Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Moto & Scooter

Aprilia MX 125: easy motard!

il 01/02/2006 in Moto & Scooter

Una divertente ottavo di litro dedicata ai sedicenni dai palati raffinati. Ciclistica e frenata da riferimento per entrare di diritto nel mondo delle derapate

Aprilia MX 125: easy motard!
Le sospensioni svolgono bene il loro compito assorbendo le imperfezioni della strada

A scuola di motard o a scuola con il motard? A voi la scelta perché l’Aprilia Mx 125 riesce ad accontentarvi in entrambi i casi.
Se il prezzo richiesto per portarla a casa è un po’ salato (4.515 euro c.i.m.), visto che è pur sempre una 125, il piatto è sostanzioso dal punto di vista delle soluzioni ciclistiche adottate e delle finiture curate. E poi lo sappiamo, la scelta della prima moto (per un sedicenne) non tiene conto solo delle prestazioni pure, ma considera più di ogni altra cosa l’effetto che essa susciterà ai propri occhi e in quelli di chi la vedrà.

Forse questo discorso non vale poi soltanto per i sedicenni, ma questa è un’altra storia.
Aprilia MX propone allora un cocktail esplosivo per il suo aspetto da super motard e per le sue linee tese, affilate e minimaliste che tanto richiamano le sorelle di maggior cilindrata recentemente presentate dalla Casa di Noale. Gli ingredienti a disposizione sono semplici ma molto efficaci. Telaio, freni e sospensioni potrebbero infatti sopportare potenze superiori ai 15 CV di cui dispone la piccola motard Aprilia.

La ciclistica ha come base solida il telaio con schema monoculla sdoppiata in tubi ed è realizzato con la cura tipica che distingue da sempre gli chassis delle moto venete. Le sospensioni non sono da meno: la forcella è un'upside down con steli da 40 mm, il mono posteriore con serbatoio separato consente la regolazione del precarico molla e della compressione idraulica e lavora vincolato al telaio tramite un leveraggio progressivo.

Il cuore della MX è un monocilindrico due tempi raffreddato a liquido con alimentazione affidata al carburatore Dell’Orto da 28 mm. Vanta il contralbero di bilanciamento per contenre le vibrazioni, peccato che il propulsore sia limitato nella potenza a soli 15 CV. Il cambio è a sei velocità e l’avviamento rimane ancora a pedale.
L’impianto frenante è sovradimensionato per le prestazioni di cui dispone la moto e questo non fa che aumentare la sicurezza attiva del pilota. Davanti troviamo un disco flottante marchiato Brembo da 320 mm con pinza flottante a doppio pistoncino, al posteriore uno da 220 mm con pinza Grimeca con 2 pistoncini contrapposti.


La strumentazione composta da tre piccoli display lcd offre tutte le informazioni utili e anche di più, come la velocità media, quella massima raggiunta e la possibilità di memorizzare il tempo sul giro, ma è troppo compatta e la lettura non è immediata.
Le plastiche sono di buona qualità e risultano ben accoppiate, sugli adesivi manca però uno strato di vernice protettiva.
Il terminale di scarico è in acciao inox e ben si accorda con l'espansione dal carattere sportivo, inoltre lo scarico catalizzato risponde alle normative anti-inquinamento Euro 2.


I cerchi a raggi sono entrambi da 17 pollici e montano di primo equipaggiamento i pneumatici Dunlop D 207, le misure sono di tutto rispetto con un 110-70 per la ruota davanti e un 150-60 per quella dietro.
Il serbatoio è ben dimensionato e con i suoi 12 litri di capacità e garantisce oltre duecento chilometri di autonomia nel ciclo urbano, non dispone però della serratura.

Il suo “habitat naturale” è la città: dove l’Aprilia si muove con disinvoltura e maneggevolezza.
Peccato che l’avviamento a freddo non sia immediato e anzi richieda diverse “pedalate” sul kick starter. Il magico bottoncino al manubrio non sarebbe male, visto l’utilizzo a cui è destinata principalmente.
In sella tutto il comfort è assicurato e solo i piloti sotto il metro e sessanta troveranno un po’ di difficoltà ad appoggiare i piedi nelle soste.
Il manubrio largo si impugna bene e consente di indirizzare la moto dove si vuole, garantendo il massimo controllo. La precisione di guida trova poi un alleato nell'interasse lungo (1.500 mm) e nelle coperture ben dimensionate che facilitano le manovre.
Il busto rimane eretto ed esposto alle turbolenze, ma viste le limitate prestazioni velocistiche non è affatto un limite non disporre di un piccolo riparo oltre alla mascherina copri faro che devia appena il flusso dell'aria.

Nel traffico ci si muove con agilità e non si rimpiange di certo lo scooter, anzi, nei tratti dove la strada presenta qualche buca le sospensioni assorbono bene garantendo un buon livello di comfort. I binari e il pavè non sono quindi un problema grazie ai pneumatici di larga sezione e nemmeno salire e scendere dai marciapiedi sarà un ostacolo.
La capacità di carico è invece limitata e si può ovviare all'assenza di vani sistemando il bagaglio con un ragno elastico dietro al pilota, nella porzione di sella dedicata al passeggero.
La frenata è decisa e la potenza a disposizione è buona, anche agendo unicamente sulla leva del freno anteriore si ottengono infatti spazi di frenata ridotti; il comportamento del posteriore è da riferimento per i neofiti dal momento che difficilmente porta al bloccaggio della ruota.


Nelle curve l’appoggio fornito dai Dunlop è buono e prendendo confidenza si ottengono inclinazioni da vera motard.
Non ci è piaciuto invece il funzionamento del cambio che richiede innesti decisi e un pò duri e si dimostra impreciso nella ricerca del folle, di contro la frizione è morbida da tirare e non affatica.
Nelle soste quando si lascia la moto sul cavalletto bisogna accertarsi che sia ben appoggiata sulla stampella laterale, perchè la molla di ritorno automatico che scatta rapidamente può causare una caduta.
I comandi sul manubrio sono semplici e facili da azionare, gli specchi retrovisori dal design un pò datato offrono una visuale solo discreta e a causa delle vibrazioni anche l’immagine risulta compromessa.
La guida nei tratti misti non risente più di tanto della poca potenza a disposizione, ma per ottenere il massimo rendimento dal monocilindrico va tenuto alto di giri e sfruttato nei i rapporti dalla terza alla quinta.
La ciclistica a punto nei tratti extraurbani con repentini cambi di direzione si rivela infatti un compromesso eccellente tra stabilità e maneggevolezza. Gli ingressi in curva sono svelti e precisi grazie alla taratura della forcella e alla sua scorrevolezza che limita i trasferimenti di carico senza compromettere l'assetto.
Alla velocità massima, intorno ai 110 Km/h, si avvertono delle vibrazioni sulle pedane.
I consumi sono relativamente contenuti nel ciclo urbano dove si percorrono mediamente diciannove chilometri con un litro, mentre nel misto la necessità di far girare il motore alto li fa salire sensibilmente.
Ricordiamo che il serbatoio conserva il classico rubinetto manuale, mentre si accende una spia sulla strumentazione quando l’olio del miscelatore è sotto il livello minimo.
Nell'utilizzo in coppia lo spazio per il passeggero non manca anche se non è previsto alcun appiglio. Per compensare la tendenza della moto a sedersi sul posteriore è utile intervenire sul precarico molla e sull'idraulica del mono.

Prima di entrare in pista abbiamo gommato l’Aprilia con pneumatici più specialistici, i Michelin Pilot in versione Rain, per via della temperatura bassa che avrebbe reso difficile il riscaldamento delle gomme.
Premettendo che la nostra pista poco si adatta alle caratteristiche della piccola di Noale per via dei rettilinei abbastanza lunghi abbiamo voluto comunque testarla a fondo anche in circuito.
Dopo aver scaldato bene le gomme e il due tempi, che è sempre molto fumoso appena acceso, iniziamo ad affrontare il circuito in maniera più aggressiva.
"Tiriamo il collo" alla MX sul rettilineo, l’accelerazione è progressiva ma non fulminea, arriviamo comunque alla staccata della prima variante prossimi alla velocità massima e pinziamo con decisione. Infiliamo la moto con precisione, merito del comportamento della forcella, che limita l'affondamento e i trasferimenti di carico. Tenendo sempre il gas in mano e il motore alto di giri usciamo per impostare la curva nord.
Affrontiamo il curvone entrando quasi di traverso e sfruttando l’appoggio delle gomme la moto scende in piega sicura, toccare le pedane è difficile essendo posizionate davvero in alto... ma ci siamo arrivati vicini. Anche sul curvone teniamo il gas sempre spalancato e lo percorriamo in quarta marcia.


Nel tratto misto la maltrattiamo, buttandola da una parte all’altra con facilità, grazie al suo peso piuma e lei ci sta senza scomporsi molto, anche se il mono dà la sensazione di essere poco frenato nel ritorno, il che causa qualche scompenso nell'assetto.
Siamo sul rettilineo di ritorno dove la MX viaggia al limite dei suoi 110 Km/h indicati.
Ultima curva, ritardiamo la frenata per sfruttare tutta la velocità e pinziamo forte. Impostiamo una leggera derapata, e abbiamo giusto il tempo di riprendere facilmente la moto e di aprire il gas per poi ripresentarci sulla linea di partenza. La progressione in uscita è però solo discreta per via dell'incertezza che contraddistingue questo motore, strozzato ai regimi intermedi.


Il verdetto della pista assegna un giudizio positivo all'efficenza dell'impianto frenante che anche dopo tanti giri non ha manifestato alcuna tendenza all'affaticamento rimanendo sempre pronto ed efficace ma non molto modulabile, peccato per il motore “soffocato” e per il cambio dagli innesti duri perché nelle piste corte come i kartodromi con tanti cambi di direzione la ciclistica a punto consentirebbe di divertirsi tantissimo con la stessa moto con cui si va a scuola tutti i giorni.

* rilevamenti effettuati sulla nostra pista di Vairano (Pv)

Cielo: coperto, Vento: assente, Temperatura aria: 5° C, Pressione: 1007 mb, Temperatura asfalto: 6° C

Velocità a 1.500 m con partenza da fermo

103,3 km/h – 59,7 s

Accelerazione

0-400 m: 20,4 s – 94,8 km/h
0-1.000 m: 42,2s – 101,7 km/h
0-40 Km/h 2,8 s –17,6 m
0-80 Km/h10,2 s – 150,4 m

Prova Sorpasso ( nella marcia più alta)

50-90 km/h: 38,5 s – 796,90 m

Frenata

90-50 km/h: 2,4, s –54,4 m (1s a 130 km/h = 36,1 m)
50-0 km/h: 1,5 s- 24.4 m (1s a 50 km/h = 13,9 m)

Consumo

Extraurbano: 21,4 km/l
Urbano: 19 Km/l
Al limite: 12,2 Km/l

Peso

in ordine di marcia serbatoio pieno 131,0 kg; distribuzione masse con conducente 43,5%ant-56,5%post.

Motore:monocilindrico, due tempi, raffreddato a liquido. Aspirazione lamellare nel cilindro. Contralbero di bilanciamento. Alesaggio x corsa 54 x 54,6 mm. Cilindrata 124 cc
Rapp. di Compressione 12 :1.
Alimentazione: carburatore Dell’Orto PHBH 28 RD, accensione elettronica a scarica capacitiva. Avviamento: a pedale (kick starter) generatore 12V ,85 W
Lubrificazione: miscelazione separata, con pompa a portata variabile.
Cambio a 6 rapporti frizione a dischi multipli, in bagno d'olio.
Capacità serbatoio: 11 litri (riserva 1,5 litri)

Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti elicoidali. Finale a catena.

Ciclistica:telaio a culla chiusa sdoppiata all'altezza dello scarico, in tubi di acciaio ad alta resistenza. Sospensione anteriore: forcella telescopica a steli rovesciati da 40 mm, escursione ruota 260 mm. Sospensione posteriore: forcellone oscillante in alluminio a profilo rettangolare, montato su boccole antifrizione, con monoammortizzatore idraulico con piggy back, escursione ruota 280 mm.
Freni: ant. a disco da 320 mm, con pinza flottante a doppio pistoncino parallelo.
Post. a disco da 220 mm, con pinza flottante a singolo pistoncino contrapposto.
Cerchi in alluminio inox, ant.: 3,00" x 17; post.: 4,25" x 17. Pneumatici ant.: 110/70 x 17"; post.: 150/60 x 17"

Dimensioni: lunghezza max: 2180 mm, larghezza max al manubrio: 880 mm (930 con specchio) altezza max: 1205 mm, altezza sella: 890 mm, altezza libera minima da terra: 290 mm, interasse 1500 mm.

Impianto di scarico: Euro 2

Aprilia MX 125: easy motard!
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Correlate

Annunci usato

ADV