Inutile girarci troppo intorno: la Brutale 800 è una 675 con un motore più potente e una dotazione più raffinata. È un prodotto destinato a chi cerca una vera Brutale ma per scelta preferisce una moto particolarmente leggera e compatta, con una potenza adeguata ad un uso stradale sportiveggiante e, aggiungiamo noi, esperto amante della guida veloce.

Siamo saliti in sella pensando ad una versione più paciosa e tranquilla della 675, che è un prodotto economico solo nel prezzo, e ci siamo trovati tra le mani una moto che tanto più la si spinge, tanto più richiede capacità ed esperienza per essere sfruttata, ma che mai e poi mai penserebbe di tirarsi indietro di fronte a qualsiasi richiesta le si possa fare. La prima sorpresa piacevole è il peso ridotto, bisogna provare a spostarla a mano per capire quanto realmente sia leggera e questo spiega anche il livello di prestazioni e di guidabilità che la B3 800 offre. In un settore dove tutto pesa sempre di più è davvero piacevole salire in sella ad una moto che sembra una piuma!

La posizione di guida è ideale per stature medie o basse, in questo caso la leggerezza e la sella bassa aiutano particolarmente durante le manovre da fermo, mentre i più alti dovranno per forza adattarsi alla situazione, così come l'eventuale passeggero, che dovrà accontentarsi del rimasuglio di sella disponibile e di pedane piuttosto alte. Diciamo che si tratta di una sistemazione di fortuna, comprensibile in considerazione delle dimensioni del mezzo.

Irrisistibile, ma non per tutti...

In MV Agusta tengono particolarmente a sottolineare quanto la Brutale 3 cilindri da 800 cc sia una moto che punta a quella fascia di mercato eterogenea costituita sia dai neofiti, che da coloro che hanno budget di spesa non troppo elevati, così come a chi non cerchi una nuda con cilindrata e cavalleria eccessiva. Bene, tutti costoro potranno trovare nella B3 800 la soluzione ai propri desideri, anche se pensiamo che la prima categoria cui abbiamo fatto riferimento debba affrontare questa bella naked con rispetto e circospezione.

Infatti durante il test, svoltosi sulle strade del Massif de l'Esterel, abbiamo scoperto che se si vuole sfruttare l'arsenale di potenzialità disponibili è necessario essere motociclisti di buon livello ed esperienza, possibilmente anche qualcosa in più. In alternativa meglio prendersela comoda e cercare la confidenza prima con le doti ciclistiche, senza sfruttare la grinta del "Trepistoni" e solo poi provare a esplorare, ma sempre con umiltà, i limiti del pacchetto motore/ciclistica. Limiti che sono davvero elevati e non raggiungibili su strade aperte al traffico: anche provando a spingere con una guida un po' sopra le righe è davvero difficile riuscire a trovare il punto in cui la moto comincia ad avere il fiato corto per poi alzare bandiera bianca. Il buon senso si arrende prima… molto prima.

Quando il rapporto con la Brutale si farà più intimo ecco che le possibilità di personalizzazione fornite dagli ingegneri di MV schiuderanno davanti agli occhi dell'appassionato un interessante panorama di possibilità. Oltre alle tradizionali regolazioni di leve e manubrio c'è la possibilità di creare una mappa personalizzata raggruppando alcuni parametri elettronici di bordo a piacere e di definire la dinamica delle sospensioni, totalmente regolabili a differenza della 675 che come entry level di gamma offre solo tarature fisse.

Da guidare con la giusta esperienza...

A motore acceso la sonorità del Trepistoni sa tipicamente di tre cilindri ma anche di MV, un sound che non può non piacere. Una volta inserita la prima ed apprezzando cambio e frizione dall'azionamento morbido e puntuale, ci si trova a fare i conti con il comando del gas, implementato via ride by wire, che ha un minimo ritardo sia in apertura che in chiusura, specialmente a motore freddo.

