Moto & Scooter
All'Isola di Man con le Metzeler Z6 Interact
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Siamo volati alla Mecca del motociclismo stradale per provare le nuove coperture da sport-touring del marchio dell'elefante
Sostituire di sana pianta dei best seller come i Roadtec Z6, venduti dal 2003 ad oggi in oltre un milione di esemplari, sarebbe stata una mossa azzardata; per questo in Metzeler hanno deciso di migliorare un dei cavalli di battaglia della gamma, creando lo Z6 Interact.
L'obiettivo dei progettisti era l'interazione tra i vari componenti del pneumatico, ovvero carcassa, cintura in acciaio e mescole, così da raggiungere un equilibrio ottimale atto a migliorare le performance di grip, stabilità e feeling sul bagnato.
L'obiettivo dei progettisti era l'interazione tra i vari componenti del pneumatico, ovvero carcassa, cintura in acciaio e mescole, così da raggiungere un equilibrio ottimale atto a migliorare le performance di grip, stabilità e feeling sul bagnato.
Del resto, le sportive di oggi hanno prestazioni simili a quelle delle supersportive. Per la carcassa si è adottato un nuovo processo d'avvolgimento della cintura in acciaio a 0° che permette di avere nella parte centrale del profilo una maggior tensione che, a sua volta, determina minor flessibilità e di conseguenza un minor riscaldamento della mescola. A tutto vantaggio della resa chilometrica e della stabilità.
Sui fianchi,invece, la tensione della cintura e' minore generando una maggior elasticità e di conseguenza un aumento della temperatura della mescola con benefici in termini di grip e di agilità nei cambi di direzione.
Inoltre la differente ripartizione della tensione permette di mantenere sempre aperti tutti gli intagli del battistrada anche con carichi elevati, per un ottimale drenaggio dell'acqua.
Dunque filosofia è del tutto opposta rispetto alla concorrenza che sposa la tecnologia bimescola: questa, a detta dei tecnici Metzeler, porterebbe a un consumo non omogeneo del pneumatico,
generando "scalini" nei punti di unione delle diverse mescole.
Il profilo è rimasto lo stesso dello Z6: rotondo e progressivo nei cambi di direzione come uguale e' anche il disegno del battistrada con una distribuzione ottimale del rapporto vuoto-pieno della superficie di contatto per garantire un drenaggio ottimale e aderenza anche alle massime pieghe.
Unico indizio per riconoscere l'Interact dal suo predecessore: le due linee rosse longitudinali che avvolgono il battistrada.
Nuova la mescola, caratterizzata da polimeri piu evoluti che, abbinati ad un maggior apporto di Silice (65% rispetto al 30% del vecchio Z6), garantiscono miglior grip sul bagnato ed un warm-up più rapido.
Sui fianchi,invece, la tensione della cintura e' minore generando una maggior elasticità e di conseguenza un aumento della temperatura della mescola con benefici in termini di grip e di agilità nei cambi di direzione.
Inoltre la differente ripartizione della tensione permette di mantenere sempre aperti tutti gli intagli del battistrada anche con carichi elevati, per un ottimale drenaggio dell'acqua.
Dunque filosofia è del tutto opposta rispetto alla concorrenza che sposa la tecnologia bimescola: questa, a detta dei tecnici Metzeler, porterebbe a un consumo non omogeneo del pneumatico,
generando "scalini" nei punti di unione delle diverse mescole.
Il profilo è rimasto lo stesso dello Z6: rotondo e progressivo nei cambi di direzione come uguale e' anche il disegno del battistrada con una distribuzione ottimale del rapporto vuoto-pieno della superficie di contatto per garantire un drenaggio ottimale e aderenza anche alle massime pieghe.
Unico indizio per riconoscere l'Interact dal suo predecessore: le due linee rosse longitudinali che avvolgono il battistrada.
Nuova la mescola, caratterizzata da polimeri piu evoluti che, abbinati ad un maggior apporto di Silice (65% rispetto al 30% del vecchio Z6), garantiscono miglior grip sul bagnato ed un warm-up più rapido.
Come vanno
Seduti all'interno della fusoliera del Bombardier Q400 turbo elica che sta rullando sulla pista dell'aeroporto di Gatwick (Londra) stentiamo a credere che la nostra destinazione sia proprio quella scritta sul tagliando d'imbarco: Isola di Man. Per un motociclista andarci è un sogno che si avvera, e per noi il pensiero che fra poche ore potremo accarezzare le curve insidiose di Glen Helen o la terrificante compressione di Bray Hill è motivo di splendida euforia.
Il giorno dopo di buon ora siamo già sul rettilineo principale di Douglas, la capitale, dove sorgono i box e il famoso tabellone in legno, la "leaderboard" dove, durante la gara, vengono esposti i tempi sul giro dei piloti del TT.
