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Kcosmodrive by Garage65

di Daniele Massari, foto Alberto Cervetti il 14/06/2011 in Moto & Scooter

Una special ardita, che si inserisce perfettamente nella scuola del preparatore di Viareggio che ha esplorato i confini della tecnica raccogliendo riconoscimenti in tutto il mondo

Kcosmodrive by Garage65
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Nonostante una legislazione particolarmente costrittiva, in Italia esistono ancora talentuosi customizer pronti ad esplorare i confini della tecnica convenzionale: gente come Marco Cinquini del Garage 65 di Viareggio(www.garage65.it), che intende ogni nuovo progetto come una sfida in cui cimentarsi anima e corpo.
La Kcosmodrive, ritratta in queste fotografie, non è una novità assoluta: e come potrebbe esserlo una moto che è stata premiata nei bike show di tutto il mondo? Presentata nel corso del Motor Bike Expo di Verona 2010, ha fatto incetta di titoli in tutte le manifestazioni cui ha presenziato, portando a casa trofei anche nel prestigioso bike show di Mainz, in Germania, e venendo insignita del quarto posto assoluto nella finale mondiale di Sturgis, South Dakota, lo scorso agosto.
Insomma, in Versilia sanno fare le cose per bene, e tengono alta la bandiera del "made in Italy" nel mondo!

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La sfida progettuale alla base della costruzione della Kcosmodrive era quella di creare un mezzo che fosse più essenziale possibile, in cui nulla fosse superfluo: così, a furia di "limare", Marco Cinquini e la sua squadra sono giunti al punto di eliminare il cannotto di sterzo! L'idea richiama quella che ha condotto alla realizzazione di mezzi storici, come la Bimota Tesi e la Vyrus: l'utilizzo di un sistema indiretto di sterzata ha richiesto un accurato lavoro di progettazione ex novo di elementi quali i mozzi ruota o i sistemi di leve e tiranti del manubrio.
Se Cinquini ha coordinato le operazioni, la matita che ha disegnato questa special è quella di Emiliano Fiordi dello studio di design Debenedetti&Fiordi: ideato un telaio a traliccio, ci si è poi affidati allo specialista Domenico Moretti per la sua realizzazione, e si è scelto di incastonarvi un mostruoso propulsore bicilindrico TP lucidato a specchio da 124 c.i. (2050 cc).
Le gomme slick da 195/75 sono state fornite dal team Gramigni e hanno richiesto la realizzazione ad hoc di cerchi a 40 raggi da 16,5" da parte della CLF.
Il forcellone anteriore lavora grazie a un ammortizzatore pneumatico Double System, realizzato appositamente, mentre il retrotreno è rigido, ma una sella sospesa in acciaio inox si allunga sopra le testate ed è ammortizzata grazie ad un elemento pneumatico.
Il propulsore è alimentato da un carburatore Mikuni HSR 45 ed ha filtro dell'aria e scarico artigianali, con serbatoio del carburante ricavato anteriormente al motore e serbatoio dell'olio posto sotto la trasmissione. Il cambio Baker 5 marce LSD con frizione multidisco a secco è abbinato a una trasmissione finale a catena che sfrutta un doppio pignone che serve a disassare la finale.
L'impianto frenante sfrutta pinze Brembo Oro su dischi flottanti da 360 mm fatti appositamente, con pompe radiali della stessa marca.

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