Delle tre mappe disponibili (rain, normale e sport) la S è quella che dà il miglior feeling, ma l'acceleratore resta sempre un po' vago, come un comando tradizionale con troppo gioco. Altro aspetto con cui bisogna confrontarsi e convivere è l'esplosività dell'erogazione che fa sì che attorno agli 8000 giri la Brutale 800 tenda ad impennare con estrema facilità: tanto per rendere l'idea si "alza di gas" anche in terza senza bisogno di nessun aiuto. Questo comportamento a due facce, che ricorda un po' i motori due tempi degli anni '80 (e questo è un complimento) rappresenta un aspetto interessante per la guida rilassata con una fluidità e corposità di erogazione assolutamente encomiabile, persino in sesta.

Quando si abbassa a visiera e si decide di fare sul serio ci vuole tecnica e concentrazione per sfruttare le potenzialità disponibili, sempre sopra i 9000 giri, cercando di sfruttare il cambio per trovarsi nella marcia giusta in ogni situazione. Prese le misure al comando del gas e al carattere del motore non resta da fare altro che godersi l'immediatezza disarmante con cui questa incarnazione della Brutale risponde ad ogni input che riceve. La facilità con cui entra ed esce dalle curve permette ampie correzioni in fase di percorrenza, basta crederci e lei ci sta, per non parlare dell'effetto esilarante con cui divora il rettilineo successivo alla ricerca della prossima curva. Il freno anteriore è potente e progressivo, mentre quello posteriore tende facilmente al bloccaggio, per cui l'acquisto dell'ABS dovrebbe essere considerato seriamente.

Ci auguriamo inoltre che in futuro sia disponibile di serie un sistema di controllo anti impennata, che sia efficace almeno quanto il controllo di trazione che, al contrario delle precedenti realizzazioni MV, funziona bene e lo si sente distintamente senza bisogno di lucine di notifica. Peccato non aver potuto provare il sistema EAS di assistenza elettronica alla cambiata.

Il confort di marcia è piuttosto orientato al rigido, in particolare la sella, che è la stessa della 675, non fa nulla per smorzare le asperità che filtrano dal mono ammortizzatore. Tutti i comandi sono a portata di mano e piede anche come la moto esce di fabbrica mentre è fastidioso il feeling vago dei pulsanti di gestione della strumentazione, gommosi e con una logica di funzionamento che potrebbe essere più intuitiva. Per finire alcuni dettagli della nuova strumentazione, non risultano immediatamente visibili ad una occhiata veloce. Su tutti, il contagiri, anche se una delle persone che contano in MV ci ha detto che questa moto va guidata con gli occhi sulla strada e le orecchie sul motore… e noi concordiamo.

Le novità della 800 in sintesi...

Queste le principali differenze rispetto alla 675:
Motore
Incremento del 18% della cilindrata, peso di 52 Kg (il più leggero della categoria)
Nuovi i pistoni (la compressione passa da 12.5 a 13. 5), le bielle e l'albero motore
Più coppia fin dai regimi medio bassi (picco di 81 Nm contro 65) e 11 kW in più su tutto l'arco di erogazione (92 kW contro 81)
Consumi reali globalmente più bassi
Trasmissione finale allungata con una nuova corona da 41 denti (-2 rispetto alla 675)
La frizione con comando a filo riceve un disco in più per reggere l'ulteriore carico di coppia

Ciclistica
Forcella più scorrevole, grazie a componenti sviluppati ad hoc, e completamente regolabile in precarico, compressione ed estensione
Nuovo monoammortizzatore Sachs con serbatoio separato piggy-back, regolabile in precarico, compressione ed estensione.
Pneumatici Pirelli Diablo Rosso II
È importante ricordare che telaio e forcellone restano invariati rispetto alla 675, idem per il peso che si ferma a 167 Kg a secco e circa 184 in ordine di marcia con serbatoio pieno.

L'impianto frenante non cambia e l'ABS è già previsto e sarà disponibile durante il terzo quadrimestre del 2013.

La splendida gallery della MV Agusta Brutale 800