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Keeway , scooter e custom ma low cost

il 11/12/2006 in Moto & Scooter

Abbiamo provato lo scooterino compatto Matrix 50 e la custom bicilindrica Land Cruiser 250. Due alternative per chi cerca una dueruote, ma tiene d'occhio il portafoglio

Keeway , scooter e custom ma low cost
Keeway Matrix 50

di Andrea Figino, foto di Marco Zamponi


La Keeway è un marchio che fa parte del gruppo cinese Qjian Jiang, lo stesso colosso che l’anno scorso ha acquisito dalla famiglia Merloni il gruppo Benelli a cui sta dando nuova linfa con i nuovi prodotti presentati al Salone di Milano, di cui abbiamo parlato nel nostro speciale.


In Italia distribuisce scooter e moto della Casa cinese e tra i vari modelli presenti nel suo listino abbiamo provato due dei loro prodotti di punta: lo scooter a ruote basse Matrix 50 e la custom Land Cruiser 250.


Due prodotti che oltre ad avere un'estetica piacevole, attirano la curiosità del pubblico anche per il prezzo mediamente al di sotto della concorrenza più blasonata.
La qualità della componentistica, proprio per l'utilizzo di materiali economici votati al contenimento dei costi di produzione, è di medio livello così come le finiture.

Il Matrix 50 è lo scooter sportivo a ruote basse proposto dalla Keeway. Le linee sono aggressive, con il frontale spigoloso, rastremato dove i grossi fari la fanno da padrona. Il posteriore, invece, è meno estremo con forme più morbide ed è poco puntato verso l’alto a tutto vantaggio del passeggero che viaggia sullo stesso piano del conducente.
Le plastiche hanno una qualità discreta, sono ben accoppiate, però qualche particolare lascia a desiderare, come la strumentazione datata nell’aspetto, la piastra del bauletto che sembra fatta “in casa” e che non consente di rimuoverlo essendo ad essa imbullonata.
L'impianto frenante adotta all'anteriore un freno a disco, mentre quello posteriore troviamo un classico tamburo.

Per quanto riguarda la capacità di carico è possibile sistemare degli oggetti sulla pedana piatta e inoltre si può contare nel vano sottosella in grado di ospitare un casco jet con visiera corta, mentre nel bauletto ci sta un altro casco jet.
Il propulsore è un monocilindrico due tempi con miscelatore automatico, che rientra nella normativa Euro 2.

Ad impreziosire il Matrix troviamo il sistema di accensione con telecomando azionabile a distanza e l'allarme, inoltre anche se rimane senza batteria, sul Matrix 50 troviamo ancora il pratico kick starter. Infine nelle soste oltre al cavalletto centrale, è disponibile anche la stampella laterale.
Per chi non vuole rinunciare alla praticità di uno scooter compatto la Keeway propone il Matrix anche nelle cilindrate 125 e 150 cc.

Risulta molto più curata rispetto al Matrix, la Land Cruiser 250 motorizzata con un propulsore bicilindrico raffreddato ad aria da 248 cc. La linea strizza l’occhio alle americane Harley-Davidson sia per la colorazione arancio-nero, che ricorda tanto le 883 in veste sportiva, sia per i comandi, gli
specchietti e le leve al manubrio.



Sono a nostro avviso altre citazioni anche i cerchi lenticolari, gli scarichi a “fetta di salame”, il parabrezza tondeggiante, proposto di serie.
La strumentazione sistemata sul serbatoio è composta da un tachimetro contachilometri analogico, sovrastato da quattro spie luminose.



Infine abbiamo riscontrato che le sovrastrutture che coprono gli steli forcella, il comando del cambio e del freno a pedale e le pedane passeggero sono realizzate con materiali di bassa qualità.
La capacità di carico è buona per essere una custom, grazie alle due borse di pelle di serie.

Corto, compatto e poco alto da terra, il Matrix è il classico scooterino con cui sgattaiolare nel traffico senza rischiare di rimanere imbrigliati nella morsa delle auto in coda. Il peso contenuto e le ruote di piccolo diametro ne fanno uno scooter rapido negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione, maneggevolissimo nello stretto e nelle manovre da fermo. Inoltre la sella bassa da terra consente di appoggiare i piedi a terra con facilità nelle soste ai semafori.

L'abitabilità del Matrix è scarsa e la protezione dall’aria offerta è ridotta per via dello scudo stretto e, soprattutto, gli spazi sembrano tarati più sulle dimensioni mignon dei popoli orientali che sulla media europea. Chi supera il metro e 70, infatti, ha vita dura sul piccolo sportivo, soprattutto per la poca distanza tra la pedana e il piano seduta che costringe chi guida ad occupare tutta la sella o a tenere le gambe in una posizione non naturale per evitare il contatto tra le ginocchia, il retroscudo e il manubrio. In sintesi sul Matrix si guida con le gambe in gola.
Per quanto riguarda le sospensioni: la forcella offre poca scorrevolezza, e trasmette al pilota tutte le imperfezioni dell’asfalto e anche il mono ammortizzatore posteriore pur avendo una taratura piuttosto morbida fatica a digerire i colpi più duri.



