Moto & Scooter

Yamaha XT125 X

Condividi

Sì, avete letto bene: XT, sigla che equivale a dire quattro tempi e prezzi contenuti. L’abbiamo provata in anteprima in Sicilia durante l’Etna Ride

di Lorenzo Miniati



Acireale (Catania)
- Cinquant’anni fa nasceva la prima moto Yamaha. Si chiamava YA-1 ed era spinta da un motore di soli 125 cc. Un piccolo monocilindrico che, al suo debutto in ambito agonistico, vinse una gara in salita sul monte Fuji, proprio grazie alle sue doti di agilità e leggerezza. Quelle stesse doti che le valsero il soprannome, ben più poetico rispetto alla sua poco fantasiosa sigla, di “Aka-tombo” (libellula rossa).
Oggi, a mezzo secolo di distanza, c’è un’altra ottavo di litro Yamaha pronta a “scalare” una montagna dalla cima innevata: è l’XT125 X e la cima è in realtà un vulcano che i siciliani conoscono molto bene, visto che è tuttora in attività (l’ultima eruzione importante risale al 2002).



L’Etna Ride è l’appuntamento con il quale il marchio di Iwata ha voluto accompagnare la presentazione di questa nuova supermotard di piccola cilindrata. Tre giorni di festa conditi con un fitto programma di iniziative, dai test su appositi circuiti agli itinerari volti a scoprire le bellezze del territorio, che ci hanno permesso di sondare fino in fondo le doti di un mezzo dal comportamento onesto e, soprattutto, facile da usare.
Secondo Yamaha, infatti, questo modello si rivolge a un pubblico di età compresa tra i 20 e i 35 anni che desidera una moto “tuttofare”, divertente e poco impegnativa, sia nella guida che nel prezzo, come confermano i 2.990 Euro franco concessionario necessari per portarsela a casa.



Per gli amanti delle emozioni “soft”, e in particolar modo per la rappresentanza femminile, questa novità è dunque una buona alternativa al solito scooter, anche se qualcuno potrebbe scegliere l’XT come seconda moto, da tenere al mare o per gli spostamenti a breve raggio, vista la sua bassissima richiesta di manutenzione.
L’impatto estetico dell’XT125 X richiama certamente quello della sorella maggiore di 660 cc. Le linee sono lunghe ed essenziali, ma esprimono al tempo stesso modernità e compattezza. Tra gli elementi di spicco ci sono senz’altro il parafango anteriore, più corto rispetto alla versione da enduro, la mascherina del faro completa di protezioni per gli steli forcella e i sottili fianchetti laterali . A livello di particolari, poi, non manca qualche piccolo vezzo, come la strumentazione digitale retroilluminata (dotata di diverse possibilità di visualizzazione del contagiri e di funzione cronometro), le manopole di stampo crossistico e il lungo silenziatore “sparato” verso l’alto.
Il suo look da grande non deve comunque trarre in inganno: nonostante l’immagine da moto importante, generalmente associata a un’altezza della sella altrettanto elevata, la piccola XT ha dimensioni contenute.
Le misure del telaio in acciaio scatolato (per l’occasione verniciato di nero, così come i foderi della forcella e il forcellone) sono infatti simili a quelle di un “cinquantino”, con un’altezza del piano di seduta di appena 830 mm. In linea con l’impostazione supermotard, i cerchi sono entrambi da 17 pollici e montano pneumatici (rapportati al tipo di veicolo) di larga sezione: 100/80 davanti e 130/70 dietro. A fermare la X ci pensano, poi, un disco anteriore da 260 mm e uno posteriore da 220, mentre in termini di escursione, la forcella ha una corsa utile di 175 mm, contro i 190 della sospensione Monocross che gestisce il retrotreno.
Il motore è un affidabile monocilindrico a quattro tempi con raffreddamento ad aria che, con un rapporto di compressione pari a 10:1, sviluppa una potenza di 12,5 CV a 8.000 giri. Le misure caratteristiche sono di tipo “quadro”, con alesaggio e corsa di 54 x 54 mm. La nuova XT125X è inoltre equipaggiata sia con avviamento elettrico che a pedale, e prevede un sistema di scarico catalizzato dotato di sistema ad immissione forzata dell’aria per ridurre le emissioni inquinanti. A fronte dei modesti consumi del propulsore, infine, il serbatoio da dieci litri garantisce una buona autonomia.
“Ansia da prestazione? No grazie!”: con un mezzo estremamente “easy” come l’XT125 X, Yamaha sembra voler mandare un messaggio di questo tipo. I cavalli sono infatti pochini ed è inutile star lì a cercare il regime di rotazione più favorevole per ottenere qualcosa in più dal motore. Il piccolo monocilindrico raffreddato ad aria è dotato di un’erogazione piatta e dolce, supportato da una buona rapportatura del cambio a cinque marce. Nella guida in città, le accelerazioni sono sufficienti per disimpegnarsi tra continui stop e semafori, mentre un po’ irregolare è apparso il funzionamento della frizione, che tende a “strappare” nelle partenze da fermo.




Un peccato, visto che la felice impostazione di guida (leggi sella bassa e stretta, manubrio largo e pedane non troppo arretrate), ne fanno il mezzo ideale per chi ha necessità di spostarsi lungo tragitti brevissimi, salendo e scendendo “al volo”. Ad ogni modo, una volta in marcia, la X si lascia condurre con facilità anche dal neofita più impacciato.
Giustamente morbida di sospensioni (quindi nient’affatto a disagio sulle eventuali asperità) e ben frenata grazie all’ottima modulabilità dei relativi comandi, questa “endurina” con le ruote da 17” trasmette sicurezza, anche in virtù del peso di appena 111 Kg e delle grande maneggevolezza che ne consegue. Ciononostante, se si decide di trattarla con decisione, la ciclistica risponde con altrettanta sincerità, senza mai palesare reazioni sgarbate o, peggio ancora, pericolose. Del resto, con poco meno di 110 Km/h indicati come velocità massima non si corre certo il rischio di esagerare…



Facile è, viceversa, divertirsi nel portare al limite un mezzo estremamente sincero. L’ottimo equilibrio generale (sia come bilanciamento che a livello di geometrie) e la qualità dei pneumatici di primo equipaggiamento portano infatti i più smaliziati a voltare con le pedane che toccano l’asfalto perfino in curve a bassissima andatura. Insomma, se non avete particolare fretta, l’XT125 X vi porta ovunque vogliate, anche in cima all’Etna!
Motore: a 4 tempi, monocilindrico, raffreddamento ad aria, alesaggio per corsa 54x54 mm, cilindrata 124 cc, rapporto di compressione 10:1, distribuzione SOHC; alimentazione a carburatore Mikuni VM20SS, capacità serbatoio carburante 10 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione: Primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando a cavo, cambio a cinque marce.

Ciclistica: Telaio a semi doppia culla in acciaio scatolato. Sospensione anteriore forcella telescopica, escursione ruota 175 mm; posteriore forcellone in acciaio scatolato con monoammortizzatore, escursione ruota 190 mm. Ruote: cerchi in lega con pneumatici 100/80ZR17 anteriore e 130/70-ZR17 posteriore. Freni: disco anteriore da 260 mm e pinza flottante a doppio pistoncino, posteriore disco singolo da 220 mm.

Dimensioni: lunghezza 1.995, larghezza 840, altezza sella 830, interasse 1.335. Peso a secco 111 kg. Prestazioni dichiarate: Potenza 9,2 kW (12,5 CV) a 8.000 giri, coppia 11,7 Nm a 6.500 giri.

Editoriale Domus Spa Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi) - Codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00 - Tutti i Diritti Riservati - Privacy - Informativa Cookie completa - Gestione Cookies - Lic. SIAE n. 4653/I/908