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Moto & Scooter
Inizia la prova di durata: MaxSym 400i
di Stefano Borzacchiello, foto di Max Serra e Marco Zamponi
il 12/04/2012 in Moto & Scooter
Le vie delle città, delle tangenziali, delle autostrade sono un banco prova impegnativo per valutare prestazioni e affidabilità di uno scooter. La SYM ha scommesso sulla validità del suo top di gamma lasciandocelo per un test di durata di un anno. Lo useremo intensivamente per raccontarvi pregi, difetti e quantificare i costi di gestione
Inizia la prova di durata: MaxSym 400i
Bello essere una moto sportiva, girare sugli asfalti levigati dei circuiti e ricevere da tutti sguardi di ammirazione. "Fare" lo scooter è invece un duro lavoro... poco gratificato. Ogni giorno, infatti, spostandosi fra città e tangenziali, un qualsiasi commuter viene sottoposto a prove stressanti: dalle frequenti ripartenze al semaforo, che mettono a dura prova la trasmissione, alle frenate improvvise che comportano un'usura precoce delle pastiglie, passando per le pessime condizioni delle strade con pavé e tombini, tutto mette a dura prova la ciclistica e le componenti di uno scooter, rendendo "traumatica" la sua esistenza.
Nel segmento dei maxi, i prediletti dagli utenti "macinachilometri" finora sono stati i prodotti giapponesi di Honda, Suzuki e Yamaha. Ma da un anno sul mercato è arrivato un competitor interessante: il SYM MaxSym 400i. Il maxi taiwanese è uno scooter ben fatto, proposto ad un prezzo interessante (5295 euro c.i.m).
Per quanto riguarda dotazioni e livello delle finiture non è affatto in difetto, come abbiamo constatato a suo tempo nella comparativa tra maxi (Dueruote n.79).
Nel segmento dei maxi, i prediletti dagli utenti "macinachilometri" finora sono stati i prodotti giapponesi di Honda, Suzuki e Yamaha. Ma da un anno sul mercato è arrivato un competitor interessante: il SYM MaxSym 400i. Il maxi taiwanese è uno scooter ben fatto, proposto ad un prezzo interessante (5295 euro c.i.m).
Per quanto riguarda dotazioni e livello delle finiture non è affatto in difetto, come abbiamo constatato a suo tempo nella comparativa tra maxi (Dueruote n.79).
Dal commuting al turismo: prestazioni buone, praticità elevata e tanta comodità
Anzi, è uno dei pochi che offre di serie il parabrezza regolabile, la presa USB e le pinze freno ad attacco radiale. Certo è che in molti nutrono, ancora oggi, dei preconcetti verso i prodotti taiwanesi e così abbiamo proposto alla SYM una sfida: usare il MaxSym per almeno un anno con qualsiasi condizione meteo, su ogni percorso per poi raccontarvi com'è andata.
Per questo compito abbiamo affidato il SYM al nostro tester del Centro Prove, Fabrizio Giulini, che giorno dopo giorno aggiornerà il diario di bordo e annoterà tutto, dai litri di benzina consumati, all'usura delle gomme, delle pastiglie dei freni oltre a controllare attentamente il lavoro fatto durante i tagliandi. In poche parole, per un anno il nostro tester sarà uno di voi e alla fine, sempre su queste pagine, potrete leggere com'è andata, quanto abbiamo speso e cosa ci è successo.
Per questo compito abbiamo affidato il SYM al nostro tester del Centro Prove, Fabrizio Giulini, che giorno dopo giorno aggiornerà il diario di bordo e annoterà tutto, dai litri di benzina consumati, all'usura delle gomme, delle pastiglie dei freni oltre a controllare attentamente il lavoro fatto durante i tagliandi. In poche parole, per un anno il nostro tester sarà uno di voi e alla fine, sempre su queste pagine, potrete leggere com'è andata, quanto abbiamo speso e cosa ci è successo.
Il progetto della nostra Prova di Durata è semplice, ma allo stesso tempo significa che la Casa taiwanese non teme la... figuraccia. A voi non resta quindi che stare comodi e leggere, a noi - anzi a Fabrizio - fare strada. E di strada sulle tangenziali e sulle vie milanesi il MaxSym ne ha già fatta parecchia…
In questi primi chilometri abbiamo apprezzato il comfort della seduta, l'efficace riparo aerodinamico del parabrezza mentre invece infastidiscono le vibrazioni, specie ai regimi elevati. La trasmissione un po' brusca nell'esemplare provato a settembre sul MY 2012 è risultata fluida e dopo il rodaggio è anche migliorata. Nella guida ci è piaciuto l'avantreno solido e la sua precisione negli inserimenti e allo stesso tempo convincono i freni pronti e dosabili e l'azione efficace del ripartitore. Ma questi sono solo i primi appunti.
Nei prossimi aggiornamenti, dopo aver macinato ancora chilometri, sapremo dirvi di più.
