Vectrix: silenzio, si gira!

Dimensioni e vano sottosella da 400, prestazioni da 250, autonomia di 100 km grazie a batterie non convenzionali e, ovviamente, inquinamento zero. Si guida a 16 anni con la patente A o da 18 con la B: disponibile da marzo 2007

Come va e quanto costa? Queste le due domande che sorgono immediate, quando si parla di un prodotto innovativo come il Vectrix, attualissimo in questo inizio d’inverno con le città soffocate dal traffico e dallo smog, con la prospettiva di tasse aggiuntive per i mezzi più inquinanti e il relativo ingresso nei centri urbani.
Facile la prima risposta: nel traffico e nel commuting extraurbano il Vectrix è assimilabile a un maxiscooter tradizionale della fascia 250-400 cc, sia per abitabilità sia per prestazioni complessive.
Infatti in due si viaggia comodi, il parabrezza protegge dalle intemperie e il vano sottosella è in grado di contenere anche un casco integrale; ripresa e accelerazione sono eccellenti per la categoria, mentre la velocità massima è limitata volutamente a 100 km/h per evitare di sollecitare (e, quindi, scaricare troppo velocemente a scapito dell’autonomia) il pacco batterie.

Anche l’estetica, per altro piacevole e moderna, è del tutto tradizionale e, se non fosse per il silenzio totale in cui si viaggia, è impossibile distinguere questo elettrico da un maxi tradizionale.
Per quanto riguarda i costi il discorso è invece più complesso: infatti, il prezzo d’acquisto è alto ma, considerata la spesa irrisoria per il rifornimento di energia elettrica, si ripaga nel giro di 3 o 4 anni di utilizzo, senza considerare i più che probabili vantaggi fiscali, di libertà di circolazione e/o di esenzione da tassi e balzelli aggiuntivi legati alle emissioni inquinanti.
Per capirci, ecco una tabella comparativa che chiarisce questi dati confrontando Vectrix e maxiscooter tradizionali sulla base di un ciclo di vita di 4 anni, tenendo presente che Vectrix è venduto con una formula “all inclusive” (rateizzabile), che comprende nel prezzo d’acquisto anche assistenza e manutenzione.

COSTI	Scooter 400 cc	Vectrix
Acquisto	6.190 euro (valore medio indicativo)	12.003 euro
Rifornimento (benzina/elettricità sulla base di 8.000 km/anno)	2.509 euro	240euro
Assicurazione per 2 anni +assistenza+manutenzione	4.720 euro	1.448 euro
Bollo/Incentivi	159 euro	1.300 euro
Totale	13.586 euro	12.391euro

Alla fine, è ipotizzabile un risparmio di circa 1.200 euro nell’arco dei 4 anni, sempre senza considerare i possibili vantaggi aggiuntivi legati all’utilizzo di un mezzo “Zero emission”.

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La particolarità del Vectrix sta nelle soluzioni non convenzionali e tecnologicamente avanzate che adotta e che lo rendono ben diverso dai mezzi elettrici conosciuti sino ad oggi, di solito scooter tradizionali modificati con un motore elettrico di normale produzione industriale abbinato ad una batteria al piombo da autotrazione.
Per le batterie il Vectrix usa invece un pacco composto da elementi al Nickel Metal Idrato da 1,2volt/30 Ampere l’uno, molto più leggeri a pari capacità delle batterie al piombo tradizionali. Per intenderci, il pacco batterie da 30 Ampere/125 volt del Vectrix pesa circa 50 kg che sarebbero quasi 100 se si utilizzasse la tecnologia al piombo.

Questa tecnologia per le batterie ha anche il vantaggio di evitare il cosiddetto “effetto memoria” per cui le ricariche si possono effettuare senza necessità di farle precedere da una scarica completa per non perdere capacità. Il motore è invece del tipo senza spazzole di contatto (Brushless), più duraturo, senza emissioni di disturbi elettromagnetici e con coppia e rendimento migliori rispetto a quelli tradizionali.
Il tutto è gestito da una centralina elettronica abbinata ad un caricabatterie che si collega alle prese di rete per la ricarica tramite un cavo in dotazione.

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La posizione di guida è quella tipica di un maxi scooter, anche se un po’ troppo infossata per i nostri gusti. L’altezza della sella da terra è nella norma, anche se la larghezza della pedana rende poco agevole poggiare i piedi a terra ai meno longilinei.
Il passeggero per parte sua ha una porzione di sella abbondante e non troppo sopraelevata, ma troverebbe notevoli vantaggi nel montaggio del bauletto posteriore optional a cui appoggiarsi. Il cavalletto laterale è del tipo “fisso” che preferiamo, e deve essere chiuso per consentire l’avviamento. A questo fine, una volta aperto il contatto con la chiave bisogna tirare leggermente entrambe le leve dei freni per attivare l’acceleratore e questo per evitare partenze improvvise e incontrollate visto che il motore elettrico non va avviato ed è sempre pronto al funzionamento.

I comandi sono quelli tradizionali, a esclusione della manopola del gas che in questo caso è consente di gestire più funzioni (sistema DAaRT).
Infatti, ruotandola in modo tradizionale questa manopola fa accelerare lo scooter ma, ruotata al contrario, trasforma il motore di trazione in un generatore di corrente, provocando una ricarica del pacco batterie e causando in contemporanea un netto effetto di rallentamento. In pratica, fatta salva la necessità di frenate d’emergenza, il Vectrix accelera e frena utilizzando unicamente la manopola del gas. In questo modo l’effetto frenante è deciso (per esempio è sufficiente per tenere la velocità scelta anche durante discese ripide) ma anche molto dolce ed evita qualsiasi rischio di perdita d’aderenza dei pneumatici anche sui fondi più viscidi.

L’accelerazione è decisa e il tachimetro sale velocemente fino ai 100 km/h (autolimitati per motivi di salvaguardia dell’autonomia del pacco batterie) di velocità massima, sufficienti in città e sui percorsi extraurbani.
La coppia costante tipica dei motori elettrici consente anche di risentire poco del carico trasportato, sia in pianura sia in salita, come abbiamo potuto verificare salendo e scendendo dai colli romani durante la presentazione stampa.
Infine, la manopola del gas girata al contrario da fermo (e dopo aver sbloccato la funzione con una leggerissima accelerata in avanti per motivi di sicurezza) consente di attivare la retromarcia, utile e poco affaticante nelle manovre da fermo, spesso necessarie in città e che devono fare i conti con una massa superiore ai 200 kg.

La ciclistica, per parte sua, non presta il fianco a critiche particolari: la taratura è sul rigido e, di conseguenza, la tenuta di strada è ottima sul veloce mentre si balla un po’ sul pavé e sulle asperità dell’asfalto. Bene anche i freni che, per i motivi già accennati, nell’utilizzo quotidiano vengo praticamente dimenticati.

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Motore: Brushless, DC, a magneti permanenti, potenza max. 20.2 kW (continuativa: 7 kW), coppia max 65 Nm (continuativa: 22 Nm). Batterie: tipo Nichel-Idruri metallici (NiMH),capacità 3.7 kWh, voltaggio 125 V. Cicli di vita 1700, vita stimata 10 anni o 80,000 km.

Elettronica di controllo: sistema completamente digitale (controller DSP & IGBT) con manopola multifunzione brevettata integrante acceleratore, retromarcia a bassa velocità e frenata a recupero energetico (DAaRT™). Caricabatterie a bordo: potenza 1.5 kW, alimentazione da rete a 110V-220V (50/60Hz), tempo di ricarica 2 ore (80%).

Trasmissione: planetario integrato nella ruota posteriore con albero motore in asse.

Ciclistica: telaio in lega di alluminio, freni Brembo a disco singolo anteriori e posteriori, pneumatici Pirelli GTS23 120/70-14 (anteriore) e GTS24 140/60-13 (posteriore). sospensioni: forcella telescopica Marzocchi; doppi ammortizzatore Sachs regolabili nel precarico molla al posteriore.

Dimensioni e peso: interasse 1525 mm, altezza sella 770 mm, peso 210 kg, vano sottosella 40 lt. (può contenere un casco integrale), vano portaguanti 6 lt., bauletto posterioreoptional da 47 lt.

Prestazioni: vel. max 100 km/h, accelerazione: 0-80 km/h in 6.8 secondi, 0-50 km/h in 3.6 secondi, autonomia 110 km a 40 km/h. Emissioni inquinanti: Zero; gas serra: Zero, acustiche: Minime

Garanzia: 24 mesi (+24 con il pacchetto Plug&Go)