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Mostra scambio d'epoca a Imola

il 23/09/2005 in Moto & Scooter

Dal 16 al 18 settembre si è svolto all'autodromo di Imola il tradizionale appuntamento per lo scambio di auto, moto, bici e ricambi d’epoca. Collezionisti e appassionati hanno animato questi tre giorni fin dalle prime luci del mattino

Mostra scambio d'epoca a Imola
Dai box dei collezionisti escono pezzi veramente unici della produzione motociclistica passata

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La Ducati SS 750

È dal 1983
che all’autodromo Dino Ferrari di Imola si tiene quella che è negli anni si è affermata come la più importante mostra scambio di moto d’epoca in Italia. Ve ne sono altre di grande rilievo ma Imola, vuoi per l’afflusso di espositori e compratori dall’estero, vuoi per la localizzazione in pista (e questo fa già bollire il sangue agli appassionati), vuoi per la quantità e la qualità dei mezzi esposti ne fa un appuntamento mitico, assolutamente da non perdere per gli amanti di moto d’epoca.

Ma Imola è anche una grande festa della moto, un evento da vivere almeno una volta anche se le moto d’epoca non vi interessano per niente; poi .. moto d’epoca.. ma una bella ducati 851 è una moto d’epoca?
Allora state pronti a dedicare un paio di giorni di settembre a Imola, di solito verso la fine del mese: quest’anno l’appuntamento era per sabato 17 e domenica 18 ma se volete vivere un po’ della mitica atmosfera di Imola dovete arrivare almeno il venerdì perché gran parte degli affari a Imola si fanno il venerdi sera, quando arriva la maggior parte degli espositori che si sistemano nel vasto parcheggio da dove si muoveranno il sabato mattina alle 5 per entrare nell’autodromo e dare vita alla mostra-mercato vera e propria.
In verità molti espositori e compratori arrivano prima, alcuni sono già li dal martedì e molti scambi e acquisti sono già fatti ben prima di venerdì. E già prima di venerdì i venditori espongono moto e pezzi in improvvisate esposizioni nel parcheggio e già li si compra e si vende allegramente, nonostante il formale divieto dell’organizzazione che ha ovviamente tutto l’interesse che le trattative siano concluse nelle giornate dell’esposizione ufficiale. Ma il venerdì sera arriva il grosso degli espositori e per tutta la notte è un continuo afflusso di furgoni e carrelli stipati di moto e pezzi di ricambio. I più determinati tra i compratori si appostano al cancello d’ingresso e semplicemente chiedono a tutti quelli che entrano se hanno le moto o i pezzi che cercano ma la maggior parte passa la notte tra una tavolata improvvisata con gli amici e il giretto a vedere cosa è arrivato nell’ultima oretta. In realtà non è che si veda granché, il vasto piazzale è illuminato da grandi fari, ma esaminare qualcosa nei cassoni dei furgoni, per non dire dentro, non è facile: ma gli appassionati non si scoraggiano, pila in mano e una buona dose di insistenza convincono i venditori a mostrare l’intimità dei loro furgoni.


Quest’anno anche un paio di fanciulle mostravano più o meno castamente le loro intimità in uno spettacolo improvvisato presso la tenda del punto di ristoro e sicuramente avranno distolto più di un appassionato da qualche buon acquisto, cosa del resto comprensibile dato il vecchio proverbio che accomuna donne e motori: i virtuosi avranno quindi fatto buoni affari ma anche gli altri non è detto che se siano andati a mani vuote..
Il grande piazzale è comunque il protagonista della serata: da una parte camper, tende, tavolate e gente che dorme all’aperto, dall’altra la fila dei furgoni che cresce di ora in ora in un brulicare di folla che grida e contratta, il tutto nell’atmosfera di grande eccitazione di quell’antico fenomeno che è il mercato, un luogo dove in fondo si gioca, a soldi, ma si misurano anche le proprie capacità, sia nel conoscere i mezzi che l’animo umano perché comperare e vendere è stringere una relazione molto stretta con uomini e cose.



Alle prime ore della mattina l’atmosfera si calma un po’, si diradano gli arrivi, si comincia a sentire la stanchezza e tutti vanno a dormire anche solo un paio d’ore perché alle 5 si entra. Quello è un momento poco desiderabile, tutti accendono i motori e l’aria si fa irrespirabile e ci vogliono anche tre quattro ore perché tutti entrino in pista: quest’anno però le cose sono andate meglio perché l’organizzazione ha previsto una prenotazione del posto in pista e chi si è prenotato è entrato già il venerdì cosicché verso le otto tutti gli espositori erano in posizione, anche perché erano meno rispetto agli anni passati e un tratto di pista è rimasto sgombro.
Il fatto che molte vendite avvengano il venerdì o anche prima non toglie interesse alla manifestazione di sabato e domenica: primo perché è una categoria di super appassionati o di professionisti del settore che arrivano in settimana e poi perché, essendo l’afflusso principale il venerdì notte, molte moto e pezzi interessanti riescono ad arrivare ai bordi della pista il sabato mattina. Inoltre la ricerca più interessante e fruttuosa è quella dei pezzi di ricambio che il venerdì notte non vengono scaricati dai furgoni lasciando quindi aperta la caccia il sabato mattina.
È pero evidente che se cercate qualcosa in particolare è inutile andare la domenica, tanto vale alzarsi di buon’ora ed entrare alla mostra alle sette del sabato non solo per arrivare prima di altri ma anche in considerazione del fatto che esaminare i pezzi gettati alla rinfusa è un lavoro lungo che rende solo se viene fatto un minuzioso esame di quanto esposto. Un consiglio è quindi questo: muniti di bici fate un giro veloce per vedere se c’è qualche moto che vi interessa perché è evidente che una moto bella e poco cara non rimarrà a lungo invenduta. Quindi fate un secondo giro minuzioso che vi occuperà tutta la giornata del sabato ma che probabilmente darà i suoi frutti.
La domenica è un giorno meno significativo ma in genere i prezzi del sabato diventano più malleabili, è ovvio che il sabato mattina è difficile ottenere sconti sostanziali perché il venditore ha davanti a se due giornate di possibili vendite; la domenica sera invece o vende o riporta a casa il tutto e ciò lo rende meno intransigente a favore di buoni affari.


Quest’anno la novità di Imola non sono state le moto, ma le biciclette d’epoca, un genere di collezionismo sinora limitato a nicchie di appassionati (mancano tuttora libri in materia, ad esempio sulle principali marche italiane che avevano una produzione qualitativamente elevatissima) ma che ora si sta allargando al più vasto campo degli amatori; ciò ha portato a un auspicabile aumento del valore di mercato di biciclette di 50 anni che poco tempo fa sarebbero state buttate via senza alcun rimorso.
Moto se ne sono viste di ogni genere e prezzo: è continuata la massiccia offerta di vespe e lambrette sempre apprezzate dagli stranieri, sono stati presenti i noti restauratori con moto di sicuro interesse e valore, sempre ricercate le fuoristrada anni 70 con quotazioni crescenti, sempre presenti le Moto Guzzi anni 30-50 che sono un classico ma si anche vista parecchia cianfrusaglia che non si sa bene a chi possa interessare.
Molto interessante invece, a metà tra auto e moto, un Ketten Krad, veicolo cingolato dell’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale che veniva venduto a ben 40.000 euro: di certo molti appassionati di moto militari preferirebbero investire 25.000 euro in una bella R 75 con sidecar ma ciò non toglie che un Ketten Krad è un oggetti davvero particolare.
Prezzi sempre elevati sia per le moto che per i pezzi, forse troppo confrontandoli con i prezzi all’estero; e qualche volta demenziali, non si sa se per una palese ricerca del pollo o chissà che, come una Ducati 750 sport per la quale si chiedevano 16.000 euro e una pasticciata Ducati 900 ss per la quale se ne chiedevano 17.000 (le quotazioni sensate erano della metà).
Bella l’atmosfera in pista, un brulicare di folla e di voci, tanta eccitazione e anche gioia che il gran caldo del sabato mattina non ha spento: come si diceva all’inizio, una bella festa della moto.


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