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Kymco People S

il 09/06/2005 in Moto & Scooter

Provato sul Lago d’Iseo il rinnovato ruote alte taiwanese: disponibile nelle tre cilindrate 50, 125 e 200, ha finiture curate e un prezzo davvero competitivo. Meno convincenti le prestazioni

Kymco People S
La pedana piatta è uno degli atout del People, aumentando la capacità di carico

di Fabio Cormio


Il People S nelle sue quattro varianti cromatiche

Colombaro –
“S” sta per Sport? Non in questo caso, visto che parliamo di un veicolo che ha una montagna di pregi ma tra questi non figura la grinta del motore. La nuova gamma del People, midi ruote alte da qualche anno nei listini Kymco, ha fatto la sua prima apparizione poco meno di un anno fa all’Intermot di Monaco (un po’ in sordina perché oscurato dal fratello maggiore XCiting 500).

Visto in versione definitiva, c’è da dire che il nuovo People merita davvero. Curato nelle finiture e nelle verniciature, l’orientale con ruote da 16” è veramente ben fatto. Ha un appeal molto più europeo che in precedenza: non a caso è stato disegnato da matite italiane.


Esternamente, il 50 e il 125/200 sono a prima vista identici: in effetti le misure, tranne quelle di peso (106 kg per il cinquanta, 121 per i targati) e interasse (1.331 mm contro 1.400), sono identiche. Però da alcuni particolari emerge la superiorità dei due fratelli pù grandi, che montano un gruppo ottico posteriore a led e la presa accendisigari nel sottosella. A proposito: il vano è, per tutti e tre, in grado di contenere un casco jet con visiera. Notevole la strumentazione, che include tachimetro analogico, indicatore del livello carburante digitale e tutte le spie di servizio.

Nonostante le molte qualità, è fuor di dubbio che il prezzo sia una delle maggiori attrattive del People S (nella carta d'identità in banda destra li trovate tutti e tre): da segnalare che sul 50 c'è anche il contributo statale di 250 euro riservato ai ciclomotori omologati Euro 2. Per tutta la gamma, è inclusa nel prezzo per un anno la polizza Kymco Care (in collaborazione con Europ Assistance), per il rientro del mezzo in caso di avaria.



L’abitabilità è uno dei punti di forza del People: la sella non è troppo alta, 790 mm la distanza da terra, il che regala confidenza nelle manovre da fermo anche ai meno alti. La corretta distanza del manubrio dal piano sella e la pedana ampia e piatta offrono ampi spazi alle gambe: insomma sul People si sta comodi e non ci si affatica anche dopo un bel po’ di tempo passato in sella. Le ruote alte, da 16”, se da una parte garantiscono precisione di guida e digeriscono senza un plissè buche e “trappole” come i binari del tram, dall’altra tolgono agilità al People. Si è privilegiata quindi la stabilità rinunciando a un po’ di agilità nel traffico e a vantaggio di una sensazione di sicurezza in curva. Peccato che la taratura troppo morbida delle sospensioni, in particolare della forcella del 125 e del 200 cc, causino degli ondeggiamenti dello sterzo in uscita di curva, in particolare sullo sconnesso che, se non sono certo pericolosi, infastidiscono sicuramente dopo un po’ di km. Il monoammortizzatore posteriore (ma sul 125 e il 200 gli ammortizzatori sono due) consente di variare il precarico della molla e questo si rivela utile nella marcia a due, quando conviene aumentare il carico sulla molla per mantenere il corretto assetto. Buona la capacità di inclinazione, il sottopedana e i cavalletto arrivano a toccare l’asfalto solo guidando in maniera esasperata, mentre l’impianto frenante anteriore garantisce buoni spazi d’arresto, anche se la decelerazione non si può certo definire bruciante. Anche questa scelta tecnica, però, viene incontro ai neofiti nelle frenate da panico, evitando il bloccaggio dell’anteriore, raggiungibile solo tirando con molta forza la leva. Al posteriore avremmo preferito una maggior modulabilità del tamburo che arriva troppo presto al bloccaggio. I motori da 125 e 200 cc (in realtà quest’ultimo ha una cilindrata effettiva di 163 cc) hanno dimostrato di possedere un buon spunto in partenza ma scarso allungo che si ripercuote sulla velocità massima, inferiore a quella dichiarata per i modelli di pari cilindrata della concorrenza: 96 km/h dichiarati per il People S 200 che diventano 92 per il 125 cc.

Motore: monocilindrico 2 tempi orizzontale, raffreddamento ad aria forzata, alesaggio per corsa 39x41,4mm, cilindrata 49,5cc, rapporto di compressione 10,3:1, potenza massima 2,78kW (3,8CV) a 7.000 giri/min, coppia massima 4,21Nm a 5.500 giri/min. Avviamento elettrico e kick starter, alimentazione a carburatore KEIHIN PB Ø 14mm, ammissione lamellare.

Trasmissione: frizione centrifuga automatica a secco, variatore continuo di velocità, finale a ingranaggi.

Ciclistica: telaio in tubi di acciaio e piastre stampate, forcella telescopica idraulica Ø 33 mm,
monobraccio oscillante con ammortizzatore – regolabile. Ruote: ant. 2.50x16" - post. 3.00x16", cerchi in lega leggera 5 razze. Pneumatici: ant. 100/80-16 - post. 110/70-16.
ant. 1,75 bar - post. 2,25 bar.

Dimensioni: lungh. per largh per alt. 2.022 x 719 x 1.296mm, interasse 1.331mm.
Peso: 106 kg.


Motore: monocilindrico 4 tempi orizzontale, raffreddamento ad aria forzata, alesaggio per corsa 60x57,8 mm (52,4x57,8), cilindrata 163 cc, rapporto di compressione 9,7:1 (9,6:1), potenza massima 11,3 (10,3 CV), coppia massima 12,6 Nm (10,36). Avviamento elettrico e kick starter, alimentazione a carburatore, distribuzione monoalbero.

Trasmissione: frizione centrifuga automatica a secco, variatore continuo di velocità, finale a ingranaggi.

Ciclistica: telaio in tubi di acciaio e piastre stampate, forcella telescopica idraulica Ø 33 mm, monobraccio oscillante con doppio ammortizzatore regolabile. Ruote: ant. 2.50x16" - post. 3.00x16", cerchi in lega leggera 5 razze. Pneumatici: ant. 100/80-16 - post. 120/80-16.

Dimensioni: lungh. per largh per alt. 2.050 x 719 x 1.296mm, interasse 1.400 mm.
Peso: 121 kg

Kymco People S
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