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La Benelli TNT è su strada!

il 28/01/2004 in Moto & Scooter

Dopo i disegni, le prime foto della moto sorpresa nel corso delle uscite d’assaggio nelle mani di un collaudatore. Estetica originale che sprizza grinta da tutti i pori, sostenuta da 140 CV e da una coppia strepitosa!

di Luigi Rivola



Le prime immagini

Guarda i disegni al computer della nuova naked Benelli!


Non è più solo un disegno che si delinea sullo schermo di un computer: la Benelli naked – che si chiamerà TNT a sottolinearne il design ed il carattere esplosivi – sta già girando nei dintorni di Pesaro, guidata da un collaudatore della Casa.
Ma girano anche i cacciatori di scoop, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di ritrarla nel corso di una di queste uscite di assaggio. Così, dopo i disegni, ci sono arrivate le prime foto che pubblichiamo per nostra e vostra soddisfazione.



Riepiloghiamo un attimo i dati tecnici di cui siamo a conoscenza, prima di addentrarci in un esame delle fotografie.
La TNT adotta lo stesso telaio e lo stesso motore della Tornado, ma con importanti differenze legate soprattutto alla diversa destinazione d’uso di una naked rispetto a quella di una supersport. La cilindrata quindi è salita da 900 a 1130 cc operando sulla corsa del pistone, aumentata alla ricerca di una coppia più sostanziosa, che dovrebbe aggirarsi sulla quota notevolissima di 12 kgm a 6500 giri. Pur privilegiando la coppia, la potenza è ancora molto elevata, visto che si parla di 140 CV (all’albero) a 9500 giri.



Rispetto al motore della Tornado, differenze significative riguardano anche gli impianti di alimentazione e di scarico, entrambi dotati di valvole parzializzatrici; i tubi di scarico hanno un diametro di 5 cm che li rende molto appariscenti, e il silenziatore cilindrico è celato sotto la sella, da cui spunta con grande aggressività il solo terminale “sparato” verso l’alto.

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Ma la diversità tecnico/estetica più rilevante è il trasferimento del radiatore dal sottosella, caratteristica tuttora unica della Tornado, alla parte anteriore della moto, diviso in due elementi di ampia superficie, molto inclinati all’indietro e protetti da due convogliatori laterali che anteriormente integrano, in modo assai riuscito, gli indicatori di direzione.

Passando alla ciclistica, balza subito all’occhio il nuovo forcellone a traliccio tubolare, che esalta il design tecnologico dell’insieme. Se l’impostazione estetica è da naked, quella ciclistica è da supersportiva “tirata”, con forcella Marzocchi upside-down con steli di 50 mm e freni all’altezza delle prestazioni della moto.
L’esame delle foto ci rivela una moto dall’estetica molto curata e dallo stile concettualmente autonomo, qualità già apprezzate sulla Tornado. L’aggressività è ottenuta miscelando argomentazioni tecniche, come la conformazione tortuosa del grosso collettore di scarico o l’evidente originalità del telaio, a preziosità estetiche come gli spigoli distribuiti sapientemente un po’ ovunque, gli appuntiti convogliatori d’aria dei radiatori, le cavità ricavate nel telaietto reggisella ad accentuarne l’impressione di forme in movimento e di leggerezza, il fanale proiettato in avanti al punto da essersi idealmente staccato dalla moto.



Il ritorno del radiatore in posizione quasi classica ha comportato l’eliminazione dei convogliatori laterali che fiancheggiavano tutta la moto allargandone la sagoma. Ora che sono spariti i convogliatori, la zona della sella è diventata snellissima, anche a vantaggio della posizione di guida e della possibilità anche per piloti di bassa statura di posare a terra entrambi i piedi. Peccato comunque, perché i due ventilatori sotto il codone erano un richiamo irresistibile, ma, si dice, non si può avere tutto...

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