San Teodoro (Olbia-Tempio) – L’appuntamento con la Sardegna ha il sapore di un’avventura particolare. Vuoi per il periodo, i primi di giugno, i luoghi, l’attesa di solcare una terra che offre tutto all’endurista amatore.
Ma è il cocktail di percorsi che segna il successo della “Cavalcata del Sole”, giunta quest’anno alla terza edizione: un susseguirsi di terreni variegati, sasso smosso, mulattiera, qualche sottobosco e tanti tratti veloci, accompagnati da un clima mutevole ( e anche stavolta la pioggia non è mancata), scenari e paesaggi inconfondibili e unici per la bellezza e il senso di libertà che infondono.

Un senso di solitudine che ti pervade, scarsi tratti della presenza umana, a tu per tu con la natura e la possibilità di scatenare la voglia di fuoristrada in tutta tranquillità.
Posti che, semplicemente, vale la pena di vivere almeno una volta ogni tanto.
Certo, i costi non sono quelli di una cavalcata in zona, magari vicino a casa: c’è il traghetto, l’albergo per tre o quattro notti, e due giorni di manifestazione.
Mettete in preventivo almeno 400 euro, traghetto e cavalcata compresa (che ne costa 120).
Sono soldi ben spesi, e il ricordo di intere giornate trascorse su e giù per sterrati e scenari con panorami mozzafiato resta lì, per mesi, a ricordare che, sì, non si può rinunciarvi.
L’edizione 2007 della Cavalcata del Sole ha saputo riproporre tracciati nuovi accanto a passaggi collaudati e già apprezzati. In totale circa 200 chilometri al giorno.
Ci torni volentieri, dopo la felice edizione del 2006, consapevole di trovare il giusto mix tra vacanza, enduro e buona compagnia.
Due tappe da bersi d’un fiato, una “girata” memorabile, anche quest’anno salutata dalla pioggia, il secondo giorno, mentre l’anno scorso temperature inusuali (7 gradi a giugno..) e tempo brutto avevano accolto i partecipanti da subito.
Rivedi tante facce dell’edizione passata, qualcuno con una moto più leggera perchè è più divertente farla con un’enduro specialistica piuttosto che con una bicilindrica.
Ma de gustibus...Di Africa Twin ce n’erano meno dell’anno scorso, le Bmw vecchie e nuove non mancavano, così pure qualche leggero Tricker Yamaha e una Gilera rally anni ’80 a dimostrare che basta un mezzo qualsiasi, ma a posto, per affrontare questi terreni. Magari dotato di mousse, indispensabili come le gomme tassellate, meglio se di mescola dura.
Il “giochino”, che poi tanto giochino non è perchè ha bisogno di grande organizzazione è merito di Bikevillage, vale a dire Antonello Chiara, imprenditore nel settore video, e Claudio Verna, un passato in Gilera all’epoca del Mondiale di Manuel Poggiali nella 125, che insieme a Valter Pinna, grande conoscitore della terra sarda, hanno confezionato l’evento senza intoppi, senza “se” e senza “ma”.
Certo, le critiche arrivano sempre, perchè chi lavora per centinaia di persone può sempre fare meglio.
Ma, della serie, se non ci fossero, dovremmo “inventarli”, a garanzia di chi si aspetta percorsi così belli e sempre ben segnalati, da percorrere in libertà.
Già, perchè poi c’è l’edizione di novembre, che da cavalcata assume i connotati di evento in stile rally, con tanto di roadbook.
Roba semplice, però, che non deve spaventare chi con le note non ha mai avuto niente a che fare. Così come semplici e alla portata di tutti sono gli itinerari della Cavalcata di giugno: anche quelli definiti “hard” erano veramente alla portata di molti, giusto qualche distinguo si può fare per chi voleva affrontarli magari con una bicilindrica.
Ma si sa, alla fine, la sfida prevale e quando c’è il manico, si può anche osare.
Quest’anno, tornando all’edizione appena conclusa, c’era pure una prova in linea cronometrata, di circa 7 km, con tanto di classifica, valida come Trofeo Newfren Cup.
Un esperimento apprezzato che va ripetuto.
Perchè anche se cavalchi da randagio, alla fine il cronometro piace, a molti.
Alla fine, il sabato sera, è festa per tutti, sempre sotto l’organizzazione di BikeVillage: cena fredda, premiazioni per la classifica della prova in linea e un’atmosfera rilassata di quelle che accomunano chi si è soprattutto divertito, senza gli assilli di una gara o magari di un percorso fangoso da incubo.
Pensando già che la Sardegna in moto, dopo due volte, è come l’aria che respiri.
Irrinunciabile. Appuntamento all’edizione 2008.