Mercatini: Milano Classic Motors

Busto A. (Va) - Un giro tra gli stand e ti rendi conto che non è sempre festa quando si tratta di mercatini, del resto inserirsi nell'articolato calendario di queste manifestazioni e farsi apprezzare è sempre difficile. Così è per Milano Classic Motors, evento che prova a raccogliere gli appassionati del "ferro" nel bacino nord-ovest lombardo e piemontese, organizzato tra gli spazi espositivi di Malpensa Fiere a Busto lo scorso weekend.

Inevitabile il confronto con la "vicina" mostra scambio di Novegro... inevitabile ma impossibile: ma c'è spazio per due grandi appuntamenti con il mondo dell'epoca, peraltro così vicini nelle date, a cavallo tra ottobre e novembre? Probabilmente no.
Non c'è stata, in effetti, la folla di altri appuntamenti del settore, semplicemente perchè non c'è la stessa offerta di moto, oggettistica e pezzi di ricambio. Partita ormai quasi una decina di anni fa come alternativa a eventi più blasonati, da 5 anni si svolge presso il centro fieristico di Busto, location per lo meno ben collegata al sistema autostradale. Poche le moto in esposizione, molte di più le auto disseminate in uno spazio appositamente dedicato. Proposte a 360 gradi da Pietro Pirola (MotoPi, Perego, Lc, tel.331-7086815), che esponeva Guzzi V7 Sport del '73 (11 mila euro), Vespa faro basso del '53 (6mila euro), Guzzi Astore 500 del '49 (17 mila euro), Guzzi GTV 500 del '49 (17 mila euro), Ducati Scrambler 450 del '72 (6mila euro), Gilera Saturno Sport con sidecar a 2 posti (30 mila euro) oltre a un esemplare di Laverda 500 Formula (10 mila euro trattabili); tutte restaurate, con documenti regolari. Specialista in vespe e "vespini", invece, Antonello Aragona (Il Vespaio, Cunardo, Va, tel. 347-2831118), che vende due 50 special (1980 e 1981) a 1700 euro trattabili, oltre a due Vespa 50 "faro tondo" (1968 e 1972) a 1900 euro e una Primavera del '79 a 3.300 euro. Completamente restaurate con documenti a posto.
In bella mostra tra i padiglioni coperti la rassegna a cura del Moto Club Bustese dedicata alla Paton, simbolo di un'epopea dove genio, inventiva e caparbietà facevano i conti ogni giorno con gli scarsi mezzi a disposizione. Cinquant'anni di vita sportiva celebrati nel 2008, di tecnica originale e passione che hanno consacrato il milanese Giuseppe Pattoni tra i preparatori più longevi dello scenario motociclistico, con le sue inconfondibili moto verdi. Verdi come il colore dei soldi... quando non ci sono. Scomparso nel 1999, Pattoni ha lasciato il testimone insieme a un incredibile patrimonio storico al figlio Roberto. Da un giovanissimo Hailwood (che con una Paton corse e vinse nel '58) passando per Angelo Bergamonti, Alberto Pagani fino a Roberto Gallina, Virginio Ferrari, Marco Papa: tanti e diversi nei risultati sportivi sono stati i piloti che hanno portato in gara le Paton, in gare nazionali e internazionali.
Senza dimenticare il rapporto contrastato e conflittuale con il mondiale velocità: la mancata partecipazione alla stagione iridata del 1997 (come noto, la moto venne considerata poco competitiva), fino alla stagione 2000, anno in cui la Paton partecipa a cinque prove come wild card e riesce a conquistare un punto grazie a un 15° posto agguantato da Paolo Tessari. Ancora qualche gara mondiale nel 2001, poi lo stop all'avventura mondiale, l'anno successivo. Fino al 2004, quando "rinasce" la replica della 500 bicilindrica, con la quale uno specialista dei circuiti stradali, l'irlandese Ryan Farquhar, vince il Classic Senior al Manx Grand Prix sull'isola di Man (nel 2007 e quest'anno).