Il reparto frenante offre una risposta poco incisiva con il disco anteriore poco pronto e necessità, per ottenere buoni spazi di arresto, di tirare con decisione la leva. Mentre il tamburo posteriore è più aggressivo e se si tira con decisione la leva è facile arrivare al bloccaggio della ruota.
Il motore a due tempi nello spunto da fermo non è brillante così come una volta lanciato delude un po’ le aspettative di chi si aspetta più verve da uno scooter sportivo.

La piccola cruiser cinese, come capita spesso per i modelli made in oriente, prende spunto dalle celebri custom americane non solo nell’estetica, ma anche nell’architettura del motore anch’esso bicilindrico raffreddato ad aria.
Per accendere la Keeway non è necessario girare la chiave di contatto è sufficente una pressione sul pulsante del telecomando e il bicilindrico inizierà a borbottare.
La posizione di guida è raccolta e vista la ridotta potenza a dispozione e il baricentro basso la Land Cruiser è una moto indicata sia ai neofiti sia alle ragazze che vogliono una moto carismatica, ma non troppo impegnativa, principalmente nelle manovre da fermo.

La Land Cruiser 250 non brilla nello spunto rispetto ai monocilindrici di pari cilindrata e anche in allungo la differenza è minima e poco apprezzabile. Potenza e coppia infatti non abbondano, 17 CV a 8.000 giri e 1,63 kgm a 6.000 giri di coppia massima. L’erogazione del motore è morbida, piatta ma priva di incertezze sin dai bassi regimi, il che va a tutto vantaggio della facilità d’uso per chi ha poca esperienza. Per tenere su di giri il motore bisogna utilizzare spesso il cambio, che si è rivelato abbastanza preciso anche nelle cambiate più rapide, ma ha anche messo in luce una componentistica economica, con il comando poco stabile che non dà sensazione di solidità, soprattutto in scalata dove la leva dà quasi l’impressione di piegarsi.

In movimento la Land Cruiser convince di più, il baricentro e la sella bassi tipici delle cruiser la rendono maneggevole e poco impegnativa nelle manovre da fermo e in città, dove paga solo lo scotto di misure abbondanti (in lunghezza e in larghezza) se confrontate con gli scooter.
Il manubrio largo e ben posizionato rispetto alla sella, così come le pedane, nello stretto danno una gran mano, e anche tra le curve la cruiser cinese sfoggia una buona agilità e rapidità nei cambi di direzione, dove mette in luce anche un comportamento piuttosto omogeneo tra le curve. Solo le pedane basse da terra pongono un limite fisico in piega che, se non si vuole per forza esagerare, non va ad inficiare nella precisione di guida nel disegnare le traiettorie impostate.

L’impianto frenante non offre una potenza adeguata, né nella morsa iniziale (piuttosto morbida, a prova di inesperto) né quando si va a forzare sulla leva al manubrio per avere maggiore forza. Un po’ più convincente il freno dietro, sempre a disco, che si fa sentire da subito, ma che mette in luce una scarsa modulabilità, con la tendenza a bloccare appena si forza un po’ di più sul pedale.

Motore: monocilindrico a 2 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 40,0x39,2 mm; cilindrata 49 cc; rapporto di compressione 7,2:1. Capacità serbatoio carburante 4,8 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: Frizione automatica centrifuga a secco; Cambio con variatore automatico.

Ciclistica: telaio in tubi; Sospensione anteriore: forcella telescopica; Sospensione posteriore: mono ammortizzatore. Cerchi: in lega d’alluminio. Pneumatici: anteriore 120/70-12, posteriore 130/70-12. Freni: anteriore a disco singolo in acciaio, posteriore a tamburo.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 1.800, larghezza 700, altezza sella 750 mm, interasse 1.270 mm. Peso a secco 93 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 3,4 kW (4,6 CV) a 7.500 giri, coppia (3,44 kW) a 5.400 giri.

Colori: rosso, blu, verde, nero.

Motore: bicilindrico, raffreddamento ad aria; cilindrata 249 cc; rapporto di compressione 7,2:1. Distribuzione monoalbero in testa e 2 valvole per cilindro. Capacità serbatoio carburante 4,8 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: primaria a catena, frizione multidisco in bagno d’olio, cambio a 5 marce.

Ciclistica: telaio a doppia culla; Sospensione anteriore: forcella telescopica; Sospensione posteriore: doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla. Cerchi: in lega d’alluminio, anteriore 16”, posteriore 16”. Pneumatici: anteriore 110/90-16, posteriore 130/70-16. Freni: anteriore a disco singolo in acciaio, posteriore a tamburo.

Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.300, larghezza 760, altezza sella 750 mm, interasse 1.145 mm. Peso a secco 140 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza 13 kW (17 CV) a 7.500 giri, coppia Nm (3,44 kW) a 5.400 giri
Colori: arancio/neo, grigio/nero.

Keeway , scooter e custom ma low cost
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