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Arriva la Renault Twizy

di Luigi Bianchi il 14/04/2011 in Moto & Scooter

Un po' più piccola di una Smart, poco più grande di un Piaggio MP3, offre la protettività della prima e l'agilità del secondo. Elettrica, garantisce un'autonomia compresa tra i 55 e i 115 km. Sarà in vendita da gennaio 2012 in due versioni, da 45 e 80 km/h di velocità massima. Prezzi da 6990 euro più 45 al mese per il noleggio delle batterie

Arriva la Renault Twizy
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Mobilità cittadina: un grande problema con molte soluzioni, alcune tanto innovative da inaugurare segmenti di prodotto mai visti prima. Rifacendo un po' di storia, il re delle nostre città per anni è stato lo scooter con motore a scoppio, veloce, agile, economico all'acquisto ma, anche, percepito come poco protettivo e soprattutto pericoloso per il rischio di cadute e incidenti.
Il debutto dei tre ruote inaugurato dal Piaggio MP3 ha rappresentato un passo in avanti sotto l'aspetto della sicurezza e, in parallelo, è esploso il fenomeno delle micro car, assimilate (sul piano normativo) ai 50 cc, più stabili delle due ruote ma finite spesso sotto accusa per la scarsa protettività che offrono in caso di incidente.
A completare il quadro è infine arrivata la propulsione elettrica, già applicabile con le tecnologie attuali ai mezzi leggeri di cui stiamo parlando. La Renault Twizy cerca di ritagliarsi uno spazio in questo mondo complesso e in buona parte ancora da esplorare, offrendo una soluzione originale e innovativa.
Infatti, questa piccola quattro ruote, in grado di ospitare in tandem il pilota e un passeggero, è sicura e stabile come un'auto di dimensioni estremamente compatte, ben inferiori a quelle dell'auto "vera" più piccola in vendita oggi, la Smart, che batte nettamente anche sotto l'aspetto dei costi d'acquisto.
Sul lato scooter il concorrente più vicino è invece il tre ruote Piaggio MP3, di prezzo comparabile (dai 6.200 euro della versione 300 Yourban agli 8400 del 300 Hybrid LT), più piccolo e agile ma certamente meno sicuro e protettivo. In più la Twizy è un'elettrica "pura", alimentata da batterie agli ioni di litio che garantiscono un'autonomia più che sufficiente per l'uso cittadino, prestazioni adeguate alle esigenze del traffico odierno (soprattutto nella versione da 80 km/h) ma di capacità ancora compatibili con una ricarica dalla normale rete elettrica presente nelle abitazioni o nei box.
La Twizy sarà in vendita in Italia sia nella versione con velocità limitata a 45 km/h (si guida col patentino dei 50 cc) sia nella versione da 80 km/h che richiede la patente A1 o B. Le prenotazioni sono già aperte sul sito www.renault.ze.com.
Arriva la Renault Twizy
La struttura generale ricorda un po' quella dei go-kart, per le ruote poste alle estremità della sagoma. Ma le similitudini finiscono qui, in quanto la Twizy è dotata di sospensioni e sterzo automobilistici ed è racchiusa in una struttura di sicurezza deformabile che deriva dall'esperienza di Renault Sport in Formula 1. Questa struttura protegge dagli urti frontali, mentre la posizione delle ruote, insieme alle barre di rinforzo sulle fiancate, garantisce la protezione dagli urti laterali. Sempre sotto l'aspetto della sicurezza, ci sono poi una cintura a quattro punti di ancoraggio per il pilota (e di serie c'è anche l'air bag) e a tre per il passeggero.
Per fermarsi ci sono infine quattro freni a disco. Il motore con relativo riduttore è situato al posteriore, la batteria da 7kWh è montata sotto il sedile del pilota, mentre all'anteriore si trova la centralina per la ricarica con il relativo cavo (munito di presa standard) che fuoriesce da uno sportello sul muso. La ricarica completa richiede circa 3,5 ore con un assorbimento di 3 Kw. Per i bagagli ci sono due vani da 10 lt ai lati del cruscotto oltre a un vano da 31 lt (con serratura) sotto il sedile del passeggero. Se "ribaltato", questo sedile aumenta la capacità del vano sino a 55 lt. Sono poi previsti alcuni optional, tra cui una sacca semi rigida da 50 lt da mettere sopra il sedile del passeggero, una protezione aggiuntiva da freddo e intemperie, sportelli laterali parzialmente aperti che si aprono ruotando in avanti, sensori posteriori per facilitare il parcheggio e un kit multimediale con bluetooth per smartphone e prese USB o jack per i lettori.
Il posto di guida è di tipo automobilistico, con una strumentazione semplice che indica velocità, autonomia residua e consumo istantaneo di energia.
Per avviare la Twizy si utilizza una normale chiave di contatto e poi, tenendo premuto il freno, si sceglie tra le modalità possibili: marcia in avanti, indietro e folle. Il passeggero, invece, per salire deve spostare in avanti il sedile di guida, poi sedersi e posizionare le gambe ai lati del sedile anteriore. E' un sistema un po' acrobatico ma, alla fine, si sta seduti abbastanza comodi!
Arriva la Renault Twizy
In un circuito di prova nei pressi di Parigi abbiamo potuto testare un prototipo nella versione con motore da 15 kW/20 CV e velocità massima di 80 km/h.
Il test prevedeva di seguire un percorso molto stretto e tortuoso per verificare le capacità di manovra nei più angusti spazi cittadini e in qualche giro di pista per verificare velocità, ripresa, tenuta di strada e frenata. In effetti, le dimensioni ultracompatte (232 cm di lunghezza per 119 di larghezza) e il ridottissimo raggio di sterzata (3,4 m) consentono alla Twizy di intrufolarsi praticamente ovunque e di parcheggiare senza problemi anche perpendicolarmente ai marciapiedi.
L'acceleratore consente di dosare molto bene la spinta del motore, aspetto critico negli elettrici che spesso soffrono di un attacco piuttosto brusco del motore all'avviamento.
Lo sterzo, che non è servoassistito per non impiegare ulteriore energia della batteria, è preciso ma anche alquanto pesante in manovra. Le soprese positive arrivano quando si può accelerare a fondo e prendere velocità. Infatti la coppia è di ben 57 Nm e, come in tutti gli elettrici, è completamente disponibile sin dall'avvio. Così la ripresa, favorita anche dal peso contenuto (450 kg in ordine di marcia), è brillante e si raggiungono abbastanza in fretta gli 80-85 km/h di tachimetro. In realtà, seduti così in basso, la sensazione di velocità è ben più alta e ci si può anche divertire nelle curve, una volta presa confidenza e appurato che la tenuta di strada è davvero buona, sempre neutra e ben coadiuvata da uno sterzo preciso e senza giochi. In effetti, l'assetto è quasi sportivo e, se consente di muoversi svelti e in sicurezza, penalizza un po' il comfort in quanto le sospensioni sono decisamente tarate sul rigido. Va però ricordato che il veicolo provato era ancora allo stadio di prototipo e, di conseguenza, non sappiamo quali saranno le scelte finali nella forbice prestazioni-comfort.
Potenti e modulabili i freni, che richiedono uno sforzo ragionevole pur essendo privi di assistenza. Insomma, solo un primo assaggio, ma che fa intuire prestazioni e potenzialità davvero interessanti!
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