La presentazione dell'Xenter avviene a Firenze dove il traffico è sempre molto intenso, le strade non particolarmente lisce, gli scooter moltissimi e parcheggiati ovunque, ma con un ordine quasi svizzero. Una volta in sella allo Xenter notiamo subito di avere molto spazio per i piedi. La pedana è ampia, la più ampia delle categoria. Iniziamo il nostro test proprio in mezzo al traffico, tra buche e strade dissestate. L'Xenter è leggero e maneggevole e il motore aiuta a divincolarsi tra le macchine con un comando del gas molto morbido e una risposta quasi elettrica alle velocità più basse.
Ed è proprio nel pieno centro cittadino che abbiamo modo di valutare una delle novità più interessanti del nuovo 150, la sospensione posteriore dotata di mono ammortizzatore, fino ad ora prerogativa del solo TMax. Questa soluzione permette all'Xenter di avere maggiore capacità di "lettura" del terreno anche sulle asperità più dure conservando però un grande rigore e una buona stabilità all'aumentare della velocità riducendo in maniera sensibile le oscillazioni tipiche di questi tipi di veicoli. Una sospensione posteriore veramente a punto, tanto dal trasferire poi qualche grana alla forcella anteriore che ci è parsa meno in forma. Molto morbida nella prima parte della corsa anche senza mai andare a pacco, innesca qualche oscillazione in velocità senza per questo però dare mai la sensazione di vera instabilità. Sarebbe bastato un po' più di sostegno, anche in un ottica di uso in coppia.
Durante il tragitto cittadino decidiamo di utilizzare in frenata la sola leva sinistra, quella di solito relativa all'unità posteriore. Ma nell'Xenter c'è la frenata combinata, vera novità per la casa dei tre Diapason, e agendo sulla leva di sinistra si attivano entrambi i freni tramite un ripartitore. Il tutto per rendere l'Xenter quanto più facile e fruibile possibile, anche per quell'utenza poco avvezza all'uso delle due ruote. Certo, la pressione da esercitare sulla leva non è proprio leggerissima e per ottenere una buona decelerazione bisogna insistere con una certa forza. Ma questo è stato fatto anche in funzione di rendere meno frequenti indesiderati bloccaggi delle ruote. Noi ci abbiamo provato di proposito senza riuscirci. Il freno anteriore ha un comando leggermente spugnoso ma risulta dosabile e permette buoni spazi di arresto.
Imbocchiamo la strada che ci porta fuori città, curve e controcurve. L'Xenter si muove sicuro e a velocità comprese tra i 70 e i 100 km/h sembra avere ancora molto da dire a livello di prestazioni. La sella è sufficiente morbida ma tende a far scivolare in avanti il guidatore ad ogni rallentamento. Questo porta a picchiare spesso con le ginocchia sullo scudo anteriore. La sensazione di sicurezza in sella allo Yamaha è sempre molto elevata. Il motore allunga senza difficoltà lasciando sempre un buon margine anche a velocità prossime a quella massima. Ci vuole poco per vedere, sulla nuova strumentazione LCD, oltre 110km/h. La protezione offerta dal cupolino fornito di serie è molto buona. Solo la conformazione si è rivelata, in funzione della nostra statura, un po' critica. Lo sguardo infatti lotta continuamente col profilo del plexiglass, spostandosi a volte sopra a volte sotto.
Arrivati a destinazione riponiamo il nostro casco jet nel bauletto in tinta con la carrozzeria, anch'esso fornito di serie. E scopriamo che potremmo tranquillamente alloggiarne due. Anche quello di un eventuale passeggero che troverebbe una sistemazione confortevole in sella all'Xenter. E l'ultima sorpresa arriva quando dobbiamo parcheggiare il nostro scooter. Il cavalletto è estremamente facile da azionare. Niente più signorine in difficoltà per "issare" il loro scooter sotto l'ufficio.