Le moto-test sono schierate e pronte ad affrontare ben tre giri del tortuoso tracciato per un totale di oltre 200 chilometri dietro ad apripista mitici come Helmut Dahne, vincitore del Senior TT nel '76 e storico collaudatore Metzeler, o a piloti locali, autentici manici nel disegnare traiettorie perfette tra muretti, marciapiedi o pali della luce e che ci accompagneranno lungo tutto il percorso.
Il bel tempo, raro da queste parti, ci assiste nel percorso affrontato con la BMW R 1200 RT, Honda VFR, BMW K 1200 GT e Honda Hornet 600 per capire la risposta dello Z6 INTERACT sia su moto pesanti sia su moto più leggere.
Il riscaldamento e' immediato anche con temperature intorno ai 10° ed il feeling dell'anteriore aumenta sempre piu' senza nessuna incertezza con un profilo tondo che ci permette di entrare in curva in progressione con una rigorosa direzionalità sui curvoni veloci del Mountain Road o sui tratti accidentatissimi di Sulby Straigt che lo precedono.
Nei cambi di direzione l'anteriore non è rapidissimo, ciò penalizza l'agilità, cosa che si avverte soprattutto sulla Hornet. Ma bisogna considerare che la destinazione d'uso non è quella prettamente sportiva.
Da primato il comfort dell'anteriore e del posteriore capaci di filtrare molto bene le asperità dell'asfalto del Man rendendo felici anche chi sta sempre sul sellino posteriore per lunghe trasferte.
Dunque un pneumatico polivalente, preciso nel veloce, morbido sulle sconnessioni e rigido quanto basta per sopportare in frenata l'elevato peso delle potenti sport touring.
Il grip del posteriore? Mah, non siamo riusciti a metterlo in crisi neanche sugli stretti tornanti della salita al Mountain con la gran coppia del quattro cilindri Bmw Gt. Per ltestare le durata... beh, sarebbero serviti non tre giri ma trecento: comunquei tecnici Metzeler assicurano che, se stressato iil giusto, con lo Z6 si riescono a percorrere oltre i 14.000 km.
Misure:
120/70 ZR17 Anteriore
160/60 ZR17 Posteriore
170/60 ZR17 Posteriore
180/55 ZR17 Posteriore
Il giorno dopo di buon ora siamo già sul rettilineo principale di Douglas, la capitale, dove sorgono i box e il famoso tabellone in legno, la "leaderboard" dove, durante la gara, vengono esposti i tempi sul giro dei piloti del TT.
Le moto-test sono schierate e pronte ad affrontare ben tre giri del tortuoso tracciato per un totale di oltre 200 chilometri dietro ad apripista mitici come Helmut Dahne, vincitore del Senior TT nel '76 e storico collaudatore Metzeler, o a piloti locali, autentici manici nel disegnare traiettorie perfette tra muretti, marciapiedi o pali della luce e che ci accompagneranno lungo tutto il percorso.
Il bel tempo, raro da queste parti, ci assiste nel percorso affrontato con la BMW R 1200 RT, Honda VFR, BMW K 1200 GT e Honda Hornet 600 per capire la risposta dello Z6 INTERACT sia su moto pesanti sia su moto più leggere.
Il riscaldamento e' immediato anche con temperature intorno ai 10° ed il feeling dell'anteriore aumenta sempre piu' senza nessuna incertezza con un profilo tondo che ci permette di entrare in curva in progressione con una rigorosa direzionalità sui curvoni veloci del Mountain Road o sui tratti accidentatissimi di Sulby Straigt che lo precedono.
Nei cambi di direzione l'anteriore non è rapidissimo, ciò penalizza l'agilità, cosa che si avverte soprattutto sulla Hornet. Ma bisogna considerare che la destinazione d'uso non è quella prettamente sportiva.
Da primato il comfort dell'anteriore e del posteriore capaci di filtrare molto bene le asperità dell'asfalto del Man rendendo felici anche chi sta sempre sul sellino posteriore per lunghe trasferte.
Dunque un pneumatico polivalente, preciso nel veloce, morbido sulle sconnessioni e rigido quanto basta per sopportare in frenata l'elevato peso delle potenti sport touring.
Il grip del posteriore? Mah, non siamo riusciti a metterlo in crisi neanche sugli stretti tornanti della salita al Mountain con la gran coppia del quattro cilindri Bmw Gt. Per ltestare le durata... beh, sarebbero serviti non tre giri ma trecento: comunquei tecnici Metzeler assicurano che, se stressato iil giusto, con lo Z6 si riescono a percorrere oltre i 14.000 km.
Misure:
120/70 ZR17 Anteriore
160/60 ZR17 Posteriore
170/60 ZR17 Posteriore
180/55 ZR17 Posteriore