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Kawasaki ER-6n: salto in avanti

di Leslie Scazzola il 17/10/2011 in Moto & Scooter

Nuova ciclistica, design aggressivo e diversi interventi minori rendono la bicilindrica di Akashi una moto ancora più divertente e accattivante. Il prezzo è in linea con il modello ancora in commercio

Kawasaki ER-6n: salto in avanti
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Si fa presto a dire "entry level": pensi subito a una moto scarna, talvolta mal rifinita, comunque con un appeal limitato al solo basso costo di acquisto. Bene, in Kawasaki ce l'hanno messa proprio tutta per riscrivere questa regola, e il risultato è una ER6-n profondamente rivista nella ciclistica e nella dotazione e, soprattutto, capace di attirare anche gli sguardi dei più esigenti grazie a un design "stiloso" e ricercato, degno di moto di tutt'altra categoria.
La nuova ER6-n rimane quindi una moto estremamente appetibile per il pubblico meno esperto, grazie anche alle dimensioni molto compatte e all'altezza sella a prova di fantino, ma diventa anche una scelta estremamente concreta anche per chi esige una moto funzionale e bella da mostrare, comoda in due quanto divertente tra le curve.
Il prezzo è un altro punto di forza di questa moto e, seppur non comunicato ufficialmente, in Kawasaki ci assicurano che sarà allineato a quello del modello che sostituisce, ovvero intorno ai 6650 euro chiavi in mano (600 euro in più con ABS). Insomma, questa moto di "argomenti" ne ha da vendere.
Ma torniamo alla moto. Il design della nuova ER6-n diventa decisamente più aggressivo rispetto al passato, grazie a un nuovo faro anteriore sfaccettato, cupolino piccolo e oscurato e il codino più corto e appuntito. Linee taglienti e "cattive" come non te le aspetteresti, cui fa il paio una ciclistica inedita. Il telaio ora è a doppio tubo perimetrale e oltre a svolgere una importante funzione di design contribuisce a rendere la moto più snella e leggera grazie all'accentramento delle masse.
Per le sospensioni si segnala l'introduzione di componenti dalla maggiore escursione (15 mm all'anteriore e 2 mm al posteriore) e tarature meno cedevoli, con l'ammortizzatore posteriore che si conferma decentrato sul lato destro e regolabile nel precarico molla.
Il motore, il conosciuto bicilindrico in linea da 649 cc, è stato oggetto di alcuni aggiornamenti allo scarico, dal disegno diverso, all'aspirazione e alla messa a punto dell'elettronica, il tutto al fine di migliorare la risposta del gas nel classico "chiudi-apri" e nell'erogazione ai bassi e medi regimi. Invariati invece i dati di potenza e coppia, rispettivamente 72 CV a 8500 giri e 64 Nm a 7000 giri.
A livello pratico altre modifiche di dettaglio riguardano la nuova (e completa) strumentazione e la sistemazione del blocchetto della chiave davanti al serbatoio.
Kawasaki ER-6n: salto in avanti
In Kawasaki hanno lavorato per ottenere una migliore ergonomia di seduta e per questo, a fronte di un piano d'appoggio invariato nell'altezza, oggi la ER6-n appare ben più assottigliata nella zona di intersezione tra la sella e il serbatoio per consentire un migliore appoggio a terra.
Il manubrio – finalmente, ci vien da a dire – vanta invece un'impugnatura più larga e l'insieme di questi interventi rende la media Kawasaki ancora più pratica e accogliente. Peccato per le pedane che, come accade per il modello ancora in vendita, restano poco distanti dal cuscino, tanto da apparire alte e arretrate, ma solo per chi supera il metro e ottanta.
La maneggevolezza è il punto di forza di questa moto: peso e dimensioni contenuti all'osso, unitamente a un angolo di sterzo incredibilmente contenuto, regalano alla ER6-n un dinamismo assimilabile a quanto offerto da uno scooter di media cilindrata. Semplice e gestibile nel traffico, abbiamo accusato solo una corsa della leva del cambio un po' lunga (come la ER-6n attuale, del resto), mentre è avvertibile la rinnovata verve del motore già a 2000 giri, dove il bicilindrico riprende con disinvoltura e senza il minimo strappo.
Lasciata la città ci avventuriamo in un tortuoso tratto stradale di montagna, dove ci si palesa il buon lavoro svolto dai tecnici di Akashi sulla ciclistica. Rapidissima nei cambi di inclinazione e immediata nel rispondere ai comandi, la ER-6n si trasforma da affabile compagna di viaggio in divoratrice di tornanti, ottimamente supportata dagli pneumatici Dunlop Sportsmart II che ne esaltano stabilità e capacità di piega.
Ovviamente non siamo al cospetto di una sportiva "pura", e per questo è inevitabile mettere a bilancio una forcella che, quando il ritmo si alza, comincia ad accusare un trasferimento di carico un po' brusco in frenata o qualche oscillazione sugli avvallamenti a moto inclinata. È chiaro, comunque, che questa moto offra nel suo mazzo anche la carta del divertimento puro, ludico e fine a sé stesso.
Anche il motore in queste situazioni si trasforma, e basta tenerlo sopra quota 7000 giri per ottenere risposte pronte dal comando del gas e un allungo vigoroso fino a oltre 11000 giri, il tutto accompagnato da un piacevole rumore d'aspirazione che ricorda le moto più sportive.
Con una frenata potente (ma non eccessivamente cattiva nella morsa iniziale) e le pedane che non arrivano mai a toccare terra, scopriamo insomma una moto davvero pronta a tutto, che una volta agghindata con qualche accessorio (ad esempio il cupolino, visto che la penetrazione aerodinamica è pari a zero) potrebbe rivelarsi anche una divertente compagna per i lunghi trasferimenti. E poi "c'è il prezzo", e, di questi tempi, scusate se è poco.
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