’enduro bavarese offre caratteristiche dinamiche difficilmente eguagliabili, questo nonostante i 6 kg in più rilevati sulle nostre bilance.
La GS nella guida non teme confronti, anche quando si tratta di affrontare fondi non proprio perfetti, laddove le sospensioni mettono in mostra una capacità filtrante davvero elevata. L’unico limite – se così si può chiamare - è che il Telelever sulle prime non dà troppa confidenza; lo diciamo da anni… Basta però farci l’abitudine, superare la diffidenza iniziale per scoprire un rigore e una sicurezza uniche.
BMW R 1200 GS 2013, il test

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