In questi primi chilometri abbiamo apprezzato il comfort della seduta, l'efficace riparo aerodinamico del parabrezza mentre invece infastidiscono le vibrazioni, specie ai regimi elevati. La trasmissione un po' brusca nell'esemplare provato a settembre sul MY 2012 è risultata fluida e dopo il rodaggio è anche migliorata. Nella guida ci è piaciuto l'avantreno solido e la sua precisione negli inserimenti e allo stesso tempo convincono i freni pronti e dosabili e l'azione efficace del ripartitore. Ma questi sono solo i primi appunti.
Nei prossimi aggiornamenti, dopo aver macinato ancora chilometri, sapremo dirvi di più.
Spessore incavi pneumatico anteriore: 6 mm al centro carcassa
Pressione gonfiaggio pneumatico anteriore : 2,6 Bar
Spessore incavi pneumatico posteriore: 6 mm al centro carcassa e 3,1 Bar
Pressione gonfiaggio pneumatico anteriore : 3,1 Bar
Spessore disco freno anteriore: 5 mm.
Spessore disco freno posteriore : 6 mm
Spessore pastiglia freno anteriore: 8 mm (spessore ricavato dallo spessore materiale attrito più supporto in acciaio).
Spessore pastiglia freno posteriore: 11,5 mm. (spessore ricavato dallo spessore materiale attrito più supporto in acciaio).
Pressione gonfiaggio pneumatico anteriore : 2,6 Bar
Spessore incavi pneumatico posteriore: 6 mm al centro carcassa e 3,1 Bar
Pressione gonfiaggio pneumatico anteriore : 3,1 Bar
Spessore disco freno anteriore: 5 mm.
Spessore disco freno posteriore : 6 mm
Spessore pastiglia freno anteriore: 8 mm (spessore ricavato dallo spessore materiale attrito più supporto in acciaio).
Spessore pastiglia freno posteriore: 11,5 mm. (spessore ricavato dallo spessore materiale attrito più supporto in acciaio).
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Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 136,5 km/h (48,0 s)
Accelerazione
0-400 m 17,7 s (116,1 km/h)
0-1000 m 34,6 s (134,3 km/h)
0-90 km/h 8,6 s (135,8 m)
0-130 km/h 26,6 s (702,1 m)
Prova sorpasso
80-130 km/h 19,2 s (592,7 m)
Frenata
130-80 km/h 2,5 s (79,3 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,8 m)
Consumi
Urbano 20,0 km/l
Extraurbano 21,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 22,0 km/l
Peso
In ordine di marcia e serbatoio pieno 228,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 41,5/58,5
Distribuzione masse con conducente (% ant. post.) 42,0/58,0
Accelerazione
0-400 m 17,7 s (116,1 km/h)
0-1000 m 34,6 s (134,3 km/h)
0-90 km/h 8,6 s (135,8 m)
0-130 km/h 26,6 s (702,1 m)
Prova sorpasso
80-130 km/h 19,2 s (592,7 m)
Frenata
130-80 km/h 2,5 s (79,3 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,8 m)
Consumi
Urbano 20,0 km/l
Extraurbano 21,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 22,0 km/l
Peso
In ordine di marcia e serbatoio pieno 228,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 41,5/58,5
Distribuzione masse con conducente (% ant. post.) 42,0/58,0
Prestazioni rilevate dopo il ritiro dello scooter, leggi il commento del nostro Centro prove.
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Il Maxsym si è ben comportato nei primi test strumentali, mostrando una buona gestibilità nel comportamento al limite e un funzionamento della trasmissione automatica fluido e preciso. Dai rilevamenti è emersa invece la scarsa precisione del tachimetro dello scooter: a 136 km/h indicati dalla nostra strumentazione satellitare la lancetta del SYM si posiziona su 150 Km/h a un regime motore di 7500 giri/min.
Il confronto con Honda, Suzuki e Yamaha La velocità massima è inferiore ai concorrenti giapponesi di 5-8 km/h, benché comunque ampiamente superiore ai limiti autostradali e in linea con il Suzuki Burgman di pari cilindrata. Ma nello spunto da fermo il SYM si prende la rivincita: fino a 110 km/h regala la soddisfazione di lasciare indietro anche il bicilindrico della categoria, l'Honda SW-T, decisamente più potente e veloce. Molto bene anche la frenata, in particolare quella cittadina dai 50 km/h, dove offre prestazioni al vertice della categoria, al pari, anche qui, del Suzuki Burgman.
Il confronto con Honda, Suzuki e Yamaha La velocità massima è inferiore ai concorrenti giapponesi di 5-8 km/h, benché comunque ampiamente superiore ai limiti autostradali e in linea con il Suzuki Burgman di pari cilindrata. Ma nello spunto da fermo il SYM si prende la rivincita: fino a 110 km/h regala la soddisfazione di lasciare indietro anche il bicilindrico della categoria, l'Honda SW-T, decisamente più potente e veloce. Molto bene anche la frenata, in particolare quella cittadina dai 50 km/h, dove offre prestazioni al vertice della categoria, al pari, anche qui, del Suzuki Burgman.
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