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info: https://www.dueruote.it/news/moto-scooter/2010/01/19/in-sella-alla-honda-cbf1000-2010.html
Moto & Scooter

In sella alla Honda CBF1000 2010

di Andrea Padovani
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Più potente e più appagante nella guida sportiva grazie alle sospensioni più rigide. Ma non si snatura: la sua anima resta quella di una tuttofare a prova di neofita

In sella alla Honda CBF1000 2010
In sella alla Honda CBF1000 2010
Palma di Maiorca - Più CV, meno chili, nuova ciclistica, più personalità. Queste, in sintesi le novità salienti della nuova Honda CBF1000, ammodernata per soddisfare anche i gusti raffinati del motociclista italiano, sempre attento allo stile e ai dettagli tecnici ricercati.
La nuova semicarenata giapponese è una moto a 360°: nasce per la città, per i brevi e lunghi viaggi, ma anche per dare soddisfazione nella guida. Semplici dichiarazioni da ufficio marketing? Non proprio, considerato quello che ha messo in campo in questa prima presa di contatto sulle tortuose strade attorno a Palma di Maiorca.
Tante le migliorie a ciclistica e motore: la novità più importante riguarda il telaio che rimane del tipo monotrave ma ora viene realizzato in alluminio.

La nuova Honda CBF1000 sarà in vendita 9800 euro f.c.

Ritoccata anche la taratura delle sospensioni, entrambe regolabili nel precarico. Solo il mono invece ha le regolazione del freno idraulico in estensione. Il motore invece – che com'è noto deriva da quello della sportivissima CBR1000RR – guadagna ben 9 CV e un carattere più sportivo: nuovi sono gli alberi a camme (che sono caratterizzati da leggi di alzata più spinte), l'andamento dei condotti di scarico e di aspirazione, il rapporto di compressione (che passa da 11:1 a 11,2:1) e l'impianto di scarico. Quest'ultimo, perde un silenziatore (il bilanciamento delle masse è comunque garantito da contrappesi) ma guadagna la valvola allo scarico.
Più accattivante il look: protagonista è certamente il rinnovato frontale con cupolino regolabile su quattro posizioni (per un'escursione di 12 centimetri) senza l'impiego di attrezzi.
Anche la sella offre la stessa possibilità: tre le possibilità di regolazione (impiegando una chiave a brugola) per un range totale di 1,5 centimetri.
Nuova anche la strumentazione composta da un contagiri centrale e due completi ed esaustivi pannelli LCD multifunzione.
La CBF1000 (disponibile a 9800 euro franco concessionario) è affiancata dalla versione ST che offre di serie l'ABS Combinato, due borse laterali da 29 litri, e un top-case da 35, tutti azionabili dalla chiave di contatto.
La ST costa 10.500 euro (f.c.).
Che sia facile... è fuori di discussione. D'altronde la CBF1000 nasce per soddisfare motociclisti di tutte le esigenze, gusti e... capacità di guida. Anche il neofita non troverà difficoltà di approccio con la CBF1000: la posizione di guida è naturale, poco costrittiva e accogliente anche con i più alti. La ciclistica e il motore estremamente amichevoli. Tutto è morbido e prevedibile: come se la moto volesse rassicurare in ogni momento.
L'agilità è notevole grazie all'ottimo bilanciamento raggiunto con la ciclistica: la ruota posteriore da 160, una misura che oggi sembra "d'epoca" ma che è in linea con le prestazioni della moto, fa il resto. Si perde qualcosa in appoggio ma nel misto la maneggevolezza è impagabile. La taratura delle sospensioni più rigida, poi, regala quel feeling in più che in curva permette di togliersi anche qualche bella soddisfazione. Morbida nella prima parte di escursione, la forcella offre un discreto sostegno in prossimità del fondocorsa, così come l'ammortizzatore, capace di sostenere l'azione in accelerazione quando il motore scarica a terra i 9,8 kgm disponibili a 6500 giri. Tanta agilità, quindi, ma anche ottima precisione sul veloce.
Non va dimenticato infatti che questa CBF è pur sempre spinta da un quattro in linea di da un litro di cilindrata: tanta potenza, quindi, anche se la sua caratteristica principale è la fruibilità che permette di riprendere senza esitazioni con il rapporto più lungo fin dai 2000 giri. La prima iniezione di potenza si registra tuttavia intorno ai 4500 giri, ma è solo dopo i 6500 che la spinta si fa davvero robusta. Insomma, nella guida ci si può dimenticare del cambio (che comunque è caratterizzato da innesti precisi e morbidi che si accompagnano a una corsa contenuta della leva). Ottimo e infaticabile anche l'impianto frenante dotato di ABS Combinato: la leva, che aziona 5 dei 6 pistoncini del doppio disco anteriore offre feeling e richiede un contenuto sforzo sulla leva. Il pedale invece gestisce la pinza posteriore e il sesto pistoncino anteriore, ma solo nelle frenate più decise. Un aiuto sicuramente, specialmente in caso di fondo viscido.
In sella alla Honda CBF1000 2010
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