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Anteprima: Malaguti Password 250

il 06/05/2005 in Moto & Scooter

Siamo arrivati prima di tutti: eccovi il test dell’ultima proposta della casa bolognese: ha le ruote alte ed è un mezzo facile e divertente, progettato pensando alle esigenze di chi vuole uno scooter tuttofare

Anteprima: Malaguti Password 250
“La confezione da sei bottiglie d’acqua ci sta davvero!”

Una chiave d’accesso alla città: è questo il motto proposto da Malaguti per introdurre i contenuti del suo nuovo scooter targato a ruote alte, il Password 250.
Nella splendida cornice dell’Hotel Des Iles Borromees di Stresa, un cinque stelle lusso con vista mozzafiato sul lago Maggiore ed opere d’arte nei corridoi, l’azienda bolognese festeggia il suo settantacinquesimo anno di attività presentando alla stampa nazionale la novità della primavera 2005: un progetto sviluppato nel tempo record di soli 18 mesi e dunque particolarmente rispondente, secondo l’azienda, alle più recenti esigenze manifestate dal mercato.





Il Password, pertanto, mira ad essere un mezzo dalla grande versatilità, perfettamente fruibile anche dal pubblico femminile (per via della sella, che è la più bassa della categoria), grazie anche al peso contenuto in soli 156 kg ed all’interasse compatto che lo rendono scattante e maneggevole. E’ la seconda novità di quest’anno dopo l’ammiraglia “Spidermax 500” ma, come sottolineato dal dott. Tonino Malaguti, quella di proporre due novità all’anno è una scelta ed un impegno che fanno parte integrante della strategia aziendale: un’altra, non meglio specificata novità è attesa entro la fine dell’anno, a parte ciò che sarà esposto in novembre al Salone di Milano.


(il modello da noi provato era una preserie), verrà proposto nelle tre colorazioni Argento Artic Metallizzato, Titanium e Nero Metallizzato, al prezzo di 3.890 euro: di poco inferiore ai rivali più diretti.





“Il pannello strumentazione è completo e ben leggibile”

Saltando in sella si nota subito la sofisticata strumentazione analogico/digitale che costituisce il punto di maggior forza nella dotazione del Password: tra due manciate di spie, incorniciato dal tachimetro dal percorso a mezza luna, sta il display LCD che riporta trip parziali e totali, velocità media, contagiri del motore, livello del carburante, temperatura del liquido e persino tensione della batteria e tagliando a chilometraggio prestabilito. Il tutto senza dimenticare l’orologio, il termometro per la temperatura esterna (un po’ posticcio il sensore posto sotto il manubrio) e la spia dell’allarme…


è posta ad appena 778mm da terra: un valore record, ricercato al fine di proporre il Password come un mezzo facilmente fruibile anche dai meno esperti e dal gentil sesso. Sotto il piano di seduta, poi, c’è spazio sufficiente per riporre un piccolo jet dotato di visiera.

In sede di progetto grande attenzione è stata rivolta alla possibilità di poter caricare sulla pedana una confezione da sei bottiglie di acqua da 2 litri, il che ha imposto la realizzazione di una superficie del tutto piatta e priva di tunnel centrale: un punto su cui proprio non si è voluto cedere, nonostante le difficoltà incontrate dai progettisti. Più che altro, si tratta di un simbolo della grande versatilità del prodotto, che andrà bene sia come commuter cittadino che come compagno di lavoro per chi ha necessità di muoversi rapidamente nel traffico con attrezzatura al seguito. Nel vano ricavato dietro lo scudo, dotato di guarnizione impermeabile, c’è la scatola dei fusibili e la presa di corrente 12V.



Un altro elemento su cui si è lavorato molto è il design automobilistico dei gruppi ottici: il doppio proiettore anteriore ha richiesto lunghi studi causati dalle problematiche legate all’inserimento, tutt’altro che intuitivo, di un radiatore tra due fanali senza incidere sull’ingombro trasversale dello scudo.
Oltre al cavalletto laterale di serie segnaliamo la presenza del gancio antifurto sul fianco destro e del portapacchi, già predisposto per il fissaggio di un eventuale bauletto.

Il propulsore deriva dall’unità da 250cc che equipaggia il Majesty, ma è stato opportunamente rivisto in elementi fondamentali quali il carburatore (con diffusore da 30mm invece che da 29) e l’albero a camme, ed ha subito un sostanzioso incremento di potenza che porta tale valore a 21 CV (contro i 19 del Majesty) a 7500 giri/min e la coppia massima erogata a 21 Nm a 6.500 giri/min.


La necessità di eliminare il tunnel centrale ha costretto i progettisti a realizzare un telaio completamente nuovo, che abbandona la soluzione monotrave centrale e propone un doppio trave che corre nello spessore della pedana, che può così essere totalmente piatta. Il reparto sospensioni si compone di una forcella teleidraulica con steli da 35mm, ed un doppio ammortizzatore posteriore dotato di ben cinque regolazioni del precarico molla.



Le ruote sono di grande diametro (16”) e vantano coperture generose, con sezioni da 110/70 all’anteriore e 140/70 al posteriore: su di esse sono montati rispettivamente un freno a disco da 270mm con pinza a doppio pistoncino, ed un disco da 240mm.

Appena in sella ci si rende conto di quanto quest’ultima sia realmente bassa. Questo fattore, insieme alla pedana orizzontale e priva di tunnel centrale, mette subito a proprio agio chiunque. La superficie di seduta è però un po’ spiovente, e nelle frenate energiche il pilota tende a scivolare in avanti.
Appena in movimento, il Password offre confidenza per via della buona maneggevolezza e del comfort offerto dalle sospensioni, che filtrano correttamente le asperità a patto di tollerare una certa tendenza all’affondamento in frenata da parte della forcella, tarata sul morbido. Ben frenato, convince soprattutto la risposta del disco posteriore, sempre potente e modulabile.


Durante la marcia l’attenzione viene attirata, sulle prime, dalle tante funzioni del computer di bordo, tutte accessibili tramite la pressione di un tasto posto sul blocchetto elettrico destro. Sistemato il display in modo che indichi ciò che più vi piace, si può spalancare il gas e godersi le prestazioni brillanti del propulsore, evidentemente rapportato in modo da assecondare la vocazione sportiva del Password e capace di spingerlo sino oltre i 130 km/h.
La risposta all’apertura del comando del gas è sempre immediata e l’erogazione è molto convincente persino in salita: ci si diverte sui tornanti grazie alla rapidità dimostrata nei cambi di direzione, e nel traffico si sguscia via senza problemi, a parte qualche esitazione ai medi regimi (che può rivelarsi fastidiosa in fase di sorpasso) e piccole risonanza avvertite a livello della pedana.

Motore: a 4 tempi, monocilindrico raffreddato a liquido, alesaggio e corsa 69 x 66,8 mm, cilindrata 250 cc; rapporto di compressione 10:1, distribuzione monoalbero a camme in testa con due valvole per cilindro; alimentazione a carburatore da 30mm; capacità serbatoio carburante 10 litri. Accensione elettronica digitale. Impianto di scarico catalizzato.
Trasmissione: primaria a variatore automatico con cinghia trapezoidale, finale ad ingranaggi. Frizione centrifuga ad innesto automatico.
Ciclistica: telaio in tubi d’acciaio ad alta resistenza. Sospensione anteriore teleidraulica con steli da 35mm; escursione 110 mm; sospensione posteriore con motore oscillante con doppio ammortizzatore idraulico bicamere regolabile nel precarico; escursione 110 mm. Ruote: cerchi da 16”, con pneumatici 110/70-16” l’anteriore e 140/70-17" il posteriore. Freni: anteriore a disco in acciaio di Ø 270 mm con pinza a due pistoncini; posteriore a disco in acciaio di Ø 240 mm.
Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1484 mm; lunghezza 2170; altezza sella 778 mm, larghezza max (esclusi specchi) 760mm, altezza max 1310mm. Peso a secco kg 156.
Prestazioni dichiarate: potenza 20,8CV (15,8kW) a 7500 giri. Coppia 21 Nm) a 6500 giri. Velocità massima: nd.
Omologazione Euro-2: si.

Anteprima: Malaguti Password 250
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