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Peugeot e-Vivacity

di Luigi Bianchi il 07/04/2011 in Moto & Scooter

In sella che differenze si notano tra il 50 a 4 tempi e la nuova versione elettrica? Nell'uso pratico nessuna… ma si apprezza il silenzio. Buona l'autonomia di 60 km

Peugeot e-Vivacity
Questa volta non parliamo di nicchie, di esperimenti o di soluzioni artigianali. Peugeot nell'elettrico ci crede davvero e con l'e-Vivacity ha voluto proporre un'alternativa reale, senza limiti o controindicazioni, alla già nota versione dello stesso scooter spinta da un classico 50 cc a quattro tempi.

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Al primo approccio nulla distingue la versione elettrica: stessa linea e stesse dimensioni, nessuna sensazione di peso aggiuntivo, vani (frontale e sottosella) immutati nella capacità. Le note tecniche dicono che la massa complessiva è di 115 kg (di cui 16 sono a carico dei due pacchi batterie agli Ioni di Litio da 1 kW ognuno) e che la potenza del motore elettrico (un "brushless" da 3 kW) è paragonabile a quella di un 50cc a quattro tempi. Analoghe anche le prestazioni, con velocità massima limitata per legge a 45 km/h. Ah, non c'è omologazione sulle emissioni: qui siamo allo Zero assoluto… Sparisce ovviamente il tappo della benzina, in compenso dal vano sottosella si può estrarre un cavo elettrico con presa standard di tipo Shuco (quelle tonde da 16 Ah con presa a terra) già collegato al caricabatterie incorporato. Nella versione venduta in Italia il caricabatteria sarà del tipo "doppio" più veloce, in grado di garantire una ricarica completa in 5 ore e una dell'80% in 3, collegandosi a qualsiasi presa standard, visto che l'assorbimento (500 Watt totali) non supera quello di un piccolo elettrodomestico. L'autonomia promessa varia in modaluità full power da 45 km in città sino a 60 su strade extraurbane. Sotto l'aspetto burocratico l'e-Vivacity è equivalente ad un normale 50 cc, costerà 3.800 euro chiavi in mano mentre la garanzia offerta è di 2 anni sul veicolo e di 4 sulle batterie. Due i colori disponibili: bianco perla oppure un più classico blu metallizzato.
Peugeot e-Vivacity
Eliminati il motore endotermico, la relativa trasmissione e il serbatoio carburante, sono state montate due batterie separate così da poter sfruttare al meglio lo spazio già disponibile, senza invasioni di campo nei due vani disponibili, per altro di capacità notevole su un mezzo di dimensioni così compatte. In quello frontale riesce a entrare un casco demi-jet compatto, in quello sottosella si riesce invece a stivare qualsiasi casco di tipo aperto. La parte "motore" è molto semplice, visto che non esistono cambio o frizione e la trasmissione della potenza alla ruota posteriore avviene in modo "diretto" tramite una cinghia dentata. Ci sono poi una centralina di controllo e il caricabatterie.

Durante le decelarazioni funziona anche un sistema di recupero dell'energia anche se la sua efficienza, su un mezzo di massa così ridotta, non è di grande rilievo (la percentuale di recupero dichiarata sta tra il 3 e il 5%). Insomma, apparentemente il layout tecnico è molto semplice anche se l'equivalenza raggiunta (autonomia a parte) tra versione a scoppio ed elettrica rappresenta un risultato forse non appariscente ma non certo facile da raggiungere sotto l'aspetto tecnico. La ciclistica rimane invece quella nota: pneumatici da 12" di diametro, freno a disco all'anteriore e tamburo al posteriore, misure in generale compatte ma che garantiscono comunque una buona accoglienza a piloti di tutte le taglie.
Peugeot e-Vivacity
Per l'avviamento è disponibile una chiave classica che attiva anche l'apertura del vano sottosella. Dato contatto, bisogna poi tener premuto qualche secondo il pulsante al centro del cruscotto per attivare la modalità di utilizzo che si vuole scegliere. Di default si attiva la modalità a prestazioni "piene" (45 km/h di velocità massima) che, sempre premendo da fermo lo stesso pulsante, si può switchare su media potenza (25 km/h di velocità massima, ma l'autonomia aumenta), velocità da "pedone" e "retromarcia". Poi basta ruotare la manopola del gas e ci si avvia. Come in tutti gli elettrici, se non si regola bene il gas l'avvio può essere un po' brusco, anche se nel Vivacity questo inconveniente è stato davvero ridotto al minimo. La ripresa e la velocità massima sono praticamente le stesse della versione con motore tradizionale, così come la guidabilità generale, in questo caso distinta soprattutto dalla grande agilità garantita dalle dimensioni compatte.

Non c'è neppure la sensazione di pesantezza tipica di molti mezzi di questa categoria, e ci si muove quindi con assoluta disinvoltura. Com'è ovvio non si sente alcun rumore, tranne un leggere "toc" della trasmissione quando si rilascia e poi si riaccelera. Il cruscotto indica in modo molto chiaro la velocità massima raggiunta, l'autonomia residua (in forma numerica e grafica), la modalità d'uso attivata, l'ora, la temperatura dell'aria e quella delle batterie. Quest'ultima indicazione serve a evidenziare un loro eventuale malfunzionamento che, di regola, si manifesta con un surriscaldamento.
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