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La AGV chiude in Italia e apre in Cina

il 18/06/2004 in Moto & Scooter

L’azienda che costruisce il casco di Valentino Rossi cesserà entro il 2005 ogni attività produttiva in Italia. I caschi verranno prodotti in Asia. 182 dipendenti in mobilità da settembre

di Luigi Rivola

Valentino Rossi
porterà ancora il marchio italiano AGV sul casco, ma i caschi AGV non saranno più costruiti in Italia. Lo stabilimento di Spinetta Marengo in cui sono attualmente prodotti i caschi della celebre azienda piemontese fondata da Gino Amisano chiuderà infatti i battenti entro la fine del 2005. Lo hanno annunciato congiuntamente gli amministratori delegati della Imag, la Società belga che dal 2001 controlla la AGV, Daniele Palazzo, e della AGV, Moreno Businaro, presentando il piano di ristrutturazione messo a punto per rilanciare l’azienda, posta in grave difficoltà dalla stagnazione del mercato europeo e dalla concorrenza dei Paesi asiatici.
Il piano di ristrutturazione prevede il mantenimento, per la AGV, della gestione diretta delle sole attività di ricerca e sviluppo, di controllo qualità, di marketing, logistica, amministrazione e finanza. In pratica tutta la produzione verrà delegata ad aziende fornitrici esterne, sia quella del prodotto di fascia economica, che verrà costruito in Cina, sia quello di fascia alta, che verrà affidato a ditte specializzate.
Attualmente un centinaio di dipendenti è in cassa integrazione e per loro, più altri 82 fra impiegati e operai, è stata avviata formalmente la procedura di mobilità, che scatterà dal mese di setembre. 39 sono al momento i dipendenti destinati a rimanere in forza all’azienda per le attività che continuerà a svolgere in Italia.
“È una decisione estremamente dolorosa per i nostri collaboratori e per l’area di Alessandria – ha dichiarato Moreno Businarotuttavia lo scenario mondiale è in continuo mutamento. È un processo irreversibile di globalizzazione che ci obbliga a prendere posizioni molto difficili ma non ulteriormente procrastinabili. La concorrenza asiatica è cresciuta e si svilupperà in modo esponenziale, tanto da modificare completamente gli scenari strategici che si consideravano validi sino a due-tre anni fa”.
Gino Amisano, che pur avendo lasciato ormai da molto tempo la presidenza dell’azienda da lui fondata, possiede ancora il 10% delle azioni ed è proprietario dello stabilimento di Spinetta Marengo, ha commentato: “Purtroppo non c’è più niente da fare: la AGV non può in nessun modo essere competitiva coi prezzi dei caschi provenienti dai Paesi asiatici, quindi l’unico modo per sopravvivere è andarli a produrre direttamente là”.
Martedì prossimo è stata convocata una riunione fra i responsabili della AGV e gli Enti Locali, ma sembra che qualsiasi ripensamento sulla cessazione dell’attività produttiva sia da escludersi.

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