Moto & Scooter
A Novegro le Ducati che hanno fatto la storia
L'edizione di fine inverno della Mostra scambio ha offerto agli appassionati un'esclusiva mostra tematica con alcune tra più belle bolognesi sportive di tutti i tempi
Nonostante un parterre d'eccezione – Agostini, Findlay, Saarinen e Walter Villa, che arrivò terzo con la Triumph – e un certo scetticismo di Smart per la moto italiana, quella di Imola fu per la casa bolognese una vera e propria cavalcata trionfale.
Un doppio successo davanti ai piloti più forti e rappresentativi dell'intero circus iridato di allora.
Ripercorriamo, dunque, la storia di alcuni dei modelli esposti.
Nonostante il peso notevole (128 kg) e un'impostazione generale, soprattutto del propulsore, piuttosto datata rispetto alle due tempi che già si affacciavano sul mercato in quegli anni (soprattutto Swm e Ktm) e che soppianteranno i 4 tempi nella regolarità, la Rt (Road and Track) venne anche impiegata nella Sei Giorni dell'Isola di Man del 1971, che fruttò alcune medaglie ai piloti italiani.
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Il motore (il cosiddetto "carter quadri") invece è ripreso dalla 860 GT, con la testata desmodromica e senza avviamento elettrico (che sulla 860 GT aveva dato numerosi problemi e rendeva l'estetica del motore sgradevole), rimpiazzato da un kickstarter.
Il 1977 vide l'entrata in produzione della seconda serie della 900 SS, simile alla precedente, con l'eccezione del serbatoio del carburante.
L'anno seguente fu il turno della terza serie, disponibile, oltre che nella tradizionale versione monoposto, anche biposto; alla tradizionale colorazione blu-argento si affiancò un inedito nero-oro. Per la prima volta furono introdotti i cerchi in lega.
Nel 1980 fu presentata la quarta serie della 900 SS, con nuove colorazioni e nuovi cerchi in lega.
La Ducati, inoltre, mise a disposizione degli appassionati diverse parti speciali per potenziare la moto: una coppia di scarichi liberi, alberi a camme più spinti, getti e spilli per i carburatori, un radiatore dell'olio e una carena integrale.
La carriera della 900 SS terminò nel 1982, anno in cui fu rimpiazzata dalla 900 S2, dopo 6103 esemplari costruiti.
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Al via ci sono anche l'americano Doug Polen e Stephàne Mertens con un team satellite.
Il fenomeno a stelle e strisce, che fino al 1991 correva nel campionato Ama, vince il titolo davanti a Roche, mentre Tardozzi porta a casa l'europeo.
Accreditata di 140 cavalli per una velocità massima di 290 km orari, la 888 consentirà a Polen di bissare il successo iridato anche nel 1992.
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Superlight, ovvero "superleggera": una sportiva sottoposta a cura dimagrante grazie a pezzi in carbonio e altre parti speciali, tra cui le ruote integrali in lega leggera in luogo di quelle metalliche montate in origine.
Il risultato è un peso di 180 kg, che consentiva alla Superlight di far registrare una velocità di punta di 220 km con soli 73 cavalli a 7.500 giri a disposizione.
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Telaio monoscocca e motore Superquadro a L desmodronico, completamente riprogettato, che innalza la potenza di 25 cavalli rispetto al modello precedente, per un totale di 195 cavalli e un peso a vuoto di appena 164 kg.
La S, la versione esposta a Novegro, è ancora più estrema: faro anteriore full led e cerchi alleggeriti di 0,4 kg (forgiati), inserti in carbonio, sospensioni regolabili elettronicamente Ohlins NIX36 e TTX36.
Possibile in optional il cambio invertito e due tipi di scarichi, completo e slip-on.
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