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Anteprima: Suzuki Sixteen 125 e 150

di Daniele Massari il 15/04/2008 in Moto & Scooter

Prima di tutti, vi raccontiamo come va il nuovo, attesissimo ruote alte con cui ad Hamamatsu hanno deciso di sferrare l'attacco all'Honda SH

Anteprima: Suzuki Sixteen 125 e 150
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Barcellona (SPA) – In Suzuki non si nascondono dietro un dito: il rivale principale, quello con cui da anni il colosso nipponico aspettava di potersi confrontare, si chiama Honda SH. Per questo (si voleva esser certi di presentare un prodotto ineccepibile) il pubblico ha dovuto attendere più del previsto prima di salire in sella al nuovo ruote alte, che si chiama "Sixteen", appunto, in riferimento ai cerchi da 16".

In compenso, in Suzuki sono convinti che questa, che è la novità principale per il 2008, soddisferà le esigenze di tutti quelli che lo hanno atteso, essendo il frutto di un lungo, consapevole lavoro di messa a punto: non a caso le stime di vendita per quest'anno parlano di 10.000 esemplari nel complesso, tra le due cilindrate.
Un ruote alte come questo, seria alternativa giapponese all'SH, era stato molto richiesto dalla rete di vendita e dal pubblico delle grandi città: anche per questo si è scelto di presentare il Sixteen alla stampa nel traffico di Barcellona.
L'altro motivo è che, sebbene progettato in Giappone, questo scooter viene costruito interamente nell'unico stabilimento europeo situato, appunto, in Spagna.
La prima impressione è che al Sixteen non manchi proprio nulla per piacere. Il livello delle finiture è elevato, l'estetica sobria. Il gruppo ottico anteriore vorrebbe essere una citazione della sportiva GSX-R: a noi è parso comunque non particolarmente originale, non che questo sia un difetto, dovendo incontrare i gusti di una clientela il più possibile ampia.
Per il resto non gli manca nulla, dal gancio per la borsa della spesa (da posizionare sulla pedana piatta) alle pedane per il passeggero in alluminio rivestito in morbida gomma; gli oggetti si possono riporre nel piccolo vano ricavato dietro lo scudo o nello spazio sottosella, che ospita un jet piccolo, come quello appositamente commercializzato dalla Casa. Non male anche il portapacchi stilizzato, con maniglioni integrati e aggancio per il bauletto (disponibile, insieme a parabrezza, cavalletto laterale e altri orpelli, come optional).
Quattro i colori: bianco (la cui commercializzazione è prevista in un maggior numero di esemplari), blu e grigio metallizzati e nero opaco, dal carattere più sportivo. I prezzi sono di 2.995 euro per il 125 e 3.145 euro per il 150 cc.
Il motore del Sixteen risulta sempre pieno, dotato di ottima accelerazione e buona ripresa. È tutto nuovo, non mutuato dalla gamma Burgman (del quale il Sixteen, coi suoi 135 kg, risulta più leggero di 15 kg): è dotato di iniezione elettronica e raffreddamento a liquido con radiatore compatto, ha la trasmissione Suzuki CVT (Continuously Variable Transmission), il catalizzatore e dovrebbe assicurare consumi particolarmente ridotti.
Per il momento garantisce prestazioni brillanti e testimonia di essere stato pensato per dare il meglio di sé nell'uso cittadino, dove può far valere le sue qualità alle medie andature e quando c'è da divincolarsi in spazi angusti.
Pur avendo, il 125 e il 150 cc, un comportamento molto simile tra loro, è ovvio il maggior brio del più grande: più pieno lungo tutto l'arco di erogazione, si distingue per lo spunto in salita e nei sorpassi sopra gli 80 km/h, laddove l'ottavo di litro inizia ad accusare un certo affaticamento.
L'impianto frenante sfrutta un doppio disco (mentre l'Honda SH ha il freno posteriore a tamburo) e il sistema di frenata combinata che ripartisce la potenza frenante su entrambe le ruote, azionando la leva sinistra: il risultato sono decelerazioni potenti ma equilibrate, che non inducono mai reazioni scomposte del mezzo.
Merito anche delle sospensioni solide e della forcella, che non affonda in frenata.
Il prezzo da pagare è, però, in questo caso, una risposta piuttosto secca sui dossi e sulle irregolarità più accentuate.
Le ruote da 16" a cinque razze, insieme al buon grip offerto dalle gomme, garantiscono angoli di piega di tutto rispetto e aumentano il senso di sicurezza e di controllo offerto già dall'impeccabile posizionamento in sella, il cui piano di seduta è posto a 800 mm dal suolo.
Il rivale dell'SH, insomma, è arrivato, e si chiama Sixteen.
Motore: monocilindrico orizzontale a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 53,5x55,2 mm (60,0x55,2); cilindrata 124 cc (156 cc); rapporto di compressione 11,5:1 (11,2:1). Distribuzione monoalbero a camme in testa. Alimentazione a iniezione elettronica transistorizzata. Capacità serbatoio carburante 8,5 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: frizione automatica centrifuga, cambio a variatore automatico centrifugo, finale a ingranaggi.

Ciclistica: telaio a doppia culla in acciaio; sospensione anteriore, forcella teleidraulica; sospensione posteriore a gruppo motore oscillante con doppio ammortizzatore. Cerchi: 16x2,15". Pneumatici: anteriore 100/80-16, posteriore 120/80-16. Freni: anteriore a disco in acciaio, posteriore a disco in acciaio, sistema di frenata combinata.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.060, larghezza 740, altezza sella 800, interasse 1.385. Peso a secco 135 kg.
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