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Aprilia Dorsoduro, parola d'ordine "divertimento"

di Stefano Borzacchiello, foto di Marco Campelli il 17/04/2008 in Moto & Scooter

A Noale avevano un obiettivo: fare una moto per godere su strada. Il risultato è questa maxi motard, agile con un motore coinvolgente che si adatta ad ogni stile. Arriverà nelle concessionarie a maggio a 8.990 euro c.i.m.

Aprilia Dorsoduro, parola d'ordine "divertimento"
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Bracciano
- È sempre più difficile costruire una moto che sappia emozionare quando la si guarda sul cavalletto e che allo stesso tempo sia davvero divertente e appagante. Ormai la strada intrapresa con le maxi-sportive è quella di offrire prestazioni esagerate e soluzioni tecniche fino a qualche anno fa impensabili su moto omologate.
Il rovescio della medaglia è che con queste moto è ormai troppo rischioso esprimerne il potenziale divertendosi fuori dalla pista. Va decisamente meglio con le maxi-motard stradali. Tra le Case la KTM è stata la prima a presentare la Supermoto, poi sono arrivate la Ducati con la Hypermotard e la BMW con l'esclusiva – in primis per il prezzo - HP2 Megamoto.
Ora è il momento dell'Aprilia che, forte dell'esperienza e dei successi maturati sui campi di gara con la SXV, ha presentato la Dorsoduro che rispetto alle rivali ha, tra le altre cose, il pregio di costare decisamente meno.

Disegnata dal centro stile Aprilia guidato da Miguel Galluzzi (il padre della celebre Monster), la Dorsoduro esprime aggressività da qualsiasi parte la si osservi. Merita un plauso in particolare il posteriore con il codone alto in cui sono integrati i terminali.
La supermotard di Noale monta il motore bicilindrico a V di 90° da 750 cc già visto sulla Shiver, qui però in versione "depotenziata" a 92 CV. Come sulla naked anche sulla Dorsoduro è presente l'acceleratore elettronico ride by wire e la possibilità di utilizzare tre differenti mappature: sport, touring e rain.
Il telaio è composto da una parte posteriore in alluminio e da una anteriore in tubi d'acciaio. Questa soluzione, come dichiarato dai tecnici di Noale, consente di offrire una ottimale flessibilità torsionale. Le sospensioni sono entrambe regolabili nel freno idraulico in estensione e nel precarico. La forcella è una Showa da 43 mm, mentre il mono è prodotto dalla Sachs. L'impianto frenante - marcato Aprilia - vede all'opera dischi wawe sia all'anteriore (lavorati da pinze ad attacco radiale a quattro pistoncini) sia al posteriore.
La Dorsoduro sarà disponibile da maggio nei concessionari a 8.990 euro c.i.m. in tre differenti colorazioni: rossa, grigia e nera. Ma cambiare colore all'Aprilia sarà semplicissimo, basterà infatti sostituire le fiancate e il parafango e avrete una nuova moto. Ed è facile aspettarsi a breve numerose possibilità di personalizzazione.
Nei prossimi mesi saranno inoltre disponibili la versione da 25 Kw, quella dotata di ABS e arriveranno una ricca serie di accessori dedicati.
L'Aprilia Dorsoduro non fa nulla per nascondere la sua parentela con la SXV (la specialistica motard stradale) e a chi pensava si trattasse solo di una Shiver motardizzata dovrà ricredersi. La sella è alta, ma essendo stretta anche i piloti sotto al 1,70 cm riusciranno a toccare i piedi a terra. Il manubrio largo, la marcata svasatura del serbatoio e il lungo e piatto piano di seduta consentono di guidare la Dorsoduro in maniera attiva, sentendo la moto in ogni sfumatura. Girando il gas la risposta del motore è molto differente in base alla mappatura selezionata. A noi è piaciuta in particolare la Touring che offre un'erogazione meno appuntita di quella Sport e di conseguenza più gustosa su strada fin dai bassi regimi. La rain, lo dice la parola, taglia decisamente la potenza ed è l'ideale quando l'asfalto diventa viscido, soluzione che limita le perdite di aderenza.
Nella nostra prima presa di contatto abbiamo apprezzato l'inserimento preciso e veloce in curva alle basse andature. L'anteriore è comunicativo, bisogna però imparare a gestire la potenza del freno anteriore che ha una risposta davvero aggressiva. Più modulabile il posteriore.
La Dorsoduro, a fronte di un interasse più lungo della Shiver e di una gomma posteriore a nostro avviso fin troppo generosa, è risultata comunque maneggevole. Ma allo stesso tempo tanta reattività alle basse andature si traduce in un comportamento più nervoso alle alte velocità.
Se in Aprilia avevano in mente il concetto di "fun-bike" possiamo quindi affermare che l'obiettivo è stato centrato e aspettiamo di provare questa motard nel nostro centro prove per vedere se le positive sensazioni che abbiamo riscontrato si tradurranno anche in interessanti dati oggettivi.
Motore: 2 cilindri a V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 92,0x56,4 mm; cilindrata 749,56 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando misto ingranaggi/catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con gestione di apertura farfalle ride by wire. Capacità serbatoio carburante 12 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena (38/71). Frizione multidisco in bagno d'olio e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica: telaio scomponibile con traliccio superiore in acciaio e piastre laterali in alluminio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm regolabile nel precarico e estensione, escursione ruota 160 mm; sospensione posteriore, forcellone con mono ammortizzatore regolabile nel precarico e estensione, escursione ruota 160 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17", posteriore 6,00x17". Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2216, larghezza 905, altezza sella 870, interasse 1505. Peso a secco 186 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 67,3 kW (92 CV) a 8750 giri, coppia 82 Nm (8,4 kgm) a 4500 giri.

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