Moto & Scooter
Triumph Speed Triple R: raffinata cattiveria
La nuda per eccellenza si fa più sofisticata e accattivante, guadagna una componentistica racing e sfoggia modifiche al cambio. Disponibile da metà febbraio a 14.495 c.i.m. (15.095 con ABS
In barba alla crisi, la Triumph Speed R si è fatta bella e sofistica, agghindandosi con gioielli e vestendo dettagli di stile per farsi riconoscere al primo passaggio. Solo apparenza? Nemmeno per idea vista la componentistica di alto livello: Öhlins TTX36 per il mono, NIX30 per la forcella e cerchi forgiati.
La Speed – ora più di prima - si fa dare del lei anche nella guida mostrando limiti davvero elevati da ricondurre a una ciclistica a punto e al motore tre cilindri che spinge come un toro ai medi e bassi regimi. Ne abbiamo avuto la prova in un paio di sessioni tirate sulla pista di Jerez de la Frontera. E se solo solo avesse avuto le pedane appena più alte e gomme "in mescola"… Ma prima di scendere in pista scopriamo cos'è cambiato.
Altri elementi di pregio sono i cerchi e i freni: i primi sono elementi in alluminio forgiato marcati PVM, accreditati di un peso del 20% inferiore a quelli standard (-1,7 kg grazie a uno spessore del canale di 2,5 mm contro i tradizionali 4 mm). Il doppio disco anteriore è da 320 mm mentre come le belle pinze monoblocco, firmate Brembo, sono abbinate a una appariscente pompa radiale.
Il resto sono finezze: le decal su fianchetti e serbatoio, il carbonio per alcuni dettagli (copri radiatore, cover batteria, parafango anteriore) e il telaietto reggisella rosso. Naturalmente la lista degli accessori è lunga, tra cui si segnala il doppio terminale di scarico Arrow (omologato), gli accessori da viaggio o il piccolo cupolino.
Prezzi dei singoli componenti che distinguono la Speed R da quella "standard"
Cerchi: 1800 euro
Pinze anteriori: 840 euro
Forcella: 2400 euro
Mono ammortizzatore: 1200 euro
Accessori in carbonio: 600 euro
Totale: 6840 Euro
(Differenza di prezzo tra la Speed base e la R: 2.808 Euro)
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Gli altri pregi di questa moto sono la frenata e il propulsore: per la prima basta accarezzare la leva al manubrio e applicarvi una leggera pressione. Non serve forzare, la potenza frenante è tanta, già tutta a disposizione subito: questo significa che la modulabilità rimane sempre elevata, permettendo di arrivare fin dentro la curva con i freni ancora pizzicati.
Il tre cilindri da 1050 cc è l'altro portento di questa moto: sotto ruggisce in maniera baritonale, ai medi – tra i 3000 e i 6000 giri – spinge furioso, agli alti allunga deciso tanto che spesso si sbatte letteralmente addosso al limitatore oltre i 10.000 giri. Che gusto questo motore…
Piace meno il cambio: nonostante le modifiche, se usato in maniera sportiva rimane impreciso e non è raro incorrere in qualche impuntamento. Nella guida normale, invece, quando si opera con calma, sincronizzando bene gas/frizione/pedale, nessun problema.
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