Da qualche giorno stavano girando in rete un paio di foto "rubate" alla annuale convention dei concessionari del Gruppo Piaggio, e forse è stata proprio questa fuga di notizie (sempre che non sia stata una cosa voluta) a convincere i vertici di Pontedera a diffondere un annuncio ufficiale.

Sta di fatto che ora possiamo mostrarvi le prime immagini della futura cruiser di Mandello, un modello chiave per la Casa lariana che da troppo tempo necessitava di una completa riprogettazione. Per completezza d'informazione ricordiamo che attualmente sono dei prototipi, anche se - a giudicare dalle immagini - sembrano molto vicini alla produuzione in serie.
L'importanza di una questa operazione per la Guzzi è presto spiegata: la California per anni è stata la moto "simbolo" del marchio ma nelle ultime stagioni, dopo quasi 30 anni in cui è sostanzialmente rimasta invariata, le vendite erano scese a poche decine di unità, spesso "cannibalizzate" da un nutrito e fiorente mercato dell'usato.
Si impone dunque un radicale cambiamento per riportare in auge questo modello, e il prototipo presentato a Monte Carlo non dovrebbe tradire le aspettative.
La futura California sarà così spinta da un inedito bicilindrico trasversale a V di 90° di 1400cc.
Interessante la linea, che non rinuncia ad un aspetto "importante" e che si ricollega idealmente a una delle prime versioni della Cruiser Lariana, quelle 850 T3 California che forse più di altre ha dato inizio alla leggenda.
La componentistica si annuncia di alto livello, con le pinze dei freni ad attacco radiale e le ruote in lega che danno un tocco "hi tech".
Da notare che al retrotreno non compare la sospensione monobraccio CA.R.C ma un più classico e "intonato" forcellone bibraccio e due ammortizzatori.

Accanto a questa novità si è poi vista una rivisitazione in chiave on-off della "piccola" V7.
Dopo la Racer, con la versione Scrambler Moto Guzzi forse "chiude il cerchio" delle possibili applicazioni del "serie piccola".
In questa occasione la musa ispiratrice è la Guzzi Lodola 175 Regolarità: a rievocarla ci pensano i due scarichi alti, le sospensioni posteriori che a prima vista offrirebbero una maggior escursione ed il manubrio alto e dritto.
Forse si sarebbero potuti "osare" anche una ruota da 19" e un parafango rialzato all'avantreno, ma ben difficilmente questa moto vedrà lo sterrato e le gomme ampiamente scolpite dovrebbero bastare per affrontare la città.
Non c'è ancora nessuna notizia ufficiale a proposito della commercializzazione di questi modelli, ma uno è talmente fondamentale per il marchio e l'altro è così semplice da industrializzare che non ci stupiremmo di vederli entrambi in primavera.