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Ducati Monster 1100: finalmente sei arrivata!

a cura di Stefano Borzacchiello, test su strada di Andrea Padovani il 06/10/2008 in Moto & Scooter

Gli appassionati della naked bolognese l'aspettavano da tempo: motore 1100 cc da 95 CV e tanta coppia ai bassi. Distinguerla dalla 696 è facile, basta guardare il monobraccio al retrotreno. Ecco le caratteristiche della maxi-Monster

Ducati Monster 1100: finalmente sei arrivata!
Quando lo scorso anno abbiamo visto e provato la nuova Monster 696 ,che rimpiazzava dopo quindici anni di onorata carriera la naked per eccellenza disegnata da Miguel Galluzzi, nessuno di noi aveva dubbi sul fatto che sarebbe arrivata a breve anche la Monster di grossa cilindrata, la mille per intenderci. E dopo averla aspettata per una stagione eccola qua con il suo monobraccio in alluminio che la distingue immediatamente dalla 696.

Le differenze si esauriscono qui se si esclude ovviamente il motore da 1100 cc e il design dei cerchi, a cinque razze a Y. Quello che conta davvero è che alla prova della bilancia, rispetto alla Monster 696, i chili in più sono solo otto (161 quelli dichiarati per la 696, 169 kg quelli del 1100).
La ciclistica è imperniata sul telaio a struttura mista che riprende lo schema di quello della 696, a traliccio di tubi all'anteriore unito posteriormente a due piastre di alluminio. Passando alle sospensioni all'anteriore troviamo una forcella Showa a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile, mentre al posteriore c'è un mono Sachs che può essere regolato nel precarico della molla e nel freno idraulico in estensione. Aumenta di 40 mm l'altezza della sella (da 770 a 810 mm) e il manubrio ora è in alluminio a sezione differenziata.
L'impianto frenante è sempre Brembo con due dischi anteriori da 320 mm su cui lavorano due pinze con attacco radiale a quattro pistoncini.
Il cuore della Monster è il bicilindrico a L da 1100 cc, con ditribuzione Desmo a due valvole, da 95 CV e da ben 10,5 Kgm di coppia a 6000 giri/min. Per questo motore è stato realizzato un nuovo basamento più leggero di 3 chili rispetto alle precedenti versioni del 1100. Inoltre per la gestione del propulsore la Ducati ha sviluppato un inedito sistema di controllo che dovrebbe, a detta dei tecnici di Borgo Panigale, consentire un'erogazione della potenza in maniera più progressiva. Senza contare che ciò permette di contenere anche le le emissioni inquinanti. Quello che non si vede è il nuovo layout interno dell'impianto di scarico, mentre è stata rivista la geometria dei collettori che permettono il riposizionamento delle pedane a tutto vantaggio di una più naturale posizione di guida.
Due al momento le colorazioni disponibili: rossa e argento.
Ricco come da tradizione Ducati il catalogo degli accessori che comprende ad esempio la sella più larga, le cover del serbatoio intercambiabili e numerosi dettagli in carbonio.
Per chi vuole di più sarà disponibile la versione S con sospensioni Öhlihs regolabili, cerchi dorati e parafango, cartelle copricinghia e paracalore in carbonio.
A questo punto non ci resta che provarla. Quando? La prossima settimana alla presentazione ufficiale Ducati. E non ci toglieremo nemmeno il casco per raccontarvi come va... Stay tuned!
Ducati Monster 1100: finalmente sei arrivata!

Sali in sella e ti rendi immediatamente conto di cosa stai guidando. La nuda bolognese è stata rinnovata profondamente, ma non stravolta. Come dire, la Monster è sempre la Monster, e questa nuova 1100 riprende e migliora tutto quello che di buono aveva il modello precedente. A cominciare dalla posizione di guida, affinata grazie alle pedane leggermente più arretrate. Rimane tuttavia marcata la distanza tra piano di seduta e serbatoio che impone una postura sbilanciata verso l'anteriore, un problema per le braccia e le mani, soprattutto se non si è di statura elevata.

Ma è nel misto che si apprezza il passo in avanti compiuto con questa ultima versione: rispetto alla "vecchia" 1100 questa Monster fa tutto meglio. Si apprezza la maggior maneggevolezza e la velocità di inserimento in curva anche se la forcella, nella taratura standard, non regala quel feeling che ci si aspetta da una stradale. A differenza del monoammortizzatore, dotato di un'apprezzabile taratura di compromesso, sulle sconnessioni si rivela brusca e nervosa e solo aprendo di mezzo giro (se non di più!) i registri dell'idraulica in compressione ed estensione il comportamento migliora notevolmente, permettendo di copiare a dovere le malformazioni, offrendo così quella stabilità che garantisce divertimento e sicurezza.
A quel punto non rimane che approfittare della schiena del propulsore, pronto e corposo fin dai 3000 giri (sotto è ancora un po' scorbutico). Il meglio arriva però superati i 4500 giri fino ai 6500 giri circa, punto oltre il quale la forza che scarica a terra si esaurisce sensibilmente. Insomma, arrivare agli 8300 giri del limitatore non conviene proprio. Di elevato livello il comportamento dell'impianto frenante, tarato soprattutto per il motociclista di tutti i giorni: questo significa che la potenza non manca, a patto di agire con forza sulla leva, e che il doppio disco è progressivo nell'intervento. Promossa la frizione, dallo stacco gestibile al millimetro, perfettibile invece il cambio: preciso negli innesti e dotato di una corsa corta della leva, si rivela un po' troppo duro da azionare.

Ducati Monster 1100: finalmente sei arrivata!
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Motore: 2 cilindri a L a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 98x71,5 mm; cilindrata 1078 cc; rapporto di compressione 10,7:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a cinghia e 2 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpo farfallato 45 mm. Capacità serbatoio carburante 15 litri (di cui 3,5 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena (15/39). Frizione multidisco a secco e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica: telaio a traliccio in acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone con mono ammortizzatore completamente regolabile, escursione ruota 148 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17", posteriore 5,5x17". Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 245 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2121, larghezza nd, altezza sella 810, interasse 1450. Peso a secco 169 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 69,8 kW (95 CV) a 7500 giri, coppia 103 Nm (10,5 kgm) a 6000 giri.

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