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Buell Trojan Horse by Freespirits

il 22/06/2004 in Moto & Scooter

So state fatti in provincia di Vicenza tutti i pezzi che hanno permesso a questa Buell i vincere, prima nella storia, un campionato fuori dagli States

Buell Trojan Horse by Freespirits
Da sinistra, Marcello Fontana ed il pilota Jonathan Harrison, insieme alla Buell del team Adrenalin-Moto


Lei è la Buell che ha vinto, durante l’inverno scorso, il Sound of Thunder Championship in Inghilterra, guidata dal ventitreenne Jonathan Harrison: si tratta della prima Buell a vincere un campionato fuori dagli States, ed il merito va attribuito anche agli accessori che ne hanno migliorato le caratteristiche di guida.

Quelli, però, vengono dall’Italia: dalla vicentina Freespirits, in particolare, di cui Marcello e Sandra Fontana sono gli instancabili titolari.

Si tratta di una Buell XB9-R, o almeno è da lì che si è partiti, ma il risultato finale ha, tra le altre cose, un propulsore di 1203cc, che è stato in grado di dire la sua dinanzi a rivali del calibro di Ducati Testastretta ed Aprilia RSV-1000.

La linea è quella “solita”: non stupisce per originalità, ma del resto non è che si possa fare molto per cambiare il profilo essenziale della bicilindrica americana. In compenso, però, tuttociò che si vede è in carbonio, e di ottima fattura: assemblaggi perfetti, rifiniture di alto livello e tanta attenzione in fase progettuale sono infatti le parole d’ordine per un lavoro, quello di Freespirits, che ne ha decretato il successo anche in Nord Europa.

 


Il propulsore della XB9-R riposa serenamente in fondo ad un garage: ciò che invece spinge questa special è un bicilindrico da ben 1203cc, derivato proprio dalla “sorella maggiore” XB12-R. Naturalmente, il twin ad aste e bilancieri è stato oggetto di un’operazione di tuning in grado di perfezionarne l’erogazione e le prestazioni assolute: a tal proposito è stata rimappata la centralina, cui è stato abbinato un impianto di scarico Wileyco racing con terminale in titanio, la cui “respirazione” è coadiuvata dal nuovo air box, il cui coperchio è tutto in carbonio.
A scongiurare il pericolo di rotture, ecco un radiatore ausiliario per il raffreddamento, posto però in posizione laterale rispetto al motore (invece che frontalmente), secondo un orientamento già avvalorato dai tecnici della casa vicentina, che sostengono che in tal modo ci siano vantaggi pratici senza perdere nulla in capacità di dispersione del calore.

Infine, la trasmissione finale scelta è a catena (non più a cinghia dentata), e con un rapporto finale accorciato rispetto alla versione di serie, grazie alla corona artigianale surdimensionata.
Ciò che da subito avranno notato i più attenti è l’assenza, all’avantreno, del tradizionale impianto frenante radiale monodisco: si tratta di una delle principali innovazioni introdotte, grazie ad un kit che prevede il montaggio di nuovi piedini (e nuovi cerchi) per l’utilizzo di pinze radiali. “Si tratta di una soluzione” ha commentato Marcello Fontana “in grado di incrementare la potenza e la modulabilità della frenata, e al contempo di ottimizzare la velocità nei cambi di direzione.

Per l’ancoraggio delle pinze radiali sono stati realizzati ad hoc due piedini che vanno a sostituire quelli utilizzati sulla forcella di serie: quest’ultima è stata aggiornata mediante l’uso di nuove molle Hyperpro. Il cerchio di serie, su cui veniva montato il disco perimetrale, è stato sostituito da un Dymag a tre razze da 17”, in grado di ospitare gli attacchi per il doppio disco Brembo flottante da 320mm.

 

Le leggerissime sovrastrutture in carbonio sono state costruite direttamente dallo staff di Freespirits: il cupolino, il coperchio dell’air-box, il codino monoposto e persino le piastre poste a protezione del telaio (che su questa moto funge anche da serbatoio del carburante) sono manufatti realizzati artigianalmente nella preziosa fibra.
Artigianale è pure la fattura di elementi quali i piedi della forcella (progettati per l’attacco delle pinze radiali), la corona in ergal ed il tendicatena; spiccano per qualità le pedane regolabili realizzate in alluminio dal pieno ed il carter copri-pignone.


Gran parte degli accessori commercializzati dalla Freespirits sono disponibili direttamente sul sito dell’azienda, all’indirizzo www.freespirits.it, ma tra i link ghiotti segnaliamo anche il sito della Hyperpro (www.hyperpro.com) che ha fornito le molle per la forcella, e quello della Brembo (www.brembo.com) per l’impianto frenante.

 

 

Buell Trojan Horse by Freespirits
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