Moto & Scooter
2006, vendite record per le moto!
446.767 immatricolazioni e una crescita percentuale del 5,83% rispetto al 2005, è il bilancio complessivo di 12 mesi di un mercato che segna il nuovo primato per le motociclette e festeggia la buona tenuta degli scooter. I ciclomotori invece precipitano
di Luigi Rivola
In questo grafico si evidenzia il lieve ma significativo progresso del mercato motociclistico fra il 2005 e il 2006, ma anche l'enorme balzo in avanti compiuto dal 1996
Il 2006 ha chiuso i conti del mercato motociclistico nazionale con un attivo del 5,83% rispetto al consuntivo dello scorso anno, che già era stato a livelli prossimi al record.
Le moto hanno accusato una lieve flessione in gennaio e in giugno, pareggiato in luglio, e perso in modo consistente in dicembre, ma in tutti gli altri mesi hanno “tirato” con attivi molto elevati che alla fine si sono espressi con un entusiasmante +9,07%, che a quota 164.256 immatricolazioni segna il nuovo record di vendite di moto in Italia.
Profondo rosso invece per il mercato dei ciclomotori e degli scooter fino a 50 cc, in picchiata stabile, che rallenta solo in corrispondenza di incentivi governativi.
In queste pagine, un’analisi dettagliata del mercato motociclistico del 2006 attraverso i dati diffusi dall’ANCMA, l’associazione dei costruttori italiani di moto e accessori e provenienti dal centro elaborazione dati della Motorizzazione Civile e dai registri su cui è annotato il “Sell in” (consegne delle industrie alle rispettive reti distributive) dei veicoli a motore fino a 50 cc.
Fasce di cilindrata moto
Questa "torta" evidenzia il fenomeno ormai consolidato sul mercato italiano ed europeo, dell'orientamento del pubblico verso cilindrate medio-alte nell'acquisto delle motociclette tradizionali. La fascia di cilindrata largamente più gradita è la 601-750, che denuncia 45.525 immatricolazioni con una crescita del 17,34% rispetto al 2005. Stabile la fascia da 751 a 1000 (32.344 +2,23%) e in crescita la 501-600 (36.651 + 8,50%) e la oltre 1000 (22.312 +7,98%). L'unica fascia di cilindrata in regresso è la 251-500, che perde il 9,63% riducendosi a quota 9.121 immatricolazioni. In attivo, ma con totali iirrisori, le moto da 126 a 250 cc.
Fasce di cilindrata scooter
Lo scooter 150, sul quale i produttori per anni hanno lucrato proponendo dei 125 con un pugno di cc in più venduti a caro prezzo perché erano la chiave d'accesso all'autostrada, oggi non tira più. le immatricolazioni della cilindrata da 126 a 200 cc sono scese del 15,55%, mentre sono salite quelle della 125 (87.104 + 27,74%) e della 250 (62.900 + 13,95%). Il fatto importante del 2006 è lo stop alla crescita delle cilindrate nel segmento scooter. Mantiene alti numeri (61.090) la fascia da 251 a 500, ma accusa lo stesso un arretramento del 3,24%, mentre crollano le cilindrate superiori a 500.
Le naked guidano l'avanzata delle moto
Nessuna novità nel 2006 sul fronte dei segmenti di mercato. Le naked sono ancora le moto che più piacciono agli Italiani. Ne sono state immatricolate 66.959 nel 2006, con un balzo in avanti del 16,20% rispetto al 2005, anno in cui erano comunque già regine del mercato. Resistono le moto sportive stradali, ferme attorno a quota 32.000 immatricolazioni, e le custom, stabili a 10.000. Le enduro passano da 27.833 a 29.144 (+4,71%), ma gran parte dei modelli che fanno la fortuna di questo segmento potrebbe meglio essere inserita fra le turismo (9.063). Le supermotard piacciono moltissimo, se ne parla molto, ma le vendite sono ancora basse: 8.501 nel 2006, l'anno in cui si attendeva da loro un forte segnale che non è venuto.
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Questa tabella mostra la classifica delle prime venti marche operanti sul nostro mercato. Grazie alla maxi-commessa delle Poste, la Piaggio ha strappato il primo posto alla Honda, che ora deve guardarsi anche dalle velleità della Yamaha. La Casa che ha ottenuto il progresso più significativo è però la Suzuki, che con 6.429 vendite in più del 2005 ha battuto le concorrenti giapponesi anche se il suo totale la colloca ancora solo al quarto posto. I totali di Honda e Yamaha comprendono le immatricolazioni attribuite a Honda-Italia, Honda Montesa, Yamaha-Italia e MBK . La Piaggio comprende la Gilera, ma non le altre aziende del suo Gruppo: Aprilia e Moto Guzzi, in quanto si tratta di marchi autenticamente indipendenti. Lo stesso vale per i marchi facenti parte del Gruppo MV Agusta.
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Le prime cinque moto in classifica sono naked. Grande successo della Suzuki, con la debuttante GSR 600 e conferma del forte gradimento della Hornet 600 e della FZ6. Va fatto notare che fra la Suzuki GSR e la Honda Hornet ci sono solo 15 immatricolazioni di differenza, e questo significa che la "moto regina" del 2006 non può essere ancora nominata. I datiinfatti si stanno ancora consolidando, e in questi primi mesi del 2007 potrebbe anche avvenire il sorpasso.
Apprezzabilissima la performance della Kawasaki, che pone due naked al quarto e quinto posto, ma il vero fenomeno dell'anno è la BMW R 1200 GS, sesta assoluta nonostante appartenza ad una fascia di prezzo decisamente superiore.
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La Honda ce l'ha fatta ancora una volta. Leader della classifica degli scooter (e assoluta) è stato per tutto l'anno il Piaggio Liberty 125 - quello consegnato in oltre 10.000 esemplari alle Poste Italiane all'inizio del 2006; l'Honda SH 150 lo ha inseguito con caparbietà lungo l'arco dei dodici mesi, e nello sprint finale ha riconquistato il titolo, trascinandosi in scia l'SH 125 che ha chiuso al terzo posto alle spalle del Liberty. La fascia di cilindrata emergente, la 250, ha visto invece prevalere il Piaggio Beverly, quarto in classifica davanti all'arrembante Yamaha X-Max 250, al sempre richiestissimo Yamaha T-Max 500 e al primo maxi-scooter dell'era moderna (ma ormai veterano) Suzuki AN 400 Burgman.
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Nel 1996 si vendettero, come sempre accadeva allora, più moto che scooter, e il totale fu di appena 91.733 immatricolazioni, meno di quante ne sono state totalizzate nei primi tre mesi del 2006. Addirittura nel 1994 si era toccato il fondo del barile con sole 73.460 immatricolazioni in tutto l'anno, quasi lo stesso numero che oggi si raggiunge in un solo mese "buono".
La svolta è avvenuta, come mostra il grafico, nel 1998, quando il rilancio degli scooter targati ha portato a un'impennata di questi veicoli che hanno sorpassato le moto tradizionali conseguendo risultati di mercato inimmaginabili fino a qualche tempo prima.
In due anni il mercato delle due ruote motorizzate è stato stravolto dal fenomeno scooter: nel 2000 le immatricolazioni sono letteralmente esplose: 124.898 motociclette + 399.721 scooter, per un totale generale di 524.619 motoveicoli venduti in un anno.
Poi la crescita è cessata ed è iniziato un repentino arretramento: nel 2001 il deficit di immatricolazioni degli scooter è stato pesantissimo: oltre 100.000 in meno dell'anno prima, ma si trattava fortunatamente di un falso allarme: da quel momento le vendite di scooter si sono stabilizzate su cifre più realistiche (270.000- 280.000) che vengono mantenute da cinque anni con contenute oscillazioni.
Le motociclette inizialmente hanno temuto di rimanere schiacciate dall'esplosione degli scooter, ma poi hanno constatato che molti scooteristi vedevano con favore il passaggio ad una moto anziché ad uno scooter di maggior cilindrata. Così anche la moto ha vissuto un costante progresso di vendite: dalle 52.698 del 1996 è passata in tre anni ad oltre 100.000, ha raggiunto quota 130.000 nel 2003 e alla fine del 2006 ha stabilito il nuovo record: 164.256!
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Il momento magico degli scooter 50 è iniziato nei primi Anni '90. Allora si vendevano circa 450.000 cinquantini, di cui poco più di 100.000 a ruote basse e con carrozzeria. Il sorpasso degli scooter sui ciclomotori data al 1992, anno in cui, come ben si vede dal grafico, i primi sono in impennata quasi verticale e intersecano i secondi in pronunciata discesa. Il guadagnocompensa la perdita e il totale presenta contenute oscillazioni per i siccessivi due anni.
Gli scooter godono di altri quattro anni di eccellente mercato e compensando con ampio margine il regresso dei ciclomotori, portano il totale generale al suo vertice assoluto: 685.692 cinquantini venduti nel 1998. Poi, mentre la caduta dei ciclomotori si stabilizza a bassissima quota, attorno ai 7.000-10.000 pezzi all'anno, inizia anche la discesa degli scooter: vertiginosa fino al 2001, poi meno ripida, ma apparentemente inarrestabile, fino alla fine del 2006, quando il "sell in" totalizza appena 109.850 veicoli a due ruote a motore entro i 50 cc, di cui 101.889 scooter.
Il mercato dei 50 cc in meno di dieci anni si è ridotto a un sesto e non si scorgono strade nuove che possano essere intraprese per sbloccare una situazione che muta, e per poco, solo in corrispondenza di provvedimenti governativi che alterano il normale corso del mercato.
Attualmente la quota maggioritaria di ciò che è rimasto del grande mercato dei ciclomotori è in mano alla Piaggio, che ne detiene il 35,8% e anche la seconda fetta più grossa grazie al 22,2% in mano all'Aprilia. Le industrie giapponesi hanno ridotto il loro interesse nel settore e solo la Yamaha ha ancora una quota interessante: 11,5%. Kymco e Malaguti detengono il 10% a testa, mentre la Peugeot, che con l'indimenticato "Metropolis" generò il boom dello scooter 50, arranca in coda.
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