“Il Motogiro, la sfida temeraria” è un libro eccezionale che ha un valore di documento non solo perché racconta l’epopea della gara di gran fondo che dal 1953 al 1957 (anno in cui dopo l’incidente di De Portago alla Mille Miglia le gare su strada vennero proibite) appassionò l’Italia. Un Paese che uscito dalla catastrofe bellica scopriva la motorizzazione di massa, ma anche una nazione che aveva bisogno di unire Nord a Sud, fino a pochi anni prima separare dalla guerra.

Arturo Rizzoli, giornalista di Autosprint ma innamorato di moto, è nato proprio nel 1957, l’anno in cui il Motogiro corse la sua ultima edizione, ma ha saputo raccontare, utilizzando interviste ai protagoniste dell’epoca, una gara che sapeva essere dura, esaltante e pericolosa, ma soprattutto estremamente umana. Come le facce dei piloti e degli spettatori, raccontate invece dall’obiettivo di uno dei più grandi fotografi bolognesi, Walter Breveglieri che del Motogiro era il fotografo ufficiale ma non solo. Breveglieri, per lunghi anni corrispondente dall’ Emilia Romagna dell’Associated Press, ha lasciato, dopo la sua scomparsa nel 2000, un imponente archivio fotografico che racconta quasi mezzo secolo di vita in regione e tutte le edizioni del MotoGiro. Grande fotocronaca, la sua, ma anche immagini artistiche che fanno capire il senso di una gara che fece epoca.
Il volume (272 pagine), in ottima veste grafica, costa 39 euro e lo si può richiedere all’editore Minerva. L’autore, per un debito affettivo con la gara e il mondo della moto ha invece devoluto il compenso ad un’associazione benefica.
Acquisto consigliato agli storici della moto e del costume nazionale, ma anche utile a scoprire un mondo che non c’è più ma che trasmette ancora grandi emozioni.