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Honda riscopre il bello della sportiva facile

di Leslie Scazzola il 10/03/2011 in Moto & Scooter

Con le nuove nate della famiglia CBR si riscopre il gusto della moto sportiva per tutti: torna la 600F, debutta la 250R e si rinnova la 125

Honda riscopre il bello della sportiva facile
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La sportiva accessibile a tutti, questo è il leit-motiv delle nuove nate in casa Honda.
Confermata la supersport 600RR e la 1000 Fireblade, è ora la volta di conoscere le new entry della famiglia CBR, dove al fianco della rinnovata 125R dedicata ai giovanissimi motociclisti debutta l'inedita 250R, la moto concettualmente di ingresso nel mondo delle grosse cilindrate.
Torna la 600F, che reinterpreta il concetto di sportiva stradale attingendo alla tradizione della Casa.

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Honda riscopre il bello della sportiva facile
La nuova media Honda torna alle origini, attingendo a piene mani a quelle caratteristiche che resero celebri le prime versioni datate 1987 e che circa a metà del decennio scorso vennero accantonate in funzione dell'estremizzazione del concetto supersport.
Sella comoda, posizione di guida poco sacrificata, sistemazione del passeggero accogliente e una ciclistica divertente ma non esasperata, oltre a un motore vivace ma pieno e vigoroso anche ai medi regimi: queste, in estrema sintesi, le caratteristiche della nuova sportiva Honda, a cui si aggiunge un prezzo d'acquisto assolutamente interessante, fissato in 8790 euro (c.i.m.).
La nuova CBR 600F deriva dalla Hornet, con la quale condivide completamente la ciclistica e il motore quattro cilindri, mentre il design delle sovrastrutture è stato sviluppato dall'italiano Valerio Aiello. 102 i CV dichiarati, per un peso complessivo di 203 kg, ovvero circa 20 CV in meno e una quindicina di kg in più rispetto alle supersport più estreme.
La posizione di guida piacevole e poco sacrificata, il feeling immediato con la ciclistica e la maneggevolezza assoluta che si percepisce non appena si rilascia la frizione sono le qualità più spiccate della nuova media stradale.
La CBR600F non è una sportiva affilata, aggressiva ed estrema, bensì un compromesso ideale tra chi desidera una moto sportiva ma non disdegna anche qualche gustosa uscita fuoriporta. Attenzione però a non pensare alla CBR600F come a una "sorella povera" delle supersport di casa Honda, perché questa nuova moto è in realtà solo un'altra cosa: un propulsore meno rabbioso in zona limitatore, ma ben più corposo e sfruttabile ai medi rispetto a qualsiasi altra 600 attualmente in commercio, e una ciclistica semplice e intuitiva, rendono la 600F un'ottima compagna di viaggio, sia che ci si rechi al lavoro sia che si affronti il tratto di strada preferito alla ricerca del massimo divertimento.
L'utilizzo di sospensioni poco leziose e pregiate, seppure regolabili nell'estensione e nel precarico, unitamente a un impianto frenante che tralascia i modaioli componenti radiali, contribuiscono a calmierare il prezzo d'acquisto fino a valori in linea con molte altre proposte meno "appaganti" per l'appassionato puro. Come da tradizione Honda per la CBR600F è inoltre disponibile un ampio catalogo di accessori, che vanno dall'ABS (600 euro) alle borse da turismo, fino ai componenti in carbonio per la carrozzeria.

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Honda riscopre il bello della sportiva facile
La CBR250R rappresenta un modello potenzialmente molto interessante, visto il settore attualmente scarno di proposte.
A un design decisamente sportivo e proporzionato, fa da contraltare una ciclistica e un propulsore monocilindrico estremamente semplici e concreti, ovvero ben realizzati ma anche poco pretenziosi in termini di prestazioni assolute. Sono 26,4 infatti i CV dichiarati per la piccola sportiva Honda, mentre la ciclistica si avvale di un telaio a doppia culla in acciaio, sospensioni tradizionali prive di regolazioni e un impianto frenante a disco singolo sia all'anteriore sia al posteriore.
Una volta in sella, però, la moto si fa apprezzare per la maneggevolezza quasi ciclomotoristica, unitamente alla buona stabilità e precisione di guida. I pneumatici di larga sezione (per questa tipologia di moto), ovvero 110/70 all'anteriore e 140/70 al posteriore, offrono anche un discreto appoggio a terra, rendendo la moto gratificante e divertente oltre che solida e sicura.
Il motore non è una furia, come era logico supporre, ma si comporta discretamente in ogni situazione: anzitutto colpisce per la trattabilità fin dai regimi inferiori, dove appare assolutamente esente da strappi o rifiuti anche viaggiando in sesta a circa 40 km/h, ma soprattutto convince grazie alla assenza di vibrazioni, caratteristica apprezzabile negli spostamenti a medio raggio. La CBR250R infatti si presta all'utilizzo urbano con estrema disinvoltura, ma ci è sembrata non disdegnare neppure l'uscita fuoriporta, garantendo tra l'altro un discreto comfort.
Per spremere a dovere il motore bisogna giocare parecchio col cambio a sei marce, ma i risultati che si ottengono sono solo appena discreti: accelerazione piacevole (equiparabile a quella di uno scooterone di pari cilindrata) e una velocità massima ottimisticamente indicata di poco superiore ai 160 km/h, ma in compenso la Honda dichiara consumi incredibilmente bassi, nell'ordine dei 27 km/l di media.
La CBR250R viene proposta a 4400 euro (c.i.m.), e anche in questo caso la scelta di accessori per la personalizzazione è molto ampia. In Italia non arriverà la versione ABS.

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Honda riscopre il bello della sportiva facile
Dopo il successo commerciale della prima versione, lanciata nel 2004, la Honda mette mano alla CBR125R, proponendo una moto profondamente rivista nel design e aggiornata tecnicamente. La base resta immutata, con il robusto e parsimonioso monocilindrico a 4 tempi alimentato a iniezione inserito in un telaio in tubi d'acciaio.
A dispetto delle sovrastrutture (identiche a quelle della 250R) è giusto non riporre nella CBR125R aspettative da sportiva: il bello di questa moto è infatti il sapiente mix creato tra il design accattivante e dinamico e le prestazioni alla portata di tutti, con ovvio riguardo nei confronti dei giovani neopatentati privi di esperienza.
Mettendo nel cassetto i ricordi delle gloriose NSR125 dei primi Anni '90 (altri tempi, altre normative del codice stradale), con la CBR125R si fa la conoscenza di una ciclistica molto rapida, leggera, immediata nella confidenza e piacevolmente accogliente.
Le misure e gli ingombri rendono facile l'approccio a piloti di ogni taglia, proponendo un feeling immediato che si traduce anche in estrema sicurezza. Grazie ai nuovi pneumatici di sezione maggiorata la moto risulta anche stabile in curva e in grado di garantire un buon divertimento.
Il piccolo monocilindrico non risulta particolarmente brioso ai bassi regimi, e per ottenere il massimo delle prestazioni si è costretti a giocare molto col cambio a sei marce, peraltro dal comando morbido e preciso. Si tratta di una unità robusta e collaudata che ben si adatta alla CBR125R, una moto propedeutica, nata per avvicinare i giovanissimi al mondo delle ruote alte senza imporre rinunce in termini di design, garantendo nel contempo affidabilità ed economia di utilizzo.
Il prezzo d'acquisto è fissato in 3600 euro (c.i.m.), e anche in questo caso per ora non è prevista la commercializzazione in Italia della versione dotata di ABS.

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