Novegro 2005: l’edizione di febbraio

Anche quest’anno non potevamo non visitare quella che forse è la più classica tra le manifestazioni per gli amanti delle moto d’epoca. Ecco le 'chicche' che abbiamo trovato. E' online la gallery dell'evento

Emanuele Vertemati

Una panoramica degli stand

Puoi amarlo o odiarlo, ma non puoi farne a meno. Anche Novegro è così. Sta nelle attese di tanti, compresi quelli che poi dicono che, sì, insomma, non c’era tanta roba, i pezzi belli non li trovi e sono cari. E alla fine poi ci vanno tutti: gli aficionados al sabato, di buon mattino, che poi c’è la coda per entrare, i curiosi e quelli meno ‘ motivati’ la domenica, magari al pomeriggio, magari con la fidanzata o la moglie.

Comunque la si veda,la data di febbraio con la Mostra scambio resta la più appetita e frequentata dagli amanti del ‘ferro’, insieme all’edizione di novembre. E’ tradizione di anni. Dai registri di marca all’ultimo piccolo espositore con due metri quadri di piazzola, la storia è sempre la stessa. Altrove puoi mancare, qui no.

A mancare questa volta è stato, però, il tema centrale dell’esposizione, una retrospettiva con cui focalizzare un periodo, una produzione, un marchio. Novegro ci ha presentato negli anni spaccati esemplari della storia a due ruote: le giapponesi classiche degli anni d’oro, della rivincita sulle inglesi e le italiane, le Mv Agusta, le Harley, le moto italiane degli anni ’70, le Cz da cross di Jaroslav Falta e Roger De Coster. L’unico grande marchio a far mostra di sé nel grande spazio centrale restava Gilera che, attraverso il suo registro storico, ha presentato l’edizione 2005 del raduno internazionale che si terrà il 28 e 29 maggio prossimo.

“Questa edizione – spiega Luca Dalloca, presidente del Registro Storico Gilera – è aperta a tutte le moto prodotte dal 1908 a oggi, scooter compresi. Non si tratta, quindi, di un revival riservato a possessori di veicoli d’epoca, come è accaduto nel 2000”. La manifestazione è inserita nella cornice della Coppa Intereuropa in programma all’autodromo di Monza. “A partire dal pomeriggio di sabato sarà aperta la mostra dei pezzi più significativi della produzione del marchio dei due anelli – spiega Dalloca – accanto a un’esposizione fotografica. Alle 11 di domenica 29 maggio parata per le vie di Arcore e, quindi, in autodromo per due giri in pista. A seguire una dimostrazione con le moto ufficiali degli anni ’50 guidate dai piloti dell’epoca. A tutti i radunisti iscritti una trousse di attrezzi Beta , il foulard Gilera e l’ingresso in pista a Monza”.

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Per gli appassionati del tassello doc è stata come un’apparizione. Una serie di Fantic in superbe condizioni di originalità faceva bella mostra di sé tra gli stand all’aperto. Roba da stare a bocca aperta, anche se qualcuno ha storto il naso sentendo parlare di fondi di magazzino. Le foto sono eloquenti, comunque. Niente a che vedere con la recente riedizione, pregevolissima, del Caballero riportato a nuova vita dal trevigiano Federico Fregnan, patron del marchio brianzolo, a cui sono andati in dote anche i marchi Rg e Swm.

A proporre i migliori pezzi dell’ultima produzione regolaristica della casa di Barzago ( 1980 – 1982) un belga di Liegi, Joel Madej (tel. 0032-498-795958). In vendita un cross 125, un 100 regolarità (3000 euro), due 80 FM 280 (3800 euro) e FM 160 (3500 euro). E poi un trial 300 FM 403 (3000 euro) e due Mik 26 75 entrambi con la trasformazione Polini ad acqua e ad aria ( da 3500 a 4200 euro). Tutti in perfette condizioni e completamente originali, dalle plastiche alla ciclistica. Giusto il tempo di ammirarli e alle 9 e 30 di sabato mattina c’era già chi ne aveva acquistati quattro scucendo oltre 10 mila euro in totale. Quando si dice la “malattia”. Niente paura, il collezionista assicura di averne ancora una ventina a casa, di vari modelli. Basta telefonargli.

Insieme alla MZ è un pezzo di storia della produzione motociclistica dell’ex DDR. E’ la Simson, specialista delle piccole cilindrate nella regolarità, protagonista di tante battaglie alla “Valli” nelle mani di Schneidewind e Salewski contro gli altri marchi dell’epoca, da Zundapp a Hercules. Ma l’azienda di Suhl, in Turingia, ha realizzato di tutto: moto da strada, da pista, da regolarità, perfino scooter e tre ruote. Tentando di tenere il passo della modernizzazione, scimmiottando la miglior produzione europea e giapponese. Fino al 2002, quando ha chiuso i battenti definitivamente per consegnarsi alla storia come un esempio dell’archeologia industriale del periodo comunista. Quello visto a novero è un modello 100 di cilindrata, prodotto dal 1970 al 1973. il proprietario è Motta Luigi (Casatenovo, Lecco, www.mottamoto.com)

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Tra le proposte di Nonsolomoto di Milano, specializzato in restauro di Bmw, anche le classiche borse Krauser – Koffer in Abs che equipaggiano i modelli a partire dagli anni ’70, i supporti per le borse per le serie 5,6 e 7 delle Bmw fino al 1985 e i paracilindri in pezzo unico per i modelli 5 e 6 completi di attacchi. Oltre ad alcuni esempi di pezzi restaurati e in vendita, come il Bmw R12 del 1949 sidecar a 14500 euro o l’R80 Gs Pd del 1984, venduto a 7500 euro.

Tra le proposte di Giuseppe Busseni (Brescia, www.motoold.it), specializzato in Harley, Indian, Excelsior, Zundapp, Bmw e Dkw – Nsu, una Benelli 500 Ts del 1934, una Dkw Nz 350 N1 del 1944, una MV Agusta CSS Disco Volante 175 del 1955, una Rumi Junior 125 del 1955 iscritta ASI e una Bmw R4 1933 400 di cilindrata.

Prezzi di assoluto rilievo per le Guzzi proposte da Stefano Carpano (Firenze, tel.335-6399618), insieme a una Ultima Lyon del 1919, tutta originale: 404 cc per 6500 euro. Tra le moto di Mandello completamente restaurate in esposizione una Astore 500 del ’52 a 12500 euro, un Falcone Sport originale a 12 mila euro, una 500 GTV del 1946 predisposta per il sidecar a 13 mila euro, una P 238 del 1933 a 6500 euro. Con documenti in regola.

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