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Honda FMX 650 – Soft Motard

il 16/03/2005 in Moto & Scooter

Abbiamo provato la Super Motard entry level di casa Honda, che per la prima volta monta le ruote da 17" su un modello di questo tipo. Evoluzione della Vigor, da cui eredita moltissimo, ha come pregi il prezzo, 6.000 euro, e l’estetica accattivante

di MariaVittoria Bernasconi



Madeira – Moto intelligente o moto appassionante? Giovani dubbiosi guardate qui, perché Honda ha cercato di unire le due caratteristiche in un unico modello: la nuova, si fa per dire, FMX 650. Infatti è un’evoluzione della sfortunata Vigor, da cui eredita pressochè tutto e che a sua volta era l’evoluzione della SLR, altro modello non proprio campione di vendite. Il fatto è che le precedenti versioni erano davvero intelligenti ma poco attraenti per il difficile pubblico under trenta. Così i progettisti giapponesi hanno puntato tutto sull’estetica, cavalcando l’onda della moda dei cerchi da 17".
Ecco che nasce la FMX, poco potente ma molto divertente, dedicata ai ragazzi, proprio grazie al prezzo contenuto ed all’aspetto racing.



I puristi delle Super Moto storcono il naso: gli elementi della 650 di Honda non sono certamente stati progettati ad hoc e risentono delle influenze dell’enduro stradale che era un tempo. Ma la Casa giapponese ha pensato anche a questo, rispondendo che l’eclettismo del mezzo è un pregio: la FMX non è estrema, ma permette di essere usata su tutti i terreni, non solo l’asfalto, sfruttando le peculiarità sia dell’enduro che del SM.
Insomma, un po’ carne ed un po’ pesce, questa monocilindrica docile, a cui non guasterebbe qualche CV in più, ma che sulle strade tortuose potrebbe dare la paga a molte concorrenti. Basta non allungare, quindi abbasso i rettilinei e viva le curve "da strisciata".
Il prezzo è in via di definizione, ma si aggirerà intorno ai 6.000 euro, il che la rende davvero appetibile da tutti, scooteristi poco convinti compresi.
L’appuntamento “provare per credere” è per il week end del 9-10 aprile, quando i concessionari Honda apriranno le porte e molti di loro permetteranno di testare tutta la gamma Honda.

A prima vista tutto: infatti Honda non rivendica ufficialmente parentele strette con modelli precedenti. Ma il confronto è presto fatto, visto che telaio, motore e molti particolari sono gli stessi della Vigor. Ma, se la struttura è la stessa, la sovrastruttura cambia parecchio, il che modifica l’impostazione in sella e la guida.
Così per  la forcella la scelta è caduta su una  Up Side Down da 45 mm, mentre al posteriore la sospensione Pro Link monta un ammortizzatore con serbatoio esterno dell'azoto ed ha un’escursione di 186 mm. Le sospensioni rispondono molto bene alle sollecitazioni dell'asfalto ed alle frenate brusche, anche se è una valutazione fatta secondo il peso di chi ha provato la moto, cioè meno di 50 kg. Con un peso superiore potrebbero verosimilmente risultare troppo morbide.
I freni sono buoni, con il disco anteriore in acciaio da 296 mm con pinza flottante a due pistoncini, mentre il posteriore rimane da 220 mm con pinza a singolo pistoncino. La FMX monta di serie le Pirelli Dragon 120/70 e 150/60, oneste nel rendimento e all'atezza delle prestazioni della moto.
L’estetica è decisamente cambiata: più aggressiva e piacevole nella linea filante, con il parafango anteriore ridotto, un po’ un beccone alla tedesca, e dotato di aggressive prese d’aria centrali.
Il posteriore è filante ed il fanale a LED convince, richiamando un po’ le potenti supersportive della Casa. Un po’ meno interessanti i tappi che coprono il fondo dei terminali: lo scarico dei fumi avviene da due piccoli fori laterali, comodi per non sporcarsi andando in ufficio ma per niente aggressivi.
Belle le frecce, che però sono poco visibili sia a causa della goccia trasparente sia per le ridotte dimensioni. L’aspetto che più è stato curato, infatti, è quello esteriore, il cosiddetto lato “fashion” che rappresenta un grossa percentuale delle novità apportate. Il telaio ed il motore, come dicevamo, sono invariati: il primo è un monotrave monoculla in acciaio mentre il secondo è il rodato monocilindrico 4 tempi, RFVC raffreddato ad aria, da 27,7 kW.
Il serbatoio tiene 14,8 l ed è seminascosto dai fianchetti applicati lateralmente. La sella è snella e risulta comoda nei rapidi spostamenti tipici della città, anche se è un po’ rigida per le percorrenze più lunghe.
Infine un cenno al bel manubrio Renthal, ed agli optional di cui i più significativi sono i paramani, la sella ribassata di 2 cm ed il portapacchi posteriore.
I colori disponibili sono il rosso, il nero ed il grigio.

Il principio è tutto, nel senso che il piacere di guida dell’FMX 650 è prevalente nei primi attimi in cui si apre il gas, in cui si frena, in cui si imposta una curva. Infatti il monocilindrico dà tutto ai bassi, mentre negli allunghi si fatica un po’ a farlo salire di giri.
Il primo approccio è molto positivo: salendo in moto ci si incastra perfettamente nella nicchia disegnata da sella e serbatoio, impugnando a gomiti larghi il manubrio sportivo, stando molto avanzati.
Il cambio è quello di sempre, piuttosto preciso e silenzioso: scatta la prima e si parte con uno spunto buono, ma che non strappa i tendini. Feeling immediato, dunque, e facilità estrema che si evidenzia ancora di più all’arrivo delle prime curve: l’FMX si lascia andare nelle mani del pilota.



Così la si può inserire di traverso o nel classico stile stradale, senza fare nessuna fatica. Anche nei rapidi cambi di direzione la 650 risponde con prontezza, tanto che il misto stretto diventa quasi rilassante. Il tutto per 6.000 euro, va ricordato. Tutte le prestazioni sono da relazionare sempre al costo contenuto del mezzo, che lo pone come ottimo entry level della categoria Super Motard.
La leva della frizione è morbida e non stanca nel continuo ed inevitabile cambio di marcia.
Fun Moto” è stata definita, così da sottolineare il suo carattere ambivalente, stradale ma che si presta un po’ a tutto. Così è arrivata anche in pista, dove si è destreggiata bene: l’abbiamo provata in abiti cittadini e non in tuta e stivali, proprio perché non è estrema.



Telaio e sospensioni ne vengono fuori bene: sia sulla pista di kart sia in strada,  l’FMX regala sensazioni da racer ma non tanto da essere scomoda o difficile da gestire.
Una moto di mezzo, insomma: frena bene ma senza esagerare, impenna sfrizionando un po’ e non si scompone se la si maltratta. Anche quest’ultimo è un punto di forza, perché la sincerità delle risposte alle sollecitazioni e il facile controllo in caso di emergenza, sono qualità che la fanno brillare agli occhi di tutti coloro che non siano già esperti.

Motore: monocilindrico 4 tempi. Raffreddamento ad aria, cilindrata 644 cc, alesaggio e corsa 100x82 mm, rapporto di compressione: 8,3:1, potenza massima: 27,7 kW a 5.750 giri/min, coppia massima: 52,3 Nm a 4.500 giri/min, carburatore singolo da 40 mm, avviamento elettrico. Impianto di scarico catalizzato Euro2.

Trasmissione: Catena sigillata con o-ring, Frizione in bagno d'olio multidisco con molle, Funzionamento frizione meccanico a cavo, cambio a cinque rapporti.

Ciclistica: sospensione anteriore forcella con steli rovesciati da 45 mm, posteriore unità Pro Link. Freno anteriore: disco da 296 mm, pinza a doppio pistoncino, freno posteriore: disco da 220 mm, pinza fissa a singolo pistoncino. Ruote a raggi in acciaio, cerchi da 17”. Pneumatici: anteriore 120/70, posteriore 150/60.

Dimensioni e peso: interasse 1.490 mm, lunghezza 2.151 mm, larghezza 823 mm, altezza 1.157 mm, altezza sella 875 mm. Peso in ordine di marcia 163 Kg, capacità serbatoio carburante 14,8 litri.

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