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In sella alla Triumph Speed Triple 2011

di Riccardo Capacchione il 14/10/2010 in Moto & Scooter

Quel che si nota da subito sono gli occhioni un po'… a mandorla, ma la naked  dallo sguardo assassino rivela le vere novità quando la si guida. L'abbiamo provata a Ronda

In sella alla Triumph Speed Triple 2011
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La discussione sull'opportunità di cambiare o meno il gruppo ottico più famoso al mondo, quello della Speed Triple 1050, si prospetta infinita: da una parte i tradizionalisti che mai e poi mai avrebbero voluto sostituire i due piccoli fari tondi che tanta parte hanno svolto nel successo della Triple, dall'altra chi non vedeva l'ora che arrivasse una ventata d rinnovamento profondo dai tecnici di Hinckley.

Scopri il fascino della nuova Speed Triple, guarda la gallery

A noi la nuova Speed piace, e tanto: più nuova, più fresca nelle linee, e soprattutto più guidabile e gustosa tra le curve. Basta metterla di fianco alla vecchia 1050 per accorgersi di quanto in fondo fosse "vecchio" il serbatoio, e di quanto più eleganti e curati nello stile siano il nuovo forcellone e telaio.
E poi, non c'è da preoccuparsi troppo, il look è sempre quello della naked più "fuorilegge" in commercio, e anche il fly-screen, il micro-cupolino che secondo noi è di rigore (ma è comunque offerto in optional) è rimasto identico!
Ci piacciono le presentazioni degli inglesi della Triumph: pochi fronzoli, tanta sostanza, ovvero molte ore in moto e poco tempo ad ascoltare il soporifero intervento dell'esperto di marketing che "ammazza" i giornalisti intervenuti al lancio stampa con file interminabili di numeri, usati per dimostrare quanto l'azienda sia stata brava ad affrontare le insidie dei mercati. In fondo siamo motociclisti, e a noi interessa appoggiare il fondo tuta sulla sella, mica valutare il grafico di incremento di share business… anche se è molto importante, ovvio!

E allora pista sia, quella di Ronda, nel sud della Spagna, così a sud che percorrendo la splendida strada dalla costa all'interno è possibile vedere le alture dell'Africa. Come dire, qui il tempo è sempre ok per girare in pista e su strada in moto.
In sella alla Triumph Speed Triple 2011
Allineati nella pit-lane aspettando il via, scopriamo che il manubrio è molto più vicino al piano sella e anche un filo più basso: nella conferenza tecnica (visto che stiamo attenti anche quando non c'è da guidare?) ci è stato spiegato che il baricentro è stato spostato in avanti e in alto, secondo gli ultimi dettami della tecnica. In soldoni, la moto è più corta nella parte anteriore mentre il motore, i cui attacchi sono stati avanzati, è più inclinato in avanti e il forcellone più lungo; l'avancorsa è stata aumentata, l'angolo di sterzo ridotto e l'interasse incrementato. Il risultato teorico è una moto più maneggevole ma comunque stabile.

Il momento per verificarlo in pratica è arrivato, lo sbandieratore ha agitato il suo drappo verde, si va! Si siede più vicini al manubrio, dicevamo, e questo significa maggior controllo fin dai primi metri. Le pedane avanzate e più basse compensano le modifiche all'ergonomia della parte alta, definendo una posizione comoda senza rinunciare al buon appoggio nella guida sportiva. La sella, riprofilata, è più soffice della precedente: un po' meno feeling in pista, ma più comfort nella guida di tutti i giorni. Il motore gira fluido, le vibrazioni sono più contenute grazie al lavoro di affinamento dell'iniezione e dell'accensione che ha ridotto le fluttuazioni tra i cicli di lavoro del motore (cycle-to-cycle variation). La spinta è sempre possente e lineare ed è possibile "girare le curve" anche con un rapporto più alto rispetto a quello ideale, dote impagabile nella guida su strada. Una volta portate in temperatura le Metzeler K3 Interact di serie, scopriamo i benefici delle scelte ciclistiche. La moto corre veloce alla corda, anticipando quasi i desideri del pilota, e le correzioni sono possibili anche a centro curva e ad alta velocità, operazione davvero impegnativa con la vecchia Speed. E lo diciamo a ragion veduta, visto che l'organizzazione Triumph ha messo a disposizione una Speed del 2009 che al confronto della nuova è imprecisa nel mantenere la linea e davvero poco omogenea nella discesa in piega. In accelerazione la Triple corre precisa, solo in alcune situazioni il mono un po' cedevole nell'uso estremo porta ad allargare la traiettoria, ma per percepire questo comportamento il ritmo deve essere davvero elevato. Finalmente possiamo dire che la frenata è adeguata alle prestazioni generali, i due dischi anteriori non soffrono nemmeno l'uso intenso in circuito. Il cambio, invece, pur non evidenziando difetti veri e propri, è un po' duro nell'azionamento: su questo componente i motoristi inglesi hanno margini di miglioramento. La frizione è robusta, precisa nell'innesto e davvero resistente anche ai carichi di lavoro più pesanti: anche dopo burn-out "criminali" non ha evidenziato la tendenza a "gonfiare" o perdite di funzionalità.

Nel complesso il passo in avanti è netto, la nuova Speed Triple è una naked moderna che riesce ad unire la piacevolezza di uso alle innate doti di fun-bike. Un passo che era ormai necessario fare visto che la concorrenza non è certo stata a dormire. Anche per questo la Speed, in arrivo in Italia a fine anno al prezzo di 11.495 euro c.i.m., sarà disponibile anche e per la prima volta, con sistema ABS (12.095 euro). Un'ultima cosa: la nuova Speed non impenna! Anzi, per meglio dire, non impenna quando le pare, come talvolta accadeva con la vecchia, ma solo quando lo vorrete voi…
In sella alla Triumph Speed Triple 2011
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