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Yamaha EC-03: l'elettrico è arrivato

di Fabio Cormio il 30/03/2011 in Moto & Scooter

Piccolo, leggerissimo e proposto a un prezzo giusto: il 'motorino' di Iwata è una via di mezzo tra bici e scooter, adatta a chi ha a cuore l'ambiente... e a chi fa poca strada

Yamaha EC-03: l'elettrico è arrivato
Milano - Facciamo prima a dire quello che non è: lo Yamaha EC-03 non è uno scooter, anche se per legge è un ciclomotore. Il piccolo, anzi piccolissimo, elettrico di Iwata, che sarà disponibile tra poche settimane a 2390 euro franco concessionario (senza tener conto di incentivi governativi o regionali), si pone a metà strada tra bici a pedalata assistita e "motorino".
Questa precisazione è fondamentale perché, se lo guardassimo con gli occhi del motociclista, l'EC-03 potrebbe risultare deludente: i freni sono entrambi a tamburo, le sospensioni risulterebbero più a proprio agio su una mountain bike che a uno scooter, i cerchi da dodici pollici gommati 60/100. Eppure il piccolo giapponese a zero emissioni, che stazza soli 56 kg e che è scaturito dalla matita della nipponica Hanako Jingai (simpatica e discreta presenza all'evento stampa) ha, come si usa dire, "il suo perché".

Per ricare completamente la batteria al litio dell'EC-03 (che pesa solo 6,8 kg ed è vincolata direttamente al telaio) occorrono sette ore ma per ricaricarlo "a metà" ne bastano due, sempre tramite una normale presa Schuko alla quale collegare il cavo posto sotto la sella.
Yamaha EC-03: l'elettrico è arrivato
L'EC-03 è ben proporzionato e ciò in qualche modo "maschera" il fatto che sia davvero minuscolo. Legati alle dimensioni sono sicuramente i maggiori pregi dell'EC-03, primo tra tutti la maneggevolezza: il diametro di sterzata è di soli due metri, in pratica il giaponesino "gira su se stesso" come una BMX. Dove gli scooter e le moto non passano, l'EC-03 riesce a insinuarsi e guidarlo è divertente, tenendo conto delle prestazioni molto contenute. A proposito, due sono le modalità di guida: Standard (limitata a 30 km/h) e Power, che raggiunge i 45 km/h (qualora il limite si dovesse superare, ad esempio in una strada in discesa, si accende una spia rossa lampeggiante). Per assicurarsi uno spunto sufficiente ad affrontare il traffico e le ripartenze ai semafori conviene usare la modalità Power: a questo punto, però l'autonomia si riduce notevolmente rispetto ai 43 km dichiarati. Noi, ad esempio, abbiamo percorso 13 km in citta, sempre "a manetta", consumando circa metà della carica.
Su freni e sospensioni c'è poco da dire: si tratta di componenti non particolarmente evoluti e non sempre efficienti. In presenza di buche, pavé o sampietrini, la forcella e l'ammortizzatore posteriore sono sistematicamente "a pacco": se a ciò si aggiunge che l'imbottitura della sella è un po' troppo risicata, si capisce bene che il comfort è sotto il minimo sindacale. Anche in questo, l'EC-03 è un po' più di una bicicletta, un po' meno di uno scooter.
Yamaha EC-03: l'elettrico è arrivato
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