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Honda CBR125R, seria per gioco

di Matteo Cappella. Foto di Marco Zamponi il 18/01/2012 in Moto & Scooter

La piccola sportiva giapponese sfoggia un nuovo look da racing machine, promettendo prestazioni al top della categoria, ma rivelando un'insospettabile vocazione verso l'uso quotidiano. Il prezzo è di 3.700 euro c.i.m.

Honda CBR125R, seria per gioco
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Normalmente design e prestazioni sono tra le prime cose che si guardano in una moto sportiva. Roba da perderci il sonno, soprattutto quando a 16 anni arriva il momento di scegliere la tanto desiderata 125 "seria". Giorni interi a sfogliare riviste e navigare siti specializzati, ammirando fino all'ultima foto e il dettaglio più nascosto di ogni mezzo ritenuto anche lontanamente interessante. Un gioco tra sogno e realtà, dove tutto viene valutato con cura, passando con attenzione dai dettagli tecnici agli eventuali plus tecnologici di serie.
Un atteggiamento ben noto anche agli uomini-marketing, quanto agli ingegneri della Honda, che per questo hanno ridisegnato la CBR125R clonando l'immagine e le qualità costruttive delle supersportive di cilindrata maggiore e aggiornando l'intero pacchetto tecnico della "cbr-ina" rispetto alla versione precedente. Con l'intento di rendere perfetto il sogno di qualsiasi sedicenne che si avvicini al mondo delle 125 sportive, senza necessariamente terrorizzarlo con un mezzo estremo.
Per questo la CBR125R appare subito come una moto tutt'altro che scomoda, pronta per affrontare a testa alta la città. Allo stesso tempo, mantenendo fede a quell'appeal squisitamente sportivo che da sempre calamita l'attenzione dei nuovi motociclisti. Ovvero coloro che desiderano un mezzo veloce e maneggevole, facile da usare e sempre divertente, a cui si aggiungono le celebri doti di resistenza ed affidabilità garantite dal marchio giapponese e dotata di inedita strumentazione digitale, mai così completa su una 125. Dunque sulla carta la CBR125R appare come la moto perfetta da esibire con orgoglio davanti agli amici, prima di scattare nel traffico ed arrivare in orario all'appuntamento con la fidanzata. Per scoprire se è vero ci abbiamo giocato per qualche giorno.
Honda CBR125R, seria per gioco

Bella da vedere, la CBR125R è una sportiva vera. Prima di tutto perché, grazie all'ultimo restyling, assomiglia talmente tanto alle sorellone da 600cc e 1000cc, da gasarti al primo colpo d'occhio. La carena è completa, ma essenziale. Il cupolino aggressivo slancia tutta l'aerodinamica e il faro anteriore dalla geometria unica, dona alla moto uno sguardo da street-racer. Anche se poi il codino ospita il sellino e le maniglie per passeggero, rivelando la vocazione ad un uso più trasversale che comprende la guida a due.

Ottime le finiture e la qualitià dei materiali, perfetto l'assemblaggio e impeccabile la verniciatura che, nel tipico bianco-blu-rosso, onora la tradizione dello stile Honda HRC. Un classico "evergreen", che piace a tutte le generazioni e rappresenta un mix azzeccato per un target giovane. Ideale per quel tipo di motociclista che vuole sentirsi sportivo, ma senza ostentazione. Comunque un paio di dettagli che peccano un po' nel contesto ci sono, come il terminale di scarico laterale, decisamente troppo grosso. In pratica, come si sente spesso dire ai raduni dei biker sportivi, "uno scaldabagno" da rimuovere subito, insieme agli specchietti di serie, buttandosi a capofitto tra offerte proposte dai cataloghi dell'aftermarket omologato di qualità. Per contro le frecce appaiono meno sgraziate di quanto si sia visto sui modelli del passato.

Sono invece troppo minute la forcella teleidraulica da 31 mm che, con la moto ferma sul cavalletto, fa sembrare l'anteriore un po' alto e spoglio. Complici le "gommine" da 100/80-17 all'anteriore e 130/70-17 al posteriore, che però hanno il pregio di esaltare il caratteristico design dei cerchi a 5 razze. Ovviamente su una 125 sportiva le dimensioni ridotte e un'estetica essenziale sono il prezzo da pagare per l'assoluta leggerezza, visto che il peso in ordine di marcia è di soli 137 kg.

Tutto ciò a favore delle prestazioni che, seppur vincolate dalle normative anti-inquinamento Euro 3, restano brillanti. Così il motore monocilindrico verticale a 4T da 124,7 cc, a iniezione elettronica, 2 valvole e raffreddato a liquido, riesce ad esprimere una potenza di 9,8 kW (13,3 CV) a 10.000 giri, e una coppia di 10,4 Nm (1,02 kgm) a 8.000. Quanto basta per promettere tanto divertimento, mantenendo inalterata la filosofia di facilità assoluta che contraddistingue la categoria "entry level" per eccellenza.

Il capitolo sicurezza è affidato ai generosi freni da 276 mm all'anteriore e 220 mm al posteriore, nettamente sovradimensionati, per garantire spazi d'arresto contenuti. In Honda hanno avuto anche un deciso occhio di riguardo per la strumentazione, pensando giustamente che i giovani sono esigenti sul fronte tecnologico. Per questo il display LCD mostra i dati relativi a velocità, regime motore, temperatura di esercizio oltre all'indicatore del carburante a sei segmenti. Senza dimenticare l'orologio e il contachilometri totale e parziale. In pratica uno strumento digitale multifunzione completo e ben leggibile in tutte le condizioni di luce (giorno, notte, pioggia etc). Anche se ciò che si guarda di più spesso è il grosso contagiri analogico posto al centro... Perché il bello di questa CBR125R è proprio provare a tirare le marce e farla correre. Quindi vediamo come va.

Honda CBR125R, seria per gioco

I 16 anni sono nello spirito di questa "little-Honda", che si rivela leggera ed agile fin dai primi metri. Maneggevole oltre ogni più rosea aspettativa, é reattiva tra le curve e nello scendere in piega. Merito anche delle pedane non troppo alte e della sella spaziosa. Quanto basta per stare comodi, con una seduta un po' arretrata e il busto leggermente proteso in avanti. Il serbatoio da 13 litri, snello tra le gambe, risulta altrettanto comodo per sentire e guidare la moto con il corpo. In pratica è senza dubbio la ottavo di litro sportiva più intuitiva che ci sia sul mercato. Tanto da diventare immediatamente il passatempo ideale per giocare tra le rotonde dietro a casa. Aiutano molto in questo senso anche il telaio a doppio trave in acciaio che coordina una ciclistica impeccabile, leggermente morbida a livello di taratura delle sospensioni, ma azzeccata per l'uso stradale a cui il mezzo è principalmente destinato.

La sensazione è appunto quella di poter governare la moto sempre con grande facilità, favorendo una guida istintiva ed appagante. Anche quando ci si mette in carena, cercando di schiacciarsi al limite sul serbatoio, raccogliendo gomiti e piedi come in galleria del vento, con l'obiettivo dichiarato di raggiungere la maggior velocità possibile. Un classico delle prime esperinze in sella. Il verdetto della strumentazione dice 125 km/h (peso del tester 82kg. ndr). Ovvero preziosi km/h conquistati snocciolando le marce, cercando l'efficacia massima di ogni rapporto e spremendo la sesta - anche se sarebbe la marcia di riposo - fino all'ultimo metro di asfalto disponibile. Una vera goduria, anche se le 125 a carburatori del passato le ricordavamo decisamente più veloci.

Comunque tenere il gas spalancato è sempre divertente, fino al momento in cui bisogna necessariamente confrontarsi con la staccata. Situazione dove la CBR125R si comporta da vera sportivetta di razza, frenando forte all'avantreno e lavorando con decisione col posteiore. Freni che si rivelano morbidi nella pinzata, quanto modulabili sulla leva. Confermando la sensazione di guidare in completa sicurezza e con la tranquillità di passare dai 50-0 km/h in solo 2,4 s (24,1 m) con la moto che non accenna minimamente a scomporsi anche nelle situazioni di panic-stop. Appunto, l'ideale per non spaventare nemmeno un neofita.

Il bello è proprio questo: quando si esagera, la Honda perdona e corregge tutto senza protestare. Anche perché velocità e accelerazioni sono proporzionate al mezzo. Infatti per fare da 0-80 km/h servono 10,7 secondi e 153,7 m. Intervallo nel quale il motore si dimostra fluido e sale di giri brioso. Ottimo il feedback all'acceleratore, che si rivela molto preciso. Cosa più unica che rara su questa categoria di moto, ma che celebra ancora una volta la qualità costruttiva del marchio di Tokyo. E guarda caso nemmeno il cambio sbaglia un colpo, distinguendosi soprattutto in scalata. Perché buttar giù 2-3 marce belle veloci, prima di inserire in curva, fa davvero tanto racing. Merito anche di una rapportatura azzeccata, ampiamente versatile nell'uso cittadino ed extraurbano.

Il tutto con consumi ridotti al minimo sindacale. Infatti anche tenendo il gas "a martello", si riescono a percorrere addirittura fino a 27,4 km/l (26,1 km/l in città). Anche se sacrificheremmo volentieri qualche km/l in favore di un po' di potenza in più, ma forse le tasche di un sedicenne non farebbero altrettanto... Visto che già così com'è la CBR125R dimostra di avere tutte le carte in regola per essere la più ambita dagli eco-smanettoni urbani. Di certo lo è per chi desidera una prestigiosa "all inclusive" sportiva per iniziare a sentirsi un motociclista vero. Se poi paga papà e i voti a scuola sono buoni, è davvero un attimo mettersela nel box.

Honda CBR125R, seria per gioco

La Honda CBR125R si posiziona nel mercato con un ottimo rapporto qualità-prezzo, ma la concorrenza non manca di certo. Quindi, rigorosamente in ordine decrescente di prezzo, ecco le più accreditate rivali dell'ottavo di litro giapponese.

Capofila tra le avversarie l'Aprilia RS4 125, replica della Superbike con cui Max Biaggi ha vinto il Mondiale delle derivate nel 2010, vanta una componentistica, oltre a look e prestazioni, da vera moto racing. Mutuando anche tutta l'esperienza che la casa di Noale ha raccolto nel Motomondiale, dominando letteralmente l'era delle 125 prototipo. Un prodotto sicuramente al top, come il prezzo di 4590 euro c.i.m.

Segue in scia un'altra "jap", ovvero la Yamaha YZF-R125, che di listino costa 4390 euro c.i.m. e sfoggia il family feeling con la serie R (R1 ed R6). Una moto che tra l'altro è anche molto apprezzata dai giovani piloti che ogni anno partecipano alla R125 Cup.

E' invece una naked la KTM 125 Duke, che con i suoi 4100 euro c.i.m. va comunque a collocarsi tra le sfidanti della Honda. La piccola Duke non ha ambizioni sportive a livello delle già citate rivali, ma è di certo una fun bike che piace ai giovani.

Al prezzo di 3700 euro c.i.m troviamo quindi la CBR125R protagonista della nostra prova, che costa di meno, ma come prestazioni è in in competizione diretta con le altre.

Infine chiude questa breve lista l'altra 125 nuda, ovvero la Kymco Quannon che "viene via" a 3199 euro c.i.m. Economica e dalle prestazioni oneste, fa comunque sorgere dubbi sul suo reale appeal tra i sedicenni europei.

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