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I Rossi nella storia delle corse

il 21/04/2004 in Moto & Scooter

Abbiamo scelto sei piloti italiani la cui carriera, nella classe 500, può essere paragonata a quella di Valentino. Primo fra tutti, Tazio Nuvolari, il cui talento, la cui capacità di improvvisare, fino ad oggi si ritenevano ineguagliabili

I Rossi nella storia delle corse
 

di Luigi Rivola



Ilgrandissimo Tazio Nuvolari, “Nivola” per il pubblico dei suoi fans. Negli Anni ’20 nessuno come lui in motocicletta e in automobile. A Monza, nel 2° GP motociclistico d’Europa, fu issato sulla sua moto, la Bianchi 350 “Freccia Celeste” tutto fasciato e praticamente bloccato nela posizione di guida, a causa di un incidente avuto la settimana prima con un’Alfa Romeo Grand Prix.

Ebbene, così conciato, Nuvolari “demolì” gli avversari, che erano i più forti campioni inglesi del momento. Con questa impresa entrò nella leggenda.



Luigi Arcangeli era soprannominato “Il leone di Romagna”. Con le Guzzi, le Bianchi e le Sunbeam vinse un numero enorme di corse, diventando l’avversario di Nuvolari per antonomasia, così come nelle auto lo fu Varzi. In questa foto è a Monza nel 1927 in sella a una Sunbeam 500. Morì a Monza il 23 maggio 1931 al volante di un’Alfa Romeo 3500  bimotore durante le prove del Gran Premio d’Italia

Un giornale inglese, nella didascalia di una foto a corredo della cronaca della sua corsa al Tourist Trophy del 1935 nella classe 250, scrisse che Tenni curvava “con pazzo abbandono”.
La foto vinse un premio importante, e Tenni (nella foto a sinistra, mentre a destra vediamo Nello Pagani) acquistò fama internazionale perchè negli anni Trenta nessun italiano andava quanto lui, e pochissimi altri al mondo erano capaci di sostenere il suo ritmo non solo in 250, ma anche nella classe regina, la 500.

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Dorino Serafini (a destra nella foto) sul finire degli Anni ’30  fu l’alter ego di Tenni, per fama, talento e combattività. Una sua impresa eclatante ci riporta alla Milano-Taranto del 1939, quando bruciò di notte e sotto la pioggia, con la Gilera 500 4 cilindri sovralimentata, il percorso Milano-Bologna, su strada statale (via Emilia) a 172 km/h di media. Alla fine del 1939, battendo il tedesco Meier, pilota ufficiale della BMW, vinse il campionato europeo della 500, che nel dopoguerra sarebbe diventato campionato del mondo.

Molti ritengono che Umberto Masetti sia stato il primo campione motociclistico della “nuova generazione”, ossia un campione che oltre ad andare forte in moto amava atteggiarsi a personaggio, frequentare il mondo della spettacolo, le belle donne, vivere la vita alla grande. Masetti vinse due titoli mondiali nella classe 500 con la Gilera, nel 1951 e 1953; in quegli anni la sua popolarità fu eccezionale, e forse fu proprio questa a fargli perdere in anticipo uno smalto che altrimenti non si sarebbe esaurito così presto.



Giacomo Agostini per la prima volta in sella alla MV: una foto storica. Agostini è il più grande campione di tutti i tempi, lo dicono soprattutto i numeri: 15 campionati del mondo vinti fra 350 e 500, un primato che forse Valentino Rossi vorrebbe infrangere prima di lasciare le moto per le auto. E Agostini teme davvero che ci possa riuscire, perché è profondamente convinto che fra tutti i piloti che hanno calcato le piste dal 1977, ultimo anno della sua carriera, Rossi sia l’unico capace di infrangere il suo mito.

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