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Benelli Tornado RS '05

il 24/11/2004 in Moto & Scooter

La signora di Pesaro ci ha concesso un valzer ad Adria. Dedicata a chi ha il culto del particolare, la RS fa andar forte chiunque, perché è più intuitiva e sincera della versione base. 10 cavalli in più e sarebbe da riferimento…

di Fabio Cormio, foto Massimo / Agenzia Treeffe



Sceglietela gialla e per essere i più guardati della corsia box. A noi è successo, e –checché se ne dica- resta una bella sensazione. Ma bando alle frivolezze: la Tornado RS, versione intermedia tra la “base” e la Limited Edition, uscì lo scorso anno con un restyling di grafica rispetto alla sorella più economica. Abbandonava i colori “sociali” (il verde e grigio Benelli), vestendosi di un rosso acceso e di un nero cattivissimo. Neri erano –e restano- anche forcellone e piastra di sterzo. Ma oggi al rosso delle sovrastrutture si sostituisce un giallo metallizzato che rende la tricilindrica di Pesaro ancora più appariscente e riconoscibile.



Noi abbiamo avuto l’opportunità, nel contesto di una giornata aperta alla stampa organizzata ad Adria dal team Xerox NCR di Stefano Caracchi (squadra che partecipa con Ducati al mondiale SBK e che ringraziamo sentitamente per averci ospitati), di girare senza vincoli di turni con la “nostra” Benelli. Come abbiamo anticipato, la Tornado RS farebbe la felicità di un collezionista: questo perché è un oggetto nel quale non traspare mai l’attenzione al risparmio, ma solo la volontà da parte del costruttore di utilizzare il meglio della componentistica presente sul mercato.
Il telaio è composto da due parti: l’anteriore è un traliccio in tubi d’acciaio al Cromo Molibdeno, mentre la posteriore (che comprende il forcellone) è realizzata per fusione in lega d’alluminio. Le due parti sono rese solidali mediante robuste viti traenti: l’unione è rinforzata ulteriormente da incollaggi strutturali, come avviene nell’industria aeronautica, per escludere completamente micromovimenti e vibrazioni.



La forcella è firmata Marzocchi e ha un diametro di 50 mm, con piedino stampato e tubi di forza in Ergal 55. Continuiamo con la componentistica: la Tornado RS monta cerchi Marchesini forgiati, che consentono una riduzione di peso di 1,750 Kg fra anteriore e posteriore.
Da non trascurare poi l’anodizzazione dei cerchi, che evita qualsiasi tipo di intervento di manutenzione.
Altre novità della Tornado RS è l’impianto frenante anteriore Brembo “Serie Oro” con pinze radiali. Altri componenti d’eccezione, che meritano di essere menzionati sono: l’ ammortizzatore di sterzo regolabile, la catena Serie Oro Regina, e i parafanghi interamente in carbonio.



Ok. Di quant’è preziosa la Tornado RS, di quanti particolari da acquolina in bocca la abbelliscano, abbiamo detto più indietro. Qui, invece, quel che importa è capire come vada questa supersportiva che è nata per avvicinare le prestazioni della tricilindrica marchigiana alle “mille” di ultima generazione.
In effetti la moto va molto bene, è stabilissima e soprattutto non richiede una guida “da intenditori”: è una supersportiva dal carattere molto neutro. Lo slogan di Benelli per presentare l’RS recita: "una moto senza compromessi per esprimere il potenziale agonistico di ciascun pilota”. In effetti è esattamente questa la sensazione che si avverte quando si gira in pista con la Tornado.



Se alcune delle nuove mille quattro cilindri possono mettere in difficoltà il pilota di scarsa esperienza, un po’ per l’esuberanza di cavalli, un po’ per le quote ciclistiche (pensate per privilegiare sempre di più la maneggevolezza in pista e sempre meno la stabilità), la Tornado mantiene, nonostante una posizione di guida decisamente racing, una dimensione più umana e rassicurante. Per chi ha dimestichezza con le moto giapponesi, diciamo che la quattro cilindri più vicina per comportamento è la Suzuki GSX-R 1000: la Tornado è ben piantata e ha un avantreno estremamente comunicativo. In configurazione standard delle sospensioni l’italiana è però un filo troppo “seduta”: in pratica, una volta trovata la corda, bisogna tenere la moto giù di forza per non farle allargare troppo la traiettoria in uscita.



Inutile negarlo: al motore mancano una decina di cavalli (arriverebbe così a 150) per essere realmente competitivo con i migliori del segmento: anche perché la Tornado RS non pesa poco (195 kg a secco, una quindicina più della concorrenza nipponica). Va detto però che ad Adria, che non rientra certamente nel novero dei circuiti adatti alle iper, con questa Benelli ci siamo tolti belle soddisfazioni, dovute -oltre alla già citata, impeccabile stabilità- al funzionamento esemplare della frizione antisaltellamento: bloccare la ruota posteriore è quasi impossibile, anche quando si passa dalla quinta alla seconda in pochi metri, come accade in fondo al rettilineo dei box. I freni sono esattamente quello che ti aspetti: la potenza promessa dal prestigio dell'impianto c'è tutta. Anche in questo siamo al top.
Mi ha stupito positivamente anche il comportamento delle Dunlop di serie (sono le 208 "standard", non le RR), delle quali non sono mai stato un grande fan: con l'asfalto tiepido hanno brillato per grip e costanza di rendimento, consentendoci pieghe estreme in grande sicurezza.

Motore: 4 tempi, 3 cilindri in linea, inclinati di 15° in avanti, dotato di contralbero antivibrazioni. Alesaggio x corsa 88 x 49,2 mm, cilindrata 898 cc, rapporto di compressione 11:1, raffreddamento acqua a liquido, con radiatore posteriore, servito da due elettroventole. Distribuzione doppio albero a camme in testa, comandato da catena, con 4 valvole per cilindro. Lubrificazione a carter umido. Potenza max/giri 105 kW a 11.500 rpm. Coppia max/giri 100 Nm a 8.500 rpm.
Alimentazione: iniezione elettronica, con 1 iniettore per cilindro. Accensione elettronica a scarica induttiva.

Trasmissione: frizione in bagno d’olio, cambio estraibile a 6 rapporti. Primaria a ingranaggi a denti dritti; secondaria a catena.

Ciclistica: telaio con soluzione mista. Traliccio anteriore in tubi in acciaio ASD, vincolato con viti traenti ad una sezione
posteriore scatolata, fusa in lega di alluminio. Sospensione anteriore: forcella Marzocchi a steli rovesciati diam. 50 mm, regolabile in compressione, estensione e precarico molla; posteriore: forcellone oscillante scatolato, composito con parte fusa e parte stampata in lega di alluminio, con monoammortizzatore Extreme Technology regolabile in compressione con doppia regolazione per alte e basse velocità di movimento, estensione e precarico molla. Cerchi Marchesini in lega di alluminio forgiati e lavorati. Ruote: anteriore 3,5”, posteriore 6,00”. Pneumatici: anteriore120/70 x 17”- 120/65 x 17”, posteriore 190/50 x 17” - 180/55 x 17”. Freni Brembo: anteriore a doppio disco flottante, diametro 320 mm, con pinza a 4 pistoncini radiale; posteriore a disco singolo, diametro 240, con pinza a doppio pistoncino. Dimensioni: interasse 1419 mm, altezza sella 810 mm. Peso a secco 195 kg.

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