Lanzarote - Se pensavate che la nuova Ducati Multistrada 1200 fosse una tourer pacioccona vi sbagliavate di grosso. Sì, è perfetta per viaggiare ma in fondo in fondo è una sportiva come solo una Ducati sa essere, con in più una maneggevolezza fino ad oggi sconosciuta alle moto di Borgo Panigale.
La posizione di guida è a busto eretto, la situazione è sempre sotto controllo con il manubrio largo e ci è piaciuto il cuscino della sella che a chi è alto circa un metro e settantacinque offre il giusto supporto. Solo i più alti probabilmente preferirebbero arretrare un po' di più. Il cupolino sulla posizione più alta protegge nella zona del casco ma lascia le spalle esposte al vento della corsa, in fondo un giusto compromesso. L'elettronica è la regina su questa moto è un po' suona strano per una ditta che è nota come Ducati Meccanica… Le soluzioni che offre sono tante, è possibile regolare l'erogazione la potenza del motore oltre che l'intervento del controllo di trazione e, sulla versione S da noi provata c'è anche la possibilità di variare il settaggio delle sospensioni.

Le opzioni d viaggio sono quattro, Sport, Touring, Urban e Enduro. Con la prima il motore a piena potenza e le sospensioni rigide rendono la Multistrada una perfetta mangiacurve, di quelle da guidare con fuori il ginocchio per capirci, anche grazie al grip spettacolare e alla precisione di traiettoria offerte dalle Pirelli Scorpion Trail che segnano un nuovo limite nel settore delle scolpite stradali di larga sezione. Non vediamo l'ora di vederle su altre moto dotate di grossi cilindroni tutta coppia.
Passando al riding mode touring la moto diventa più dolce nell'erogazione della coppia pur mantenendo tutta la potenza, le sospensioni della S diventano più morbide,anche se per il turismo a lungo raggio avremo preferito una taratura più soft. Ma il problema in fondo non sussiste perché i più esigenti possono salvare nella centralina il proprio set up preferito e richiamarlo quando è il momento. La tuttofare Ducati diventa quasi un agnellino con impostando il riding mode urban ed enduro, con il motore che si ferma per modo di dire, a 100 CV e le sospensioni che diventano soft per davvero.
L'enduro delle mulattiere non è quello che si intende alla portata di questa moto che però si destreggia senza troppi problemi sugli sterrati battuti e sulle strade bianche dove è consigliabile escludere l'abs.

La frenata è poco aggressiva nella prima parte della cosa della leva al manubrio, ma il mordente aumenta con decisione nella seconda parte della corsa. Il freno posteriore è invece inconsistente e per sentirne l'azione bisogna premere con forza il pedale.
Qualche perplessità l'ha creata il cambio che talvolta ha rifiutato l'innesto della prima.
Bisogna tirare con decisione la frizione dotata di antisaltellamento dall'intervento ben tarato e dotata di servomeccanismo che alleggerisce il carico di innesto a motore acceso.
La Multistrada è una moto di nuova generazione e probabilmente i tradizionalisti resteranno un po' perplessi di fronte ai mille click possibili con il pulsante delle frecce che aziona i vari settagli e lo stesso è accaduto a chi scrive, ma si impara presto, i vantaggi sono molti e poi in fondo il futuro sembra proprio essere questo.

La Ducati Multistrada sarà in vendita dal mese di marzo a 14.900 euro chiavi in mano la base mentre per la S il prezzo di listino sale a 18.900 euro, sempre chiavi